Il mio mondo

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<<Jane>> strilla mia madre dal piano di sotto, come tutte le mattine da quando frequento questa nuova scuola. Mi alzo <<Arrivo mamma, non strillare!>> sono talmente assonnata e disordinata che non trovo neppure le pantofole, scendo scalza, come spesso mi capita.
<<Le mie pantofole!>> urlo, Luca il mio "adorato" fratellastro di sei anni sta spalmando maionese nelle mie pantofole. Mia mamma si è risposata dopo la morte di mio padre con George, che è sempre fuori città per lavoro. Purtroppo è da molto tempo che non vedo la mamma felice.
<<Luca dammele subito!!>> ringhio. Perfetto, questo bambino non smette di tormentarmi ogni giorno della mia vita. Guardo l'orologio in cucina e sono le 7.35, ho 25 minuti per vestirmi e prendere l'autobus...non ce la posso fare! In 10 minuti mi vesto, infilo un paio di jeans e una camicia a quadretti viola e turchese, cerco di pettinarmi velocemente con le dita i capelli arruffati, prendo una ciambella al cioccolato e corro verso l'autobus svoltando nella via. Arriverò in tempo, continuo a ripetere a me stessa o al panico che sta invadendo il mio corpo e la mia mente. Corro nonostante il vento che sembra tagliarmi il viso, arrivo alla fermata ed ecco l'autobus che è appena partito senza di me. Fantastico, è iniziata davvero bene questa giornata.
Mia madre, fortunatamente, si offre di darmi un passaggio, rimproverandomi per il mio costante ritardo.
<<Ciao tesoro>> mi dice una volta arrivate davanti all 'ingresso della scuola, sorridendo o almeno ho creduto che quello fosse un sorriso. <<A presto mamma!>> rispondo trafelata correndo nella mia aula che si trova al terzo piano e ovviamente mi aspettano sei rampe di scale. Arrivo giusto al suono della campanella <<Buongiorno >> dico con imbarazzo entrando e vado a sedermi al mio banco in prima fila. Alla prima ora abbiamo matematica, vado bene in tutto eccetto matematica che è sempre stata il mio tallone d'Achille.
<<Ragazzi, sono gli ultimi giorni del terzo anno di liceo>> annuncia il Professor Brown con un ghigno <<come se non lo sapessimo >> bofonchia John nel banco dietro al mio. Il Professor Brown mi guarda e dice <<Jane Smith vieni alla lavagna, forza mi pare che dovresti ancora ripassare le equazioni giusto?>> fa una piccola pausa per scrutare l'intera aula e aggiunge <<John visto che hai tanta voglia di parlare perché non vieni anche tu ad aiutare la tua compagna, un ripasso non ti fa mica male sai?>> mi sento sprofondare, tutti ci osservano, non so fare nulla delle equazioni, mi imbarazza andare alla lavagna, non sopporto il Professor Brown e in più sono gli ultimi giorni di scuola. <<Mmm...va bene>> dico con una vocina esile, molto più di come credessi.
Mi sto per alzare quando arriva il preside presentandoci due ragazzi nuovi, dicendoci che pur essendo gli ultimi giorni di scuola si sono appena trasferiti e cominciano comunque ora nella nostra classe, parteciperanno anche alla gita estiva di classe a Venezia. Fin dall'inizio mi sono sembrati molto educati si sono presentati, Mark era esile, un viso dolce e carino, occhi e capelli castani, si capiva che era timido, Justin beh Justin era l'opposto, subito ha suscitato curiosità in me volevo sapere tutto di lui, mi attirava. Come stavo temendo cioè pensando Justin si siede accanto a Margo la santarellina con dieci e lode in tutte le materie, avrei dovuto immaginarlo che lei era sempre la più desiderata da tutti. Beh certo lei è perfetta in tutto,  e poi cosa me ne importa a me che neppure lo conosco.
Dopo interminabili ore di lezione, suona la campanella. Esco da scuola salutando John, sto per salire sull'autobus quando una mano mi tocca la spalla, mi volto e vedo il viso di Justin a pochi centimetri dal mio, mi dice <<Ehi ciao..ehm..Jane, giusto?>> sorridendo <<Sisi Jane, molto..piacere>> rispondo con la mia solita, maledetta insicurezza <<Allora..beh ci vediamo domani! >> dice dandomi un bacio, un bacio sulla guancia, un bacio perfetto, un bacio che non pensavo mi piacesse, ho sentito l'accenno di barba sul mio viso e una scossa ha vibrato in tutto il mio corpo. È stato rapido, ma bellissimo <<ehm..a domani...ciao>> riesco solo a dire con fatica, ancora scossa da quella sensazione diversa. Non sono esperta a baciare, neanche sulla guancia a differenza di molte mie coetanee. Quando ritorno alla realtà mi accorgo di essere rimasta sola nel piazzale della scuola. Corro per raggiungere l'autobus e questa volta non lo perdo. Fantasticando sull'estate che sta per arrivare, gli amici del mare, i falò, le risate, la spiaggia e i concertini sul lungo mare ahh a proposito di concerti...devo andare alle prove per il concerto della festa di fine anno scolastico. Ho perso l'autobus e ora mi aspetta un nuovo viaggio.

____________________________________________________________Ciao! Questo è il primo capitolo della mia storia "Life is a Journey" spero vi piaccia, grazie mille se la leggete o lasciate commenti o voti. Prestissimo pubblicherò il secondo capitolo! Sono emozionata davvero....spero con tutto il cuore di accontentarvi, accetto volentieri pareri di ogni genere! Grazie e a presto!!
-Giada❤️

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