Capitolo 1

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Odiavo le feste, odiavo il fatto che per le mie coetanee fosse così importante agghindarsi con mille accessori e colori diversi per farsi notare di più. Mi sono sempre sentita diversa dalle altre, inadeguata. Mentre le altre andavano alle feste io ho sempre preferito starmene a casa con un buon libro o un vecchio film. Mia madre mi ripeteva sempre che dovevo uscire di più, che dovevo essere più come Amber, mia sorella maggiore, aveva due anni più di me e già sembrava sapesse conoscere il mondo a memoria. Era una tosta, adoravo passare le giornate con lei e il nostro legame era unico. Per il mio diciottesimo compleanno Amanda, la mia migliore amica, organizzó una festa enorme e invitó tutta la scuola. Io ovviamente non volevo andarci anche se mi aveva fatto promettere che ci sarei andata e che avrei provato a sciogliermi e a divertirmi. Quel giorno, mi dissi che era arrivato anche per me il momento di conoscere il mondo, come Amber, quindi decisi di vestirmi come le altre e andare a questa maledetta festa.
Arrivata alla festa, vidi tutta quella gente e pensai davvero di non potercela fare. Non ero sociopatica, semplicemente non sapevo bene come relazionarmi con le persone. Amanda aveva già un fidanzato, come gran parte delle altre ragazze nella mia scuola e quasi tutte avevano già perso la verginità, io ero diversa, non ero mai stata fidanzata e sulla storia del sesso avevo un pensiero tutto mio. Ho sempre pensato, che la verginità fosse una cosa seria e non avevo intenzione di regalarla al primo che fosse capitato o per moda. Appena misi piede nella grande villa affittata dalla mia migliore amica mi sentii fuori posto ma decisi di provarci, cercai Amanda e quando finalmente la trovai mi accolse con un caloroso abbraccio
"Benvenuta alla tua grande festa Sophie" disse lei sorridendo.
"Grazie mille Mandy, non dovevi" replicai imbarazzata.
"Scemenze, hai diciott'anni cazzo, dobbiamo festeggiare in grande e laggiù c'è uno figo assurdo che ti sta fissando da quando sei arrivata se non vai subito a parlarci te lo ruberó" disse con un ghigno a sfida. Alzai timidamente lo sguardo per cercare il famoso ragazzo è effettivamente era vero, teneva gli occhi puntati su di me che quasi mi incutevano terrore e prima che potessi rendermene conto stava venendo nella mia direzione.
"Tu.. devi essere la festeggiata" disse
"Si esatto" dissi cercando di essere il più amichevole possibile.
"Hai anche un nome, piccola?" rise e si avvicinó un po di più
"piccola" ma cosa diavolo succede?
"Ehm.. Si cioè, Sophie, mi chiamo Sophie" dissi molto più imbarazzata di quanto volessi e lui se ne accorse.
"Beh Sophie, io sono Harry" disse allegramente.
Sentivo le guance che stavano per andare a fuoco.
Non sapevo che altro dire, era strano per me che qualcuno avesse voglia di conoscermi. Per di più uno come Harry, so che era il più figo della scuola e non capivo perché volesse attirare la mia attenzione.
"Balliamo" disse e mi prese per un polso con forza portandomi nella sala in mezzo a una decina di altre coppie. Ero abbastanza nervosa perché non ero brava a ballare, credo che Harry se ne fosse accorto e come se mi leggesse nel pensiero disse "Segui i miei movimenti piccola" mi mise le mani sui fianchi e io rabbrividii al suo tocco. Dopo di che,si sporse e prima che me ne potessi accorgere le sue labbra erano premute sulle mie.

Poison | Harry Styles Where stories live. Discover now