In cui Elise fa una scoperta su se stessa.
Elise appoggiò la testa sulla poltrona di pelle dell'ufficio di suo marito; con i suoi soffici cuscini era il posto in cui preferiva sedere di pomeriggio, mentre aspettava che lui tornasse a casa dal club. La morbida pelle profumava dei sigari che Michael a volte fumava. Era un odore semplice e dolce, come lui, ed era lì che voleva essere, quando lui sarebbe tornato a casa.
Pur con tutte le incertezze della vita sapeva che, se avesse tenuto Charlotte vicino a sé, lei sarebbe stata al sicuro. Dato che temeva ciò che avrebbe potuto accadere senza la sua presenza, era davvero combattuta se mandarla o no in Scozia.
Se doveva essere onesta, una piccola parte di lei era anche gelosa; nelle stalle di lady Adina c'erano cavalli eccellenti, e qualche anno prima le aveva comprato alcune giumente. Come le sarebbe piaciuto tornare a Rathcavan per un mese intero con Beverly: c'erano terre vaste, un territorio favoloso per le cavalcate, e non ci andava da diversi anni.
Ma Beverly e Lia avevano ragione, le loro figlie erano state in società per quattro stagioni; voleva dire tre anni e mezzo sul mercato dei matrimoni, e in tutto quel tempo avevano incontrato i molti giovanotti validi che venivano a Londra in cerca di mogli adatte. Solo una delle tre ragazze aveva mostrato qualche interesse in uno di loro: Penelope si era invaghita di un uomo l'anno precedente, un giovanotto la cui famiglia aveva pochissime connessioni, la cui madre era la figlia minore di un baronetto e il cui padre spagnolo era un commerciante, né nobile né ricco. Il ragazzo era anche lui nato in Spagna ed era venuto in Inghilterra per gli studi universitari, restandovi dopo la laurea. Aveva fatto il giro di alcuni degli eventi dell'anno precedente, insieme ad alcuni amici.
Dopo aver vinto in qualche modo il cuore di Penelope, era scomparso senza spiegazioni, lasciandola distrutta. Era difficile, per una madre, anche se Penelope non era la sua unica figlia. Charlotte e Isabel si erano raccolte intorno alla loro amica e, per il resto della stagione precedente, le tre giovani avevano evitato gli eventi a cui sapevano che avrebbero partecipato le loro amiche fidanzate. Era troppo doloroso per Penelope trovarsi circondata da coppie felici. Le tre erano andate ai concerti, a teatro, ai tè, a cavalcare nel parco, anche a letture di poesia, ma solo con altre signore. Charlotte e Isabel avevano anche evitato di mischiarsi con gli uomini per aiutare la loro amica a superare il trauma.
Non era diverso da ciò che Elise aveva fatto per Beverly quando era stata lei ad avere il cuore spezzato. Ma, mentre loro due avevano complottato e manipolato la situazione a loro vantaggio, Charlotte no, né Penelope o Isabel. Forse Elise e Beverly erano state così subdole quando erano giovani perché non avevano avuto una madre per molti anni.
Più di ogni altra cosa, Elise temeva che sua figlia dovesse subire una delusione d'amore. Sapendo cosa si provava, il dolore di un cuore spezzato non era una cosa che si augurava per la sua dolce Charlotte.
Lia aveva ragione: le tre ragazze erano state protette, forse anche viziate. Dando loro ciò che amavano di più, il tempo spesso eccessivo con i cavalli e le lezioni di equitazione, alle loro figlie mancavano alcune delle esperienze che tutte le loro coetanee avevano fatto.
A quell'ora avrebbero dovuto avere i primi amori e forse le prime delusioni. Molte ragazze della loro età erano già sposate e addirittura madri. Loro stesse lo erano state, all'età delle figlie.
A diciannove anni, Elise era stata rapita e maltrattata da parte di un giovane di cui si era fidata. E ancora allora, quell'esperienza influenzava le sue azioni. Come madre, aveva cercato di avvisare Charlotte di stare attenta a non dare ai giovani false speranze nel suo interesse, se non ne avesse davvero avuto. Prima che qualsiasi giovane potesse corteggiarla, suo padre avrebbe dovuto dare il suo consenso. Sì, aveva promesso a sua figlia che avrebbe potuto avere l'amore, ma Elise voleva che Charlotte fosse sempre attenta a non dare false speranze e a non incoraggiare i corteggiatori, a meno che non stesse davvero prendendo in considerazione di passare tutta la vita con loro. Non voleva che facesse adirare qualche giovane tanto da volerle fare del male.
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Le decisioni delle Moire
Chick-LitCiao a tutti! Questo racconto breve fa da introduzione alla nuova serie dei miei libri, "I titani della rivoluzione", che narra le storie della seconda generazione dei Caversham, i figli dei protagonisti della serie "Le cronache dei Caversham" (di c...