Capitolo 3

3.4K 174 2
                                    

La berlina scura che li aveva accompagnati fino agli studi di registrazione si fermò e, come ogni volta, i paparazzi la presero d'assalto.

Era sempre stato così, fin dal primo giorno in cui avevano iniziato le riprese.

Era inevitabile, dato che la produzione aveva rifiutato di rilasciare ulteriori dettagli del film alla stampa, oltre ad una trama decisamente scarna e al succulento dettaglio che si trattava di una storia d'amore tra due uomini.

I due attori scelti per i ruoli di protagonisti, ovvero lui stesso e Roy, erano i più chiacchierati del momento di tutto il jetset, per una lunga serie di motivi.

Erano entrambi molto talentuosi ed erano stati definiti come stelle nascenti molto promettenti, sulle quali erano state costruite enormi speranze, e con già diversi film alle spalle in ruoli di rilievo.

Oltre a questo, dovevano anche aggiungere il fatto che erano tutti e due dotati di un bell'aspetto e di fascino da vendere, ma Jay cominciava ad essere stanco di tutto quel circo.

Non vedeva l'ora di terminare di girare quel film, solo per poter sfuggire a quella persecuzione ogni singola volta che dovevano andare sul set.

Seduto accanto a lui sul sedile posteriore, Roy pareva aver intuito il suo stato d'animo, perché lo guardò con insistenza negli occhi.

Jay sapeva che il suo compagno avrebbe voluto potergli passare un braccio attorno alle spalle in un gesto di muto sostegno, ma i fotografi listavano già abbagliando con i loro potenti flash da dietro i finestrini oscurati, perciò Roy dovette limitarsi a parlargli sottovoce, nascondendo le labbra con la mano mentre indossava i suoi occhiali da sole in stile Top Gun.

«Solito copione, tesoro. Lascia i paparazzi a me» gli mormorò. «Tu fai quello per cui ti sei meritato il soprannome di Principe dei Ghiacci.»

Prima che Jay avesse tempo di ribattere, Roy aveva già spalancato la portiera ed era sceso dall'auto, accogliendo i giornalisti con un enorme sorriso e salutandoli come un re che si degna di avvicinare isuoi sudditi adoranti.

«Buongiorno, gente!»

«Royce! Royce, come procede il film?»

«Ti trovi bene con il tuo collega?»

«Visto che è un film romantico, ci saranno anche scene di sesso?»

«Avete già girato scene con dei baci?»

«Secondo la tua opinione, Jayden Spencer è davvero così freddo come lo descrivono?»

«È difficile, per te che sei etero, entrare nella parte di un omosessuale?»

Le domande lo subissarono e Roy alzò una mano, ridendo.

«Uno alla volta, gente! È mattina presto, un po' di pietà!»

Una giornalista, evidentemente più agguerrita degli altri, gli piazzò un microfono sotto il naso.

«Roy, tu e Jayden siete stati rivali fin dal vostro esordio nel mondo del cinema» disse lei. «Com'è, invece, lavorare fianco a fianco?»

«Beh,non c'è male.»

Il suo compagno era un vero specialista nel dare risposte vaghe ai giornalisti, rifletté Jay, guardandolo mentre scendeva dall'altro lato dell'auto e salutava il loro autista con un cenno della mano.

Per fortuna, Roy sapeva lavorarsi bene le folle e i paparazzi erano talmente presi da lui che, in pratica, lo ignorarono.

«Jayden ha fama di essere estremamente preciso sul lavoro. È sempre così algido anche sul set?» insistette la donna.

«Ci stiamo impegnando molto entrambi, perché vogliamo che questo film sia un successo. Posso avere la fama del ragazzaccio, ma siamo tutti e due attori professionisti e cerchiamo di fare sempre del nostro meglio.»

«Jayden ha dichiarato che cederà parte dei suoi guadagni per sostenere le associazioni LGBT. Tu cosa ne pensi al riguardo?»

«Perché mi fate sempre domande che riguardano lui?» replicò Roy, schivando con eleganza l'argomento ed esibendosi in un altro dei suoi sorrisi affascinanti.

Il giornalista che aveva posto la domanda rimase spiazzato, ma un suo collega fu rapido a subentrare al suo posto.

«Dopo aver girato tre film con ruoli da antagonisti, non vi sembra strano dover impersonare una coppia? E non una coppia di amici qualsiasi, ma una coppia di amanti?» chiese.

«Sì, in passato siamo sempre stati la nemesi l'uno dell'altro e, con i caratteri così diversi che ci ritroviamo, era fin troppo facile calarci nei panni degli acerrimi rivali. Cavolo, è stato così divertente prenderlo a pugni in Invasion!» Roy rise di nuovo, suscitando l'ilarità anche nel suo pubblico. «Ma è anche divertente, per una volta, uscire da quello stereotipo, non trovate? Alla lunga diventa noioso fare sempre il cattivo che viene preso a calci dall'eroe, anche se mi piace molto girare le scene in cui il mio personaggio muore!»

Jay lo guardò fare l'occhiolino alla giornalista che gli aveva posto la domanda.

«È per questo motivo che hai accettato questo ruolo? Lo sai che spezzerai il cuore sia all'intera popolazione femminile, che guarderà il suo idolo baciare Jayden, sia alla popolazione omosessuale, che ti invidierà perché potrai baciare Jayden?»

«Mi piacciono le sfide, e questo ruolo lo è...»

«Woods!»

Come nel loro ormai ben collaudato copione, Jay aveva raggiunto inosservato le porte del set e, indossando la sua espressione distaccata che gli aveva meritato uno dei suoi soprannomi più gettonati di Principe di Ghiaccio, si era voltato verso il suo compagno, ancora braccato da giornalisti e fotografi.

Usò un tono volutamente più infastidito del solito, quando notò il modo in cui la giornalista più insistente premeva con finta innocenza le tette sul braccio del suo uomo.

«Woods! Siamo in ritardo e a me non piace.»

«Scusa, Spencer! Arrivo tra un momento!» replicò lui.

«Sbrigati, perché voglio avere il tempo di concentrarmi sulla scena e di ripassare le battute, prima di girare.»

Jay girò sui tacchi ed entrò nello studio mentre, fuori, Roy approfittava della sua imbeccata per liberarsi.

«Scusate, gente. Il dovere mi chiama.»

«Oh, allora è vero che Jayden Spencer è così anche sul set! E tu? Hai bisogno anche tu di concentrazione prima di un chack?»

«A me piace recitare in maniera più... come dire... rilassata... Ma lui è Mr Perfezione, perciò mi devo adeguare! Non voglio fare una brutta figura contro il mio rivale.»

E senza rispondere più alle altre domande, Roy lo seguì all'interno dello studio dove era stato allestito il set per la scena di quel giorno, da cui provenivano già le urla del collerico regista perché i suoi due protagonisti, perfino il sempre preciso e puntuale Jayden Spencer, erano ancora una volta in ritardo per colpa di quel pessimo soggetto che era Royce Woods.

Dietro le quinteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora