-Mia.

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{consiglio di leggere la descrizione del libro, per capire come è fatto Hunter. Grazie e buona lettura}

È il primo giorno, e già sto saltando la prima ora per andare a fumare da qualche parte.

Ora mai tutti sono abituati a non vedermi in classe per le prime tre ore, ma con tutti i soldi che  mio padre da per la scuola non hanno il coraggio di mandarmi via. E mi va bene così.

Cammino lentamente per i corridoi con le mani nelle tasche della mia felpa nera. Sento dei passetti veloci che rimbombano nel corridoio, segno che qualcuno corre e ciò vuol dire che è in ritardo. Alzo lo sguardo e vedo una ragazzina che si appresta a correre nei corridoi come una forsennata.

Cerca dei fogli nella borsa e non si accorge neanche della mi presenza, davvero buffa.

Mi passa a fianco, sempre correndo e mi da una lieve spallata, senza smettere di cercare nella sua borsa mormora uno "scusami" per poi tornare a correre verso la fine del corridoio.

Continuo a camminare, verso il retro della scuola quando sento un tonfo e un'imprecazione.

Mi giro.

Vedo la ragazza inginocchiata a terra con la faccia dentro alla borsa, chissà cosa cerca, penso.

Decido di avvicinarmi.

"Hey..." dico, ma lei non mi sente.

Ci riprovo.

"Scusa?"niente.

Le do un colpetto sulla schiena e a questo punto si ferma e mi guarda scocciata.

"Ti avevo sentito al primo 'hey', ma si da il caso che in questo momento io sia un po' incasinata e non ho il tempo di fare nuove conoscenze con persone che saltano la lezione per andare a fare dio solo sa che cosa, quindi scusa. Ma non ho tempo. Ci si vede." Si rialza si sistema la borsa sulla spalla e i capelli poi si volta e sale le scale verso la presidenza.

Noto subito che non ha un accento perfetto, ma non riesco a capire da dove possa provenire.

Proseguo alla ricerca di un posto tranquillo dove fumare in santa pace.

Decido alla fine di sedermi su una panchina sul retro della scuola, accendo la mia sigaretta e mi godo il silenzio c'è regna.

Vengo distratto poi da una vocina sottile che borbotta qualcosa di incomprensibile alle mie orecchie.

Guardo nella direzione da dove proviene questa voce e dopo qualche minuto vedo sbucare da dietro l'angolo la ragazza che c'era oggi nel corridoio, che mi aveva parlato così, e mi scappa un sorriso mentre porto la sigaretta alle labbra.

Lei alza lo sguardo dal telefono e mi vede, alza gli occhi al cielo e fa una faccia da snob poi si volta e cambia strada.

Ma chi si crede di essere?

Mi alzo e la affianco mentre lei continua a massaggiare con il telefono.

Lei mi ignora completamente, però dopo un po', si ferma in mezzo al cortile, abbassa il telefono è si gira verso di me.

"Hai deciso di diventare, che so, una specie di stalker? Concesso che tu sappia cosa voglia dire..."

Mi guarda negli occhi aspettandosi una risposta, ma al momento sono distratto dalla sua figura.

E bassina e abbastanza magra.

A i capelli molto lunghi sul marroncino e gli occhi di un azzurro disarmante.
Indossa degli skinny neri strappati che contrastano molto con la camicia nascosta da un maglione color crema.

Potrebbe sembrare molto dolce vista così.

Ma mi ha parlato due volte e non sembra molto dolce.

"Quanti anni hai?" Le chiedo ignorando la sua domanda iniziale.

Lei in risposta sbuffa e alza gli occhi al cielo.

"15, ti avevo fatto un'altra domanda, ma tralasciamo.."  si guarda le unghie con fare annoiato.

"Mmmmh e come ti chiami?"

"Mia." Alza per un secondo gli occhi per poi riportarli sulle sue unghie tinte di blu.

"Capisco, non sei di qui vero?"

"No." Questa volta non alza neanche lo sguardo.

"Tu non vuoi sapere nulla di me?" Chiedo leggermente infastidito dal suo comportamento ma anche abbastanza divertito.

"Eeeehm, no. Tanti saluti" si gira e se ne va.

La guardo camminare verso il cancello della scuola.

Mi scappa un sorriso.

L'avrei fatta interessare a me.

Che le piacesse o no.

Out.||hunterrowland.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora