«Non dirmi che è stato uno sbaglio...»

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Sam si svegliò nel lettone matrimoniale, in ferro battuto, con Gabriel tra le braccia e sorrise fra sé: che giornata il giorno prima! Prima Gabriel si finge svenuto (o peggio!), poi la sua dichiarazione d'amore e infine la sorpresa più grande: la scoperta che lui, Sam Winchester, ricambiava. Dopo un po' di effusioni sul prato, Gabriel l'aveva condotto in camera da letto.
All'inizio Sam era stato un po' nervoso e forse un filino spaventato ("Che cosa devo fare? Farà male?") ma poi aveva messo a tacere quella vocina fastidiosa nel suo cervello e aveva aperto il suo cuore. Non avrebbe mai immaginato che il sesso con Gabriel potesse essere così dolce e travolgente al tempo stesso e addirittura più appagante di quando lo faceva con Jessica.
L'avvocato, sapendo che Sam era "vergine", era stato molto dolce e premuroso facendo in modo che la sua prima volta fosse indimenticabile: gli aveva preso il lobo tra i denti e gliel'aveva mordicchiato, poi gli aveva infilato la punta della lingua nell'orecchio stuzzicandolo con piccoli guizzi, aveva seguito con la lingua il suo tatuaggio poi aveva soffiato sulla pelle umida, facendolo impazzire e aveva cercato di scoprire dove Sam amava essere toccato, dove soffriva il solletico e dove, invece, era meglio non insistere, il tutto condito da baci appassionati e tenere coccole...
Sam invece si era ricordato che l'avvocato era molto ricettivo ai suoi tocchi, specialmente in "zona ali": infatti quando l'aveva accarezzato delicatamente sulle scapole, aveva cominciato a gemere e mugolare in maniera assolutamente indecente...
Anche la diversa altezza non era stata un problema: Gabriel si era detto entusiasta così avrebbe avuto molta più pelle da "esplorare" e Sam adorava che Gabriel fosse molto più basso di lui, così quando aveva insistito perché si posizionassero a cucchiaio per addormentarsi aveva avuto la sensazione di proteggerlo; provocando però una protesta scherzosa: «Ehi! Dovrei essere io a proteggere te, sono o non sono il tuo arcangelo custode?»
In quel momento, mentre lo guardava dormire placidamente, si chiese come avesse potuto vivere tutto quel tempo senza accorgersi di Gabriel: era così adorabile e divertente! Quegli occhi che brillavano d'amore solo per lui, quel misto d'infantilismo e genialità...
Ma cominciarono anche i dubbi: non sui sentimenti che provava Gabriel per lui, quelli erano chiari e lampanti, ma sulle motivazioni che l'avevano spinto a farlo assumere. Ripeteva sempre che l'aveva fatto perché era intelligente, ma se l'avesse fatto solo perché lo amava e invece come avvocato non valesse niente? È vero che aveva vinto una causa importante ma, se non fosse stato per i suoi consigli e il suo sostegno, avrebbe perso.
E i suoi come avrebbero preso la notizia della sua "svolta"?
Per quanto amasse Gabriel, aveva paura di affrontare il giudizio di Dean e del padre: "Non posso certo presentarlo a loro come il mio fidanzato... eppure lo amo tanto!"
Forse quei pensieri l'avevano fatto irrigidire, fatto sta che Gabriel si svegliò stiracchiandosi. «Bonjour, mon amour» gli disse, girandosi verso di lui e fissandolo con quei piccoli soli che Sam aveva temuto di non rivedere più. «Ti preparo la colazione?»
«Sarebbe fantastico» gli rispose Sam, baciandolo.

