E' buffo come tutti pensino a guardare il cielo e come io abbia iniziato a farlo. Prima non avrei nemmeno detto che fosse azzurro, abituata a guardare l'asfalto grigio perché consumato, perché mi hanno insegnato che i sogni li si esprimono alle stelle e che le stelle ci sono sempre anche quando non si vedono. Io non avevo sogni. Niente che mi spingesse a desiderare di andare avanti per realizzare qualcosa. "Voglio diventare... Voglio fare... Voglio provare..." tutto un voglio da parte di tutti. Tranne che da me. Io sono più un vorrei... ma non posso. Non so spiegare perché, ma io ciò che volevo lo aspettavo e basta e si, c'era quando si avverava, ma non ci speravo tanto. Non riponevo nel mio tenero cuoricino di bambina la speranza di avere un pony arcobaleno sul quale stare in groppa tutto il tempo. Pensavo già allora che era stupido e che i pony arcobaleno non esistono. E sono cresciuta credendo che la magia non esiste, ma sapendo che qualcosa di più c'è. Non di "magico", ma di troppo, di strano, di misterioso come i fantasmi. A quelli ho sempre creduto anche se non volevo vederli. Le famose ombre nere. E forse il mio unico desiderio era di non vederle mai più.
Le cose cambiano, si trasformano, fanno una metamorfosi. Possono essere peggio o possono essere meglio. Ho visto la mia vita cambiare di continuo, in peggio, un po' in meglio e poi di nuovo in peggio. Crollarmi sulle spalle e spezzarmi le ossa. Poi un altro cambiamento. In meglio. Decisamente molto meglio. Eri tu il meglio. Con quel fascino da chitarrista che alla fine non mi attirava nemmeno un po' se non quella chitarra... Già, in tutto quel tempo, mi piace la tua chitarra, o meglio il modo in cui la suoni anche ora. Non ti conoscevo nemmeno, ti ritenevo come tutti: una persona che mi odia perché sono diversa dagli altri e voglio distinguermi, anche solo per le piccole cose, anche fingendo di sorridere. Alla fine ho pregiudizi come tutti. Pensavo davvero che saresti stato l'ennesimo bullo che mi maltrattava. E all'inizio sembravi voler assumere questo ruolo, ma non so come, ti ho fatto cambiare idea e ti ho fatto innamorare di me. Dimmi come ho fatto, perché vorrei riuscirci tutti i giorni...
Gli esseri umani sono così strani, pensano sempre al peggio prima che avvenga. Eppure in noi c'è così tanta forza... Ci basta credere in qualcosa e se c'è una montagna da spostare facciamo l'impossibile perché ciò si verifichi. Ma spesso preferiamo essere deboli, vogliamo conforto, sicurezza. E' del tutto normale.
Siamo tutti normali eppure così diversi. Ma tu ai miei occhi sei il più diverso di tutti. Non importano i difetti. Non importano le imperfezioni. Non importa quanto io o gli altri siano depressi. Non importa nulla di tutto questo in amore. Forse per questo siamo fatti di dolcezza mischiata ad un po' di realtà. Vogliamo l'amore, lo bramiamo come una bestia brama il sangue quando ha fame. Desideriamo amare ed essere amati incondizionatamente, qualunque sia il nostro carattere, la nostra reazione, il nostro aspetto. Forse per questo siamo fatti di dolcezza perché allo stesso modo bramiamo riversare il nostro affetto nelle persone. Desideriamo con forza il poter consolare qualcuno, lontano o vicino perché abbiamo bisogno di qualcuno che abbia bisogno di noi. Abbiamo bisogno di dire quelle parole "Ti amo" quasi fossero la formula magica della felicità... E allo stesso modo ne ho bisogno io.
Siamo fatti di realtà-
Si, siamo fatti di realtà. Ogni centimetro di pelle, di cellula, ci ricorda che questa è realtà. La nostra dolcezza finirà come le stelle quando non si vedono il giorno. Ci sono ma non le vediamo e allo stesso modo la dolcezza c'è ma non la vediamo. Contempliamo il nostro amore per le cose e le persone, ma lo rendiamo poco visibile, fino a quando qualcuno non si avvicina davvero e cambiamo la realtà con la dolce follia che ci rende tutti l'uno pari all'altra.
Si, sono convinta che siamo fatti di dolcezza e un po' di realtà.
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Diario di una vita non vissuta.
General FictionRicordi, vecchi scritti di una me di qualche anno fa. Sono cambiata? Forse no. Lieto fine? Non esiste il lieto fine. La vita non è un lieto fine. Io ero il vuoto. Ora mi sono accorta di non essere così grande. Ora sono solo una ferita aperta.