Non era la prima volta che Alessio vedeva Gennaro ubriaco. In tanti anni di amicizia non era affatto raro che uscissero e alzassero un po' troppo il gomito, ritrovandosi tutti quanti a vagabondare per le strade di Somma a ridere per cazzate e cantare canzoni di merda.
Il biondino però, nonostante la sua aria da alcolizzato perenne, era paradossalmente quello che reggeva meno di tutti: dopo tre cocktalis iniziava a dare di matto e provava a fare cose che nemmeno da sobrio sarebbe riuscito a fare... Tipo quella volta in cui aveva provato ad arrampicarsi su un albero e saltare da lí al lampione più vicino, che non era affatto vicino. Se non ci fossero stati lui e Antonio a farlo desistere in più e più modi probabilmente Genn si sarebbe ritrovato tutto rotto.
Quella sera erano andati tutti insieme a bere qualcosa e sentire un po' di musica, anche se gli Urban avevano passato tutto il giorno in Casa Lavica e quindi di musica ne avevano sentita eccome. Era una giornata di Gennaio e faceva abbastanza freddo e, si sa, il freddo tende a far bere di più.
Ad un certo punto nel bel mezzo della serata, mentre tutti quanti erano intenti a divertirsi o bere al bancone del locale, Alessio aveva perso di vista Gennaro ritrovandolo poco dopo avvinghiato ad una ragazza dai capelli castani più lisci degli spaghetti che cucinava sua madre.
Quella visione, per quanto sarebbe dovuta essere normale tra ragazzi, infastidì molto il moro che si ritrovò quasi a voler andare in mezzo alla pista e separare di brutta maniera i due...
Ma che cavolo diceva? Non poteva mettersi a fare scenate da geloso!
Sospirò e provò a divertirsi, non badando al biondastro malefico che continuava a flirtare indisturbato con la malcapitata... Quello che non sapeva era che mentre Genn ci provava con la ragazza, di cui nemmeno sapeva il nome, non staccava gli occhi da Alessio per vedere ogni sua reazione e ghignò quando lo vide cercare di ignorare la cosa che gli stava dando palesemente fastidio.
Alla fine, verso le due, se ne andarono quasi tutti: i primi furono Consiglio e la sua ragazza, Jessica, poi seguirono Leo, Antonio e Sofia e poi lui. Non aveva più voglia di stare in giro e sperava solo di potersi sdraiare a letto e dormire fino a tardi. Salutò Cecio, ignorando bellamente Genn che si stava trangugiando qualcosa al bancone, la tipa dimenticata da qualche parte, e uscì dal locale diretto verso la sua auto.
Arrivò a casa, mezza vuota come al solito, e si buttò sotto la doccia per togliersi il freddo che gli era penetrato fin nelle ossa. Quando il suo corpo ebbe raggiungo la temperatura di sopravvivenza, uscì e si diresse verso camera sua, tamponandosi i capelli neri con un asciugamano. Per tutto il tempo aveva cercato di cancellare dalla sua testa l'immagine della moretta che baciava Genn e ci era quasi riuscito, infilandosi le sue cuffie e sdraiandosi a letto.
Che un suo amico rimorchiasse non era una cosa che gli aveva mai dato fastidio... Era lui il primo a farlo, doveva ammetterlo. Solo che di tutti quanti vedere proprio il suo compagno di band era strano e fastidioso.
Si tolse le cuffie: era inutile, Gennaro continuava a ronzargli in testa come una zanzara fastidiosa nelle notti d'estate.
Che poi magari il biondo in quel momento era intento a farsi la sua nuova amica, tanto da dimenticarsi persino che il giorno dopo sarebbero dovuti andare in Casa Lavica. Così Alessio si sarebbe arrabbiato, non avrebbero parlato per un paio di giorni, Genn gli avrebbe scritto chiedendogli scusa e il ciclo sarebbe ricominciato, lento e inesorabile. Perchè tra loro era così: un ciclo che si ripeteva in continuazione e che solo un miracolo sarebbe riuscito a spezzare. Lui avrebbe continuato la sua vita con i suoi Snapchat criptici e i Tweet in inglese, alcuni riferiti proprio al compagno di band tra l'altro, e l'altro avrebbe ricominciato a comportarsi come al solito.

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Di Genn ubriaco, serenate e disagi
FanfictionNon era la prima volta che Alessio vedeva Gennaro ubriaco. In tanti anni di amicizia non era affatto raro che uscissero e alzassero un po' troppo il gomito, ritrovandosi tutti quanti a vagabondare per le strade di Somma a ridere per cazzate e cantar...