Da quando Sammy aveva cominciato a frequentare la sua casa, Gabriel aveva riscoperto la gioia di cucinare. Aveva sempre amato farlo ma, da quando era rimasto single ("Solo, la parola giusta è 'solo'"), molte volte gli sembrava un'inutile perdita di tempo mettersi a spignattare solo per se stesso. Non avrebbe mai sperato che avrebbe preparato di nuovo la colazione a Sam, specialmente dopo una notte così infuocata, mentre la volta precedente aveva dovuto far appello a tutto l'autocontrollo che gli era rimasto per non saltargli addosso, rischiando di farlo scappare inorridito.
C'erano voluti tanta pazienza e tanto amore (un po' come quando preparava i dolci) per farlo capitolare, e una piccola spintarella, non proprio ortodossa, doveva ammetterlo, ma il risultato era lì.
Girando l'ennesima omelette, ripensò con un brivido di piacere alla notte precedente: Sammy era passato da "Oddio, come si fa?" a "Oddio, quanto mi piace!" in pochissimi minuti, rivelandosi irruente e passionale, una vera forza della natura, e questa per Gabriel era stata una piacevolissima sorpresa. "Gabe, sei più cotto di queste omelette, altroché!"
Osservando però l'oggetto delle sue fantasie, si rese conto che Sammy non aveva l'aria felice e soddisfatta che si sarebbe aspettato dopo una notte così appagante (o almeno per lui lo era stata!), ma era stranamente serio: che avesse avuto dei ripensamenti e stesse cercando un modo gentile per scaricarlo?
Gabriel gli mise davanti il piatto con le omelette. «Ti vedo pensieroso... Non... non ti sarai pentito...» gli chiese, sedendosi e fissandolo preoccupato. "Ti prego, non dirmi che è stato tutto un grosso sbaglio" gemette fra sé.
«No, questo mai!» esclamò Sam con ardore, afferrandogli una mano e stringendogliela forte attraverso il tavolo. «È che devo chiederti una cosa...»
«Non è un po' presto? Prima dobbiamo conoscerci meglio, non trovi? Anche se penso che saremmo perfettamente compatibili» ridacchiò sollevato.
«Ma di che cosa stai parlando?»
«Ma del fatto che tu voglia chiedere la mia mano, no? A proposito: hai un ottimo gusto in fatto di uomini!»
Sam avvampò. «No, non volevo chiederti questo! Cioè... ci siamo appena conosciuti... e poi non avrei mai pensato... insomma sai che cosa intendo...»
Nel vedere la sua tenera confusione, Gabriel si mise a ridere: «Ok Linus, sei troppo agitato, prenditi una coperta e succhiati il pollice!»
«Quello che mi stavo chiedendo è: mi... mi avresti fatto assumere se non mi amassi? Per favore, voglio la verità.»
«Mi stai chiedendo d'ipotizzare uno scenario impossibile...» rispose Gabriel, improvvisamente serio. Si alzò e gli si sedette sulle ginocchia, circondandogli il collo con le braccia e dimenando graziosamente il sedere. «Ebbene sì, confesso la mia colpevolezza! Ti ho fatto assumere per motivi strettamente egoistici, sia per il tuo favoloso fondoschiena...» così dicendo, lo strinse a sé allungandosi per dargli un pizzicotto sul sedere «... sia per il tuo meraviglioso cervello» e lo baciò in fronte. «Mettiamola così: tu sei intelligente ed io avevo un posto libero "sul" mio staff... ops mi sa che ho sbagliato battuta!» esclamò, tappandosi la bocca con una mano e guardandolo malizioso. «Tornando seri: prima che tu arrivassi, potevo contare solo sull'aiuto di Charlie... Chuck tende a perdersi nelle sue trame, Raphael... beh lo conosci e Garth... è Garth, mentre tu hai occhio per i dettagli e ti accorgi subito delle discrepanze. Adesso ho dissipato tutti i tuoi dubbi?»
«Sì. Quindi ora siamo... fidanzati?» gli chiese, arrossendo perché si sentiva un po' sciocco, nel fargli una domanda simile dopo una notte così esplicita.
«Pasticcino» sussurrò Gabriel emozionato, «solo se lo vuoi anche tu. Mi piacerebbe molto essere il tuo fidanzato avvocato.» Tirò fuori in modo provocante la punta della lingua per passarla sulle labbra di Sam, a quel punto la colazione fu rapidamente dimenticata...


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