Prologo

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Presente 12 Dicembre 1961

-Mamma vuoi dire a Roland di finirla di rompermi le scatole! Tra due ore il mio ragazzo mi viene a prendere e mi devo preparare- urla mia figlia Sasha entrando nel soggiorno mentre sto togliendo la polvere dai mobili. Ormai i miei figli sono tutte e due adolescenti, Sasha ha 17 anni è uguale a me quando ero giovane capelli, castani corti fino alle spalle e occhi azzurri, solo è più esuberante e capricciosa, e Roland ne ha 15 è un ragazzino molto curioso e tranquillo, solo quando non deve scocciare la sorella, ed è uguale al padre capelli castani e occhi scuri e profondi.

-Mamma invece dici a Sasha che non può occupare il bagno tutto questo tempo, c'è gente che si deve lavare- urla di rimando Roland entrando anche lui nel soggiorno.

-E da quando tu ti lavi?- risponde Sasha incrociando le braccia.

-Ora basta! Smettetela tutte e due- li zittisco all'istante -Sasha se ti devi preparare usa il bagno di servizio così non blocchi gli altri che devono andare in bagno e tu Roland lascia stare tua sorella, il primo appuntamento di una ragazza è importante- dico sedendomi su una poltrona.

Roland alza gli occhi al cielo ma annuisce e anche Sasha è d'accordo, almeno mi posso rilassare un po, ma dopo alcune secondo i ragazzi mi fanno una domanda inaspettata.

-Mamma ma il tuo primo appuntamento com'è stato? Sei uscita con papà?- domanda Sasha incuriosita, e da tempo che non rimettevo nella mente quei ricordi, li avevo completamente dimenticati da qualche parte nella mia testa, messi in un cassetto, ma adesso che  affievoliscono e ridiventano nitidi nella mia mente ,mi vengono gli occhi lucidi.

Sospiro -Diciamo che non fu un vero e proprio appuntamento, sapete io ho vissuto la Grande Guerra e i nonni non mi davano tanto spazio per fare le cose che volevo, anzi si può dire che comandavano loro la mia vita-

I  miei due figli si siedono sul divano di fronte a me interessati dalle mie parole.

-Ma noi il nonno e la nonna non li abbiamo mai visti, non ricordo neanche se li abbiamo mai conosciuti- esclama Roland.

-Sono io che non voglio farveli incontrare, il nonno è uscito di prigione qualche anno fa e la nonna è rimasta sola nella mia vecchia casa-

-Il nonno è stato in prigione? Per quale reato?- domanda Roland.

-E tu e papà come vi siete conosciuti?- domanda Sasha mettendo le mani sotto il mento e poggiando i gomiti sulle gambe.

-Ragazzi una domanda alla volta- ridacchio. -Se volete sapere com'è tutta la storia dovrò raccontarvi tutto dall'inizio-

-Si dai mamma sono curiosa di sapere la vostra storia d'amore!- esclama entusiasta Sasha.

Ma prima di raccontare e aprire la bocca la porta di casa si apre, l'annuncio che mio marito e tornato dal lavoro.

-Papà vieni in soggiorno- urla Roland.

Joseph entra nel salotto con la sua ventiquattrore in mano e il suo completo giacca e cravatta. Anche se i suoi capelli sono un po brizzolati e ha delle occhiaie sotto gli occhi, io lo trovo sempre bellissimo.

-Salve famiglia- esclama mio marito dando dei baci sulla guancia ai suoi figli e a me un bacio a stampo sulle labbra, fa sempre un certo effetto.

-Cosa stavate facendo?- domanda mentre si siede sulla poltrona accanto a me.

-Bhe mamma ci stava per raccontare la vostra storia- dice Roland facendo un gesto teatrale con le mani.

Joseph si gira e mi guarda emozionato, so che si ricorda bene quei momenti tanto passionali quanto terrificanti e pericolosi.

-Allora mi unisco anche io a voi- dice entusiasta.

-Dai mamma inizia a raccontare-

-Mi raccomando non la interrompiamo- dice mio figlio.

Prima di parlare guardo tutti e tre e penso com'è cambiata la mia vita da quando ho conosciuto lui, infine Joseph mi fa un occhiolino, apro la bocca per parlare e in un modo del tutto naturale mi esce un fiume di parole.

-Iniziamo dal principio, il 30 Gennaio 1933, data storica per la mia nazione e per il popolo tedesco ma per i nemici è una data che segnerà le loro vite per ben dodici anni. Penso che questa data la conoscete tutti, se no vi rinfresco un po la memoria. Adolf Hitler. Vi dice qualcosa?
Il dittatore più spietato che sia mai esistito in tutta la storia. Il 30 gennaio 1933 Hitler salì al potere e diventò Cancelliere della Germania. Io la maledico quella data. Da allora tutto è cambiato, perfino la mia famiglia. Mio padre, il nonno Albert, era diventato un rigido generale senza cuore e mia madre, la nonna Adriana, stava ai suoi comandi. Io ,la figlia, non potevo far altro che subire e ubbidire anche se volevo urlare al mondo il mio odio non potevo farlo, le persone e alcuni amici che avevo mi stavano dietro solo perché ero una ragazza molto ricca, ma sognavo di incontrare qualcuno che mi apprezzava per quello che ero non per quello che avevo.                                                           Andiamo un po avanti nel tempo, 1 settembre 1939, avevo diciassette anni, la Germania invase la Polonia e inizia la Seconda Guerra Mondiale. Per il paese e per i miei amici era una grande cosa, ma io provavo solo disprezzo per quello che stava succedendo. Pensavano di vincere ma sappiamo tutti che non fu così per fortuna. Ma se non fosse stato per questa guerra forse io non avrei mai incontrato la persona che mi avrebbe cambiato la vita e che adesso si trova affianco a me dopo tutti questi anni a ricordare soltanto quello che abbiamo passato.

Era il 20 Settembre 1939...-

Ciao a tutti, lo so è un storia del tutto diversa dalle altre che ho scritto ma adesso vorrei salire di livello e provare qualcosa che non ho mai fatto: scrivere un romanzo sul mio periodo preferito della Storia la Seconda Guerra Mondiale. È da tempo che pensavo a ciò e l'ispirazione l'ho presa dalla canzone di Charlie Puth Dangerously. Ho immaginato che in un clima di terrore e orrore due ragazzi potevano amarsi incondizionatamente da tutto ciò, e visto che la canzone dice "ti amo pericolosamente" mi sono creata tutto un mondo dove amore e sofferenza convivono. Spero che vi piaccia io ci metterò tutto il mio impegno per scriverla al meglio. 

Buona lettura

Ps: so che l'altra storia non lo finita, ma manca solo un capitolo, per adesso voglio concentrarmi su questa. 

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