Capitolo 6- parte 1

15 2 1
                                    

CLAUDIO

Osservavo Amelia mentre si vestiva...forse ero un po' troppo pervertito. Quando ebbe finito di acchiapparsi con i ferretti del reggiseno,decisi di alzarmi e di vestirmi anche io.
-Io...io ora dovrei andare...ciao-
-ciao...ci si becca- uscì. Dopo essere uscito anche io,mi incamminai verso l'uscita dell'ospedale. Lì incontrai il mio medico,il dott.Every.
-Salve dottore!- lo salutai
-Ah ciao Claudio,non te n'eri andato?-
Mi salutò anche lui.
-Si ma poi sono...Emh...sono tornato- non sapevo che inventarmi. Che gli potevo dire?
-sono tornato per chiederle i risultati dell'esame del sangue-
Scusa perfetta. Scommetto che i risultati ancora non erano pronti,era passata una settimana e mezzo e,dato che quest'ospedale se la prende alla lunga,pensavo che ancora non avevano esaminato il mio campione di sangue.
-Si ero venuto sotto proprio per avvisare là segretaria di mandarti un messaggio perché i risultati sono pronti.-
Ah. Vabbè. Mi sbagliavo.
-se puoi vieni con me.-
-okay- seguii il dottore fino al piano superiore,nel suo studio.
C'erano un sacco di persone sedute nelle sedie e altre per terra che aspettavano il proprio turno. Quando videro me con il dottore oltrepassare tutti quei poveretti che si erano fatti ore di attesa per la visita,esultarono.
Entrai nello studio con il dottore.
Lui si sedette nella sua scrivania e io al lato opposto.
-mi dica dottore-
-in teoria io non dovrei dare notizie a te,dato che sei ancora minorenne.-
-mia madre ancora non è tornata,e nella giacca del giubbotto dovrei avere i fogli firmati da mia madre e dall'avvocato solo che...- dissi mentre stavo cercando nelle milleduecento tasche del mio giubbotto di pelle.
-qui! Eccolo- esclamai quando trovai il foglio che diceva nero su bianco che i dottori potevano dare consulti a me anche in assenza di mia madre. Dato che è una hostess e non sta molto tempo a casa. Mio padre invece lavora nell'esercito quindi entrambi i miei genitori non sono molto presenti. Il medico dopo aver letto il foglio iniziò a parlare.
-Claudio,è stata rivelata una lieve forma di leucemia nel tuo sangue.-
Dopo quelle parole mi sentivo distrutto. Era come se tutto il mondo mi stesse crollando addosso.
Con il cuore pieno di dispiacere e soprattutto paura chiesi se era curabile. Il dottore rispose che se era una forma di leucemia grave era incurabile,si poteva solamente rallentare il processo prima di...prima di morire. Ma siccome la mia era una forma lieve,il dottore mi disse che era curabile,ma con un processo molto lungo,di chemioterapia.
-Ci sono alti e bassi però. La chemioterapia può guarirti,però il danno a queste cellule è la causa dei principali effetti collaterali della chemioterapia,come la perdita dei capelli,l'anemia,stanchezza,nausea,vomito e talvolta la formazione di lividi e piccole emorragie.-
-EMORRAGIE?!- urlai
-si ma tranquillo,niente di che-
Per iniziare la procedura c'è bisogno della firma di un adulto.
-ma il foglio..(?)-
-no il foglio dice che io posso darti consulti e visite. Niente di più. La chemio non è una visita-
Accennai un "si" con la testa,poi salutai il dottore,e con la morte nel cuore mi avviai alla porta.
***
Ero sulla via di casa e d'un tratto passai davanti casa di Amelia,doveva saperlo.
Bussai alla porta,e ad aprire fu lei in pantaloncini,con una felpa larga e con una crocchia scombinata. Con auricolari alle orecchie e con una galletta di riso in bocca e in mano.
-Hey- salutai cercando di essere il più positivo possibile.
-Hey...ma...ma che hai sembra che ti è morto il gatto-
Accennai un sorriso.
-vieni entra-
Mi fece entrare in casa. Devo ammettere che ha una davvero bella casa molto grande e spaziosa.
Mi portò verso la cucina. C'era un ripiano in marmo bianco al centro della cucina. Una cucina molto grande,con la cucina bianca e il marmo bianco come il ripiano.
-Vuoi qualcosa?-
Mi chiese con tono gentile e con un sorriso grande quanto una casa stampato sulle labbra.
-Si..Emh dell'acqua...grazie-
Lei si girò come per prendere i bicchieri ed io potei osservare il suo fondo schiena in tutta la sua bellezza. I pantaloncini in tessuto li aveva messi troppo alti così da farmi godere lo spettacolo. Poi andò dietro di me e aprì il frigo.
-acqua naturale o frizzante? Ah vero,c'è anche la limonata la vuoi? Ti va?-
-o-okay vada per la limonata-
Prese la limonata e la versò nel bicchiere,poi ci mise anche due cubetti di ghiaccio a testa e una cannuccia.
poi si sedette davanti a me.
-Allora. Che succede?-
La guardai con occhi da cane bastonato.
-Ame il dottore mi ha detto che hanno trovato una lieve forma di leucemia.-
A quel punto mi veniva da piangere,ma non potevo perché ero un maschio quindi non potevo sembrare una ragazza.
-Cosa?!-
Spalancò gli occhi e quasi si affogò con la limonata.
-hai capito...- dissi a sguardo basso.
-E...e tu come ti senti?-
-sono distrutto...dice che si può curare con la chemioterapia...-
Mi interruppe.
-Ah almeno si può curare no?-
Sorrise
-Si Ame ma ha anche degli svantaggi...come la caduta di tutti i capelli,nausea,vomito...-
Lei si alzò dalla sedia e venne vicino a me,poi si sedette sulle mie gambe e mi accarezzò i capelli.
-Ma io amo i tuoi capelli...-
Io alzai lo sguardo e la avvicinai a me prendendola dai fianchi
-ma ti amerò anche senza-
Aspetta aspetta aspetta. Ha detto che mi ama?!
Sorrisi
-Mano male che ci sei tu Ame.-
-Ti amo-
-Ti amo-
Ci baciammo. Ci baciammo in un modo bellissimo. Ci baciammo come se fosse il primo. Fantastico. Ogni volta che la baciavo era sempre più bello,un momento sempre più magico.
Appoggiò la fronte alla mia. E ad occhi chiusi mi abbracciò. Mi abbracciò fortissimo. Non avevo mai ricevuto un abbraccio così sincero da una ragazza. La amo

AMELIA
Lo amo.

The Falling Grace Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora