'Una.. due.. tre..'
Conto le goccie di pioggia che battono sulla finestra di fianco il mio letto, aspettando che la sveglia suoni.
'Quattro.. cinque.. sei..'
Sono le 06:59, fuori è ancora buio pesto, e tra un minuto la sveglia dovrebbe suonare.
Come previsto, una musichetta allegra comincia a risuonare nelle mie orecchie. Mi alzo tranquillamente, cercando di fare più silenzio possibile per non svegliare i miei e mio fratello nelle altre stanze.
Vado in bagno a farmi una doccia rilassante, e quando esco mi metto dei leggins neri, una felpa bordeaux e le vans dello stesso colore della felpa.Scendo giù in cucina a fare colazione velocemente, poi salgo di sopra a sistemare i miei lunghi e ribelli capelli biondi, metto un po'di eyeliner, un po' di mascara e prendo lo zaino con le cuffie lasciando un biglietto per i miei:
'Buongiorno oggi sono uscita presto per non arrivare tardi alla mia nuova scuola.
-Skyler-'Esco di casa raggiungendo la fermata dell'autobus che si trova non molto distante da casa mia, correndo sotto la pioggia battente cercando invano di non zupparmi i vestiti e i capelli.
Sono le 07:45, l'autobus dovrebbe passare tra circa 5 minuti, inutile dire che nonostante la corsa ho i capelli e le scarpe zuppe...
'L'inizio della giornata promette bene.'
Infilo le cuffie nelle orecchie e partono le prime note di Give me love.
Credevo che la fermata fosse completamente vuota, invece mi giro e vedo un ragazzo seduto tra gli ultimi posti della fermata, girato di profilo.
Indossa uno skinny e una felpa grigio topo, dal cappuccio sulla testa spunta un ciuffo nero, ha le cuffie alle orecchie e sembra intento a guardare la pioggia, proprio come me.
'Cavolo però... sembra un bel ragazzo... dio che figura, ho i capelli arruffati e sono bagnata fradicia.'
Evidentemente sentendosi osservato si gira nella mia direzione, e due occhi blu si posizionano su di me.
'Porca troia è stupendo... i suoi occhi sono oceano.
CAZZO. SI È ACCORTO CHE LO STAVO FISSANDO. MI SOTTERRO.'
Abbasso lo sguardo imbarazzata quando in quell'istante arriva l'autobus.Salgo e mi siedo infondo, nel sedile vicino al finestrino, mentre il ragazzo si siede più avanti. Metto le cuffie e mi incanto a guardare la pioggia cadere fuori dal finestrino.
'È incredibile come una cosa così fragile come una goccia, possa infrangersi così violentemente contro qualsiasi cosa..'
Ad ogni fermata la gente aumenta sempre di più.Dopo circa 15 minuti di autobus, eccomi arrivata alla mia nuova scuola.
Scendo dall'autobus. Da quando sono partita dalla fermata ho completamente perso di vista quel ragazzo, magari sarà sceso a qualche altra fermata.
Resto meravigliata dall'enorme cancello e l'enorme edificio dietro di esso.
'Questa scuola è bellissima..'
Guardo l'orario. Sono le 08:10.
'PORCA PUTTANA SONO IN RITARDO. CAZZO CAZZO CAZZO.
ALLORA, LA MIA CLASSE È LA 4B MI SEMBRA'.
Entro nell'edificio correndo come una pazza ignorando la gente che quasi travolgo e tutti i loro insulti. Fortunatamente trovo la mia classe e entro spalancando energicamente, forse troppo, la porta.
-"BUONGIORNO A TUTTI SCUSATE IL RITARDO"- dico affaticata e goffa.
Tutti si girano guardandomi chi male, chi sorpreso, chi curioso.
Il professore sembra infuriato...
-"SIGNORINA LE SEMBRA QUESTO L'ORARIO DI ARRIVARE E DI ENTRARE NELLA SUA NUOVA CLASSE?.-
Cazzo.
-"Mi scusi... l'autobus ha ritardato..."_
Mi giustifico.
-"Venga qui si presenti, e poi vada a sedersi, si muova."-
-"Si certo mi scusi tanto"-
Mi avvicino timorosa alla cattedra, e mi giro difronte alla classe tutta rossa in volto.
-"Buongiorno a tutti, io sono Skyler Parker e vengo dalla periferia di Manchester, sono molto felice di essere qui con voi, il mio più grande sogno è quello di viaggiare."- dico imbarazzata al massimo.
Tutti mi osservano dalla testa ai piedi senza proferire parola.
-"Ora vada a sedersi Parker."-
-"Subito professore."-
Vedo un posto libero giù in fondo all'ultimo banco, ma non riesco a vedere chi c'è affianco. Mi avvicino e vedo il ragazzo della fermata.
'Oddio. Io...'
Resto in piedi stupita.
-"Devi restare in piedi a fissarmi a lungo bambolina, oppure decidi di sederti, chiudere le bocca e asciugarti la bavetta?"-
'Ma chi cazzo si crede di essere sto tipo?'
Mi siedo. -"Non ti stavo fissando, e comunque la mia bocca non è mai stata così asciutta caro."- gli sussurro infastidita.
Naturalmente ho detto una cazzata.
-"Signorino Drake cerchi di essere gentile con Parker, e veda di non portarsi a letto anche lei!"- scherza il professore.
-"Non si preoccupi prof non c'è nessun rischio che me la porti a letto, sa è piuttosto bruttina"- risponde serio.
Tutta la classe scoppia a ridere guardandomi. Ci sono rimasta di merda.
'Ma...'
-"Ma chi cazzo ti credi di essere???"-
Gli dico sottovoce. Non mi risponde nemmeno.
Le 5 ore passano velocemente e non ci rivolgiamo più la parola.
Alla fine dell'ultima ora escono tutti dalla classe.
Cammino verso l'uscita del liceo pensierosa su ciò da fare oggi pomeriggio.
Sento una mano posarsi sulla mia spalla facendomi sobbalzare.
-"Hey, tu dovresti essere Skyler, quella nuova! Non fare caso a Taylor, cioè Drake il tuo compagno di banco, lui è lo stronzo puttaniere della scuola, sai.. il bello e dannato. Non dargli retta, te lo consiglio, non fare il suo gioco. Comunque piacere io sono Jessica ma chiamami Jess."-
Si presenta una ragazza. È bellissima, veramente, ha i capelli lunghi, boccolati e neri, gli occhi verdi smeraldo e un fisico da modella... io non sono nulla in confronto a lei.
-"Grazie mille dell'avvertimento Jess lo avevo capito, comunque piacere mio"- rispondo sorridendo.
-"Scusa Skyler ora devo andare, a domani!"- mi abbraccia e si allontana.
-"A domani Jess!"-
Metto le cuffie nelle orecchie, e parte I look at you di Miley.
'Taylor Drake... il dannato dagli occhi color oceano.'
Spazio autrice:
ZAO A TUTTI!
Questa ff è nata dal nulla.
Mi era venuta in mente una frase, che sarebbe il titolo, e subito di seguito due nomi, la mia immaginazione ha fatto il resto.
Spero vi piaccia, baci!
-El-
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Quella Vita Che Non Aspetto.
FanfictionIl tutto sta per ricominciare. I brutti voti, le urla, le risate, le note, l'ufficio del preside, i bulli, i secchioni, le troie, i puttanieri, gli amici, i nemici, le scopate nei bagni di scuola, i baci rubati, i schiaffi, le lacrime, il cuore infr...