Speechless

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C'era una volta una ragazza dai capelli neri e gli'occhi più neri dell'ebano. Non gli piaceva stare con gli altri, ma era una grande osservatrice.
Si chiamava Nora.

Lei non andava a scuola, non gli importava molto, passava il suo tempo a leggere, ascoltando musica e ad osservare. Gli piaceva immaginare come fosse la vita delle persone, soprattutto, a volte, avrebbe voluto sapere come sarebbe stato se fosse andata a scuola.
Gli piaceva immagginare cosa facessero quei ragazzi quando uscivano da lì .
Per questo a volte si metteva sotto un albero all'ombra in un boschetto accanto ai cancelli della scuola.

Un giorno, mentre osservava, i ragazzi che uscivano dalla scuola si sentì toccare la spalla e vide che era una bambina che poteva avere cinque anni, che aveva due grandi occhi da cerbiatto e dei capelli castani.
Inizialmente Nora non capì perché quella bambina fosse lì , finchè non cominciò a tirarla per la manica. Lei, nonostante non capisse, si fece trasportare (per modo di dire) dalla bambina. Finché non arrivarono davanti all'asilo del quartiere qualche metro lontano dalla scuola dov'era prima.

La bambina ancora non aveva detto nemmeno una parola, però cominciò a tirarla verso l'entrata dove c'erano dei bambini e delle bambine che giocavano nel cortile. Stranamente non c'era la maestra, e Nora pensò che forse si era assentata un attimo.

La piccola intanto aveva portato Nora nell'angolo del cortile accanto a una panchina di legno, dove, probabilmente, si sedevano le maestre per guardare gli alunni.
La bambina fece segno a Nora di sedersi e lei lo fece, ormai era diventata curiosa, voleva sapere perché l'avesse portata lì .
La piccola si sedette accanto a lei aiutata da Nora, perché ovviamente era troppo piccola per salirci da sola senza un po' d'aiuto.
Appena seduta, la bambina fece uscire dalla tasca del suo grembiule un piccolo blocco di appunti. Lo mise davanti agli occhi di Nora, e girò la prima pagina dove c'era un disegno di una donnina stilizzata, con un triangolo che avrebbe dovuto essere la gonna, e delle linee di colore rosso in testa che lei intese fossero dei capelli, perciò Nora capì che fosse il disegno di una bambina.
Dopo che Nora ebbe finito di guardare il disegno la piccola gli tirò nuovamente la manica, e gli indicò una bambina con i capelli rossi che stava piangendo seduta per terra accanto a una piccola giostra.
La bambina si alzò e prese di nuovo la manica di Nora, portandola in direzione della bambina dai capelli rossi.

Appena arrivarono quasi davanti a lei la piccola girò di nuovo il foglio del blocco, dove c'era disegnata una faccina triste e indico di nuovo la bambina.

Così Nora si avvicinò totalmente alla creatura con i capelli rossi, si abbassò al suo livello, le accarezzo la testolina, e le chiese: "Perché piangi, piccolina?"
Lei ancora con le lacrime che gli bagnavano le guance e non curante di star parlando ad una sconosciuta, le disse con voce bassa e triste: "Una bambina è stata cattiva con me e non mi vuole." e ricominciò a piangere. Nora allora le chiese, :"Perché? Che ti ha fatto?"
E la piccola dai capelli rossi le rispose: "Non vuole parlare con me!" Allora Nora le chiese chi fosse questa bambina che non le voleva parlare, e la piccolina dai capelli rossi le indicò qualcosa dietro di lei.
E quando si girò, Nora capì che la bambina in questione fosse proprio quella che l'aveva portata fino a lì.

La bambina da gli occhi da Bambi si avvicinò alle due e indico la piccola con i capelli rossi che aveva smesso di piangere grazie all'avvicinamento dell'altra bambina, e allora Nora capì, che non era che la bambina da gl'occhi di Bambi non voleva parlare con quella dai capelli rossi ma, che, molto probabilmente, non parlava e basta.
Così la bambina da gl'occhi da Bambi girò di nuovo il foglio del suo piccolo blocco e fece vedere un altro disegno dove c'erano due donnine, una sempre dai capelli rossi, e l'altra, invece, dai capelli di un colore marrone chiaro, e in mezzo ad esse vi era un cuore, e Nora capì tutto, e spiegò alla bambina dai capelli rossi che non era che non voleva parlarle.

Lei non sapeva parlare.

Allora la bimba dai capelli rossi andò dalla piccola Bambi e l'ultima le fece vedere i disegni di prima, prese un piccolo pastello rosso e disegno un cuore un po' storto, però molto più grande di quello che aveva fatto prima in mezzo alle due donnine.

Così la bimba dai capelli rossi si avvicino alla piccola Bambi dandole un piccolo bacio a stampo, e l'altra cominciò ad arrossire andando subito ad abbracciarla. Poi si girò verso Nora e le disse: "Lei ora è la mia fidanzatina e parlerò io per lei, anzi, starà solo con me." Finì muovendo il capo, come per affermare la sua frase. Prese poi la manina della piccola Bambi e insieme rientraroni all'asilo, non prima che le piccole si voltassero per salutare la ragazza dai capelli neri, agitando le loro piccole manine , per poi sparire dentro la scuola.

Appena le due bambine entrarono, Nora notò che il piccolo blocco era rimasto per terra, e che ormai era tardi per ridarglielo. Allora lo aprí e notó sotto le due donnine due nomi scritti con una calligrafia molto da bambina piccola:

Luna e Sunshine.

Nora tornò a casa e capì che, forse, poteva andare a scuola, e che non sarebbe stato male se un giorno avesse insegnato a dei piccoli bambini e bambine.

Poi non siamo tenuti a sapere che in un futuro Nora fu invitata ad un matrimonio tra due bellissime ragazze. Ma la storia e andata a finire proprio così.

FINE.

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