Non amo molto le persone, sono antipatiche nessuno di loro riesce a capirmi, poi io sono complicata.
Asilo? Oh beh, ci sarò andata massimo 5 volte, e non scherzo. Una volta ho fatto i capricci perché volevo portarmi il mio cane, un chiwawa che avevo trovato per strada insieme ai miei fratelli e papà, volevo portarmelo a scuola, un altro giorno volevo mamma, un altro mia sorella, ed è cosi che non ci sono mai andata.
Una mattina mamma mi obbligò ad andare, ovviamente non volevo. Arrivate li iniziai a piangere, volevo rimanere con mamma, c'era anche mia sorella, entrammo e c'era un castello delle principesse tutto inscatolato, era enorme rispetto a me, la maestra mi disse che potevo tornare e che avremmo potuto giocare tutti insieme poiché quel castello "l'avevano comprato per me". Non ero di certo stupida e quello stupido castello non era per me.
Mamma mi prese e ce ne andammo.
Non ero una guastafeste da bambina, amavo giocare e divertirmi come tutti, non rompevo le scatole, certo a volte facevo qualche capriccio ma niente di che, solite cose da bambini. Ogni giorno mi guardavo Pippi Calzelunghe, amavo immensamente quel cartone, la notte mi svegliavo sempre allo stesso orario per vedere le puntate, saltavo sul letto e cantavo la sigla.
Ero modestamente carinissima, con delle guanciotte rosse, capelli belli lunghi rigorosamente legati come sempre in due codini, magra e con due occhi grandi.
Ho sempre adorato i miei occhi, sono uguali a quelli di mio fratello Matteo, non hanno niente di speciale, sono semplicemente marroni scuro, ma sono grandi e li adoro.
L'elementari anche non sono state un bel periodo della mia infanzia.
Era il tempo del "Mondo di Patty" una serie tv, ambientata in Spagna se non ricordo male, con tutti ragazzi che ballavano, cantavano e recitavano, ne ero ossessionata.
Me la guardavo tutti i giorni dopo pranzo su Italia uno. Non vi dico i salti di gioia che ho fatto quando è iniziata la seconda stagione.
Il primo giorno delle elementari è stato un trauma per me, ero salita fin sopra, davanti alla classe, per mano con mamma, non la volevo lasciare, quando arrivai davanti alla porta iniziai a piangere, le due maestre insistevano a farmi entrare ed io stringevo sempre di più la mano di mamma, cosicché mi fecero sedere al primo banco (i banchi erano messi a ferro di cavallo, formavano una U verso la lavagna) e mia mamma mi si mise di fianco con una sedia.
La maestra cominciò a scrivere delle cose sulla lavagna, io non sapevo né leggere né scrivere, cosi ricopiai e basta, dopo qualche ora mamma se ne andò ed io rimasi sola, li in quel banco. Alla mia sinistra c'era un bambino alto, si chiamava Daniele, di fianco a lui Beatrice e cosi via invertendo i maschietti con le femminucce. La maestra mi fece un cartellino che mise sul mio banco, c'era scritto il mio nome come su tutti gli altri banchi c'era il nome del proprio bambino.
Tutte le altre bambine avevo preso abbastanza sul serio questa storia del Mondo Di Patty, cosi da decidere di creare i gruppi, tutte le bambine facevano le "Divine" io ed un'altra bambina con cui avevo particolarmente legato facevamo le "Popolari" lei si chiama Serena e la maggior parte delle volte stavamo insieme a ricreazione ed anche giù in mensa.
Non venivo mai calcolata dalle altre bambine, mi prendevano sempre in giro, anche perché ero un po cicciottella, quindi quella brutta.
Delle volte facevano delle "sfide di ballo" proprio come nella serie, le altre canticchiavano le canzoni ed una alla volta dovevano ballare, anche io volevo entrare nelle Divine, però mi vergognavo a ballare, un'altra ragione in più per prendermi in giro.
Mi facevo sempre scherzi, me la facevano sempre credere, mi chimavano io andavo da loro tutta convinta perché mi dicevano "Vieni ti facciamo entrare nelle Divine" e quando andavo li mi dicevano "NO" ed io me ne tornavo alla finestra, persino Serena si era alleata con loro, praticamente non avevo amiche.
Quando un giorno tornai a casa e dissi a tutti che nella mia classe era arrivata una nuova bambina, che stranamente si chiamava come me, avevamo molto legato eravamo tanto amiche e mamma era felice di ciò. Ogni volta gli raccontavo quello che facevo a scuola, quando giocavo con la mia nuova amica del cuore, ed anche la prima e gli facevo vedere i quaderni con cosa avevamo fatto quell'esatto giorno in classe.
Era arrivato il giorno dei colloqui, io con mia mamma, mia sorella e non mi ricordo se c'era anche papà, andammo li a scuola.
Iniziarono a parlare, e da un discorso e un altro, come ad ogni colloquio la maestra cominciò a dire che me ne stavo sempre all'angoletti, non giocavo mai, non ero abbastanza aperta con gli altri bambini che non mi divertivo, mamma tutta sconvolta gli chiese il perché di questa cosa, visto che giocavo sempre con la nuova arrivata, la maestra gli rispose che non c'era nessuna nuova arrivata, apparte me. Mamma ancora più sconvolta mi chiese il perché mi ero inventata una cosa del genere, perché mi ero creata un'amica immaginaria, non gli risposi mai con sincerità "ero sola".
L'unica vera verità è che ogni volta che la maestra diceva a mamma che non giocavo lei ovviamente si preoccupava, così mi inventai tutta questa storia solo per farla sentire più sicura, per farla stare tranquilla, che io giocavo, quando invece non era vero.
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¡Folle!
Fantasy"È complicato, è l'adolescenza. Odia tutti è sola non si ama, le persone fanno schifo. È una bambina fragile, è una bambina folle, è indaco." -Benedetta Cacciotti