Capitolo 19

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-Shinichi, tutto apposto? Ti vedo preoccupato!-

Dopo quello che era venuto a sapere da Ran, la felicità di Shinichi cambiò in tremenda preoccupazione.

Non poteva accettare che ogni volta che qualcosa andava per il verso giusto subito dopo veniva rovinata da qualcos'altro.

Ogni volta che faceva un passo avanti ne faceva anche dieci indietro.

E la cosa che proprio in quel momento non poteva accettare era che Ran vi era finita pienamente dentro a quella storia.

Doveva trovare un modo per metterla al sicuro. Ai aveva ragione, forse doveva continuare a fingere.

Ma pensandoci bene non sarebbe cambiato molto. Gli uomini in nero avevano già capito che quella della morte era stata tutta un'enorme bugia.

Forse la parola chiave della vita di Shinichi era diventata proprio quella: "bugia".

Da quel giorno a Tropical Land ad oggi, tutto era stato riempito di enormi bugie, una dopo l'altra.

Bugie alle persone a cui teneva, bugie alla ragazza che amava, bugie a se stesso. Era tutto una bugia.

E, purtroppo, tutto questo sarebbe ancora continuato per molto ma molto tempo.

-Ran, vieni con me! Dobbiamo andare dal dottore Agasa!-

La prese per mano e la trascinò fuori dalla sua stanza per la prima volta dopo settimane, fatta eccezione di qualche giorno.

Fecero di corsa e arrivati lì entrarono come due furie. Ai quando lo vide adulto e con Ran per la mano capì che adesso erano diventati una cosa sola e che nessuno li avrebbe più separati.

Provò una forte sofferenza a quella visione però era giusto che tutto andasse così.

Shinichi aveva scelto Ran e avrebbe continuato a farlo per il resto dei suoi giorni. Il dottore era venuto a conoscenza delle intenzioni di Shinichi attraverso Ai.

Lui era molto felice di vederli finalmente insieme contro il mondo intero.

-Dottore Agasa, Haibara...credo che gli uomini in nero abbiano capito tutto!-

Entrambi lo guardarono sconvolti e gli chiesero come mai pensasse quello. Lui e Ran si sederono e, Shinchi, gli spiegò quello che aveva capito dopo quello che gli aveva detto Ran.

Alla fine delle spiegazioni anche Ai e il dottore Agasa furono colti dalla preoccupazione. Shinichi aveva ragione: gli uomini in nero avevano capito tutto.

-L'unica soluzione per te e per Ai è quella di sparire-

Dopo le parole del dottore, sia Ai che Shinichi si guardarono in viso. Sparire avrebbe significato abbandonare di nuovo Ran, abbandonare tutto.

E, anche se lo avessero fatto, i problemi si sarebbero presentati ugualmente.

-Non cambierebbe nulla. Avanti, rifletta un momento. Anche se io e Haibara andassimo via di qui, gli uomini dell'organizzazione ci troverebbero in una settimana. Oltretutto vi farebbero tutti fuori non appena non direte loro dove siamo-

Tutti fecero silenzio e iniziarono a pensare a qualcosa da fare. Ma le soluzioni erano poche e Ran iniziava a preoccuparsi.

Sentiva che avrebbe perso Shinichi di nuovo. E non voleva che succedesse, una seconda volta sarebbe stato troppo, davvero.

Vivere ogni giorno con la paura di non vederlo mai più era stato così maledettamente straziante. Non ci sarebbe riuscita una seconda volta.

-Dottore Agasa, Haibara, la soluzione l'abbiamo sempre avuta davanti. Adesso che sanno che sono vivo verranno a prendermi, giusto? Allora vuol dire che è arrivato il momento di affrontarli a viso aperto. E' inutile nasconderci ancora e continuare a scappare. Non si può scappare da tutto. Ma se voi non ve la sentite allora andate via. Io non lo farò-

-Shinichi è una pazzia! Ci uccideranno tutti! Non hai mai capito quanto sono pericolosi!-

Shinichi si alzò dal divano su cui era seduto e, senza spiegare niente a nessuno, scese giù in laboratorio.

Cercava qualcosa che Ai Haibara avrebbe dovuto affrontare prima o poi. Tornò qualche minuto dopo e si sedé esattamente dov'era prima, vicino a Ran.

Poi poggiò qualcosa nel tavolo basso di fronte a lui. Era una capsula con l'antidoto contro l'apotoxina 4869. Era avvolta in una piccola fascia con scritto: "Definitiva".

Shinichi aveva immaginato che Ai ne avesse fatta un'altra per lei e sapeva anche il motivo per cui ancora non l'aveva presa.

Aveva paura di affrontare il suo destino. Tornando Shiho Miyano non avrebbe più potuto far finta di niente.

-Non credi sia ora di prenderla, Shiho?-

Alzò lo sguardo turbata quando sentì il suo vero nome. Nessuno la chiamava più così da un sacco di tempo. E proprio da Shinichi non se lo aspettava.

-E' questo il tuo vero nome dopotutto. Potrai restare una bambina per il resto della tua vita ma il tuo passato non potrà mai essere dimenticato perchè ci sarà sempre qualcosa o qualcuno a ricordartelo. Quindi, Shiho, prendi l'antidoto e sconfiggi l'organizzazione insieme a me. Fallo per tua sorella-

Ai, profondamente colpita dalle parole di Shinichi, capì che aveva ragione. Non poteva dimenticare e non doveva farlo.

Era arrivato il momento di fermarli e di poter avere una vita libera senza alcun timore.

-Okay, lo prenderò. Hai ragione tu. E devo chiederti scusa e, sopratutto, devo chiedere scusa a Ran. Sono stati solamente la mia grande paura e il mio essere vigliacca ad aver costretto a Shinichi a farti soffrire fingendo la sua morte ma sembrava l'unica strada possibile in quel momento. Perdonatemi entrambi-

Ran le sorrise e le disse che non c'era niente da perdonare e che l'importante era che adesso tutto era stato sistemato.

Il sorriso di Ran e la sua gentilezza fecero capire a Shiho il motivo per cui Shinichi non l'aveva scelta.

-Shinichi, hai fatto la scelta più bella che potevi fare-

Il giovane detective non capì subito cosa volesse dire la scienziata. Ma vedendo lo sguardo di Shiho su Ran comprese tutto. Si giro anche lui a guardare la ragazza della sua vita e sorrise.

-Lo so, non potevo mai sbagliarmi su di lei-

Ran arrossì imbarazzata e abbassò lo sguardo. In tutta l'aria tesa che c'era stata si era aperto un varco di serenità. Ma il problema non era ancora andato via.

-Quindi Kudo, qual è il tuo piano?-

-Starcene fermi finché non faranno loro la prima mossa!-

~Un'ultima Volta E Altre Mille~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora