"My happy place"

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Magnus.
Possibile che in tutta New York,non esistesse un ufficio immobiliare decente?
Buttai il pesante zaino,pieno di fascicoli universitari,per terra,nell'ingresso della casa della mia compagna di corso nonchè amica da tempi non sospetti,Clary.
《Hai trovato qualcosa di decente?》spuntò dalla cucina con i capelli rossi legati in una crocchia disordinata e gli occhialoni da vista dalla grossa montatura posizionati sul viso.
《Veramente no.》protestai abbandonandomi sulla sedia della cucina.《Giuro,che entro una giornata me ne vado.》
《Mag,tu qui non dai problemi,lo sai.》continuò lei cercandomi di convincere a rimanere li,con lei.
Era il mio secondo anno di universitá,ma,primo anno alla New York University.
Ero nativo della California,anche se i miei tratti puremente asiatici non facevano pensare questo.
Avevo lasciato il mio paese per il semplice fatto che li,non avevo più nulla.
Mia madre mi aveva abbandonato appena nato,e mio padre invece era morto due anni prima a causa di un disastroso incidente d'auto,e la ferita non si era ancora totalmente marginata.
《Clary,non posso starti tra i piedi per tutta la vita.》continuai io,posizionandomi accanto a lei davanti il piano cucina e aiutandola a tagliare le verdure.
《Se vuoi posso chiedere ad una mia amica.》cominciò lei.
La guardai fiducioso.
《So che il fratello più grande abita in un palazzo quasi totalmete vuoto con appartamenti in vendita o in affitto.》sorrise lei.
《Isabelle?》domandai io,riferendomi alla bella mora che avevo conosciuto pochi giorni prima,in un locale.
Annuì sorridendo.
《Allora chiediglielo..》sorrisi malizioso.《Sperando che questo fratello sia anche carino.》continuai furbo,avviandomi verso la camera degli ospiti.《permettiti di stuprare uno dei due fratelli di Izzy,e ti castrerò prima che tu te ne possa rendere conto》urlò.《Afferrato il concetto?》aggiunse ridendo.
Portai in atomatico le mani verso i miei attributi.《Messaggio ricevuto.》

Entrai in camera e mi guardai allo specchio.
I capelli solitamente sparati verso l'alto,erano afflosciati e tirati indietro a causa del sudore dovuto al fatto di aver camminato 4 ore sotto al sole di maggio.La maglia grigia che indossavo era completamente schiacchiata sul petto e i jeans anche.Recuperai dalla valigia un pantalone della tuta nero e una canotta bianca e li infilai velocemente.
《Mag,è pronto》

Alec.
《Jace,ti ho chiamato per aiutarmi non per mangiare a scrocco.》
Caricai l'ennesimo scatolone sulle spalle e salii quelle 5 rampe di scale.
Proprio quel giorno,l'ascensore doveva essere fuori servizio?
《Jace.》urlai dalla tromba delle scale.《Si?》
《Ti degneresti di Darmi una mano?》continuai sarcastico.《Sai alle 4 avrei un esame da sostenere.》
《Come sei problematico.》rispose mio fratello,prendendo uno scatolone sotto al braccio e cominciando a salire le scale.
Notai che nel mio pianerottolo tutte le case erano vuote.
Un sorrisino compiaciuto comparve sulle mie labbra.
Amavo stare da solo.
Cosa non tanto normale per un 24enne Newyorkese,ma era così.

《Finalmente.》sbuffò Jace,buttandosi sul grosso divano in pelle,sistemato al centro della stanza.《Ma quanti libri hai?》domandò passandosi una mano sulla fronte in un gesto esageratamente teatrale.
《Secondo te,quanti libri può avere uno che studia lettere Moderne e che ama leggere?》chiesi retorico,sedendomi accanto a lui,e recuperando da uno degli scatoloni il libro,che avrei dovuto ripetere per l'esame.
Letteratura inglese.

《Poi non ti lamentare.》esclamai dandogli una gomitata.《Hai portato due scatoloni,ed erano anche i più leggeri,Jonathan.》lo stuzzicai,sapendo quanto odiasse farsi chiamare con il suo nome di battesimo.
《Non chiamarmi Jonathan》sibilò in tono minaccioso.
《Invece ti chiamo come voglio,Jonathino.》
Mi lanciò un cuscino,in piena faccia,avviando una lotta di cuscini assurda,interrotta dall'ingresso di nostra sorella,con 3 scatoloni di pizze in braccio.
《Pizza.》urlò Jace,correndo verso Izzy e prendendola in braccio con fare vittorioso.《Mia salvatrice.》
Presi gli scatoloni dalle mani di Izzy,e le poggiai sulla penisola in marmo che divideva cucina e salone.
《Sei sicuro di voler vivere da Solo,Alec?》
Era la centesima volta in quella giornata che mi facevano la stessa domanda e la mia risposta era sempre la stessa.
《Si Izzy,ho bisogno di indipendenza,non ce la faccio più a vivere sulle spalle dei nostri genitori》sbuffai alzando gli occhi al cielo e mi sedetti sullo sgabello e aprendo lo scatolone per prendere una fetta di pizza.
《Alec,ma il lavoro,l'università,come ti manterrai?》continuò Jace aprendo lo scatolone addiacente al mio.
《Ragazzi,se non ve lo ricordate ce l'ho un lavoro e non ho mai avuto problemi con l'universitá,quindi smettetela di stressarmi e mangiate questa maledetta pizza.》presi un altro morso e guardai l'orologio.
15:30.
《Cari miei》risi alzandomi《è giunta la mia ora.》
Recuperai il pesante zaino all'ingresso e mi diressi verso la porta,ma fui interrotto dalla voce di mia sorella.《Stasera,troverai tutta casa in ordine,scatoloni vuoti e anche la spesa fatta.》le sorrisi riconoscente e sussurrai un《sei la migliore.》dopo avergli lasciato un bacio sulla guancia.
Mi chiusi la porta alle spalle,ascoltando le proteste di Jace.

Magnus.

《Eccoci qui》la voce di Clary,rimbombò nell'enorme palazzo nel quale ci trovavamo.
L'ingresso era a dir poco spettacolare.
Mattonelle che coprivano ogni sfumatura di azzurro,occupavano tutto il pavimento,mentre al muro,erano disegnate numerose illustrazioni inerenti al mare.
Mi guardai intorno con gli occhi illuminati da non so quale luce.
《Il mare.》sussurrai quasi impercettibilmente.《Mi ricorda casa..》continuai,avvicinandomi alla figura di Clary,che intanto stava scrivendo qualcosa al cellulare.《Quinto piano.》sorrise.《Ma stanno finendo i lavori,quindi ci tocca farle a piedi.》
Ridacchiai《Cominciamo bene.》
Arrivati al quinto piano ci trovammo in un enorme passetto,nel quale predominavano il bianco e l'azzurro, dove si trovavano 5 porte,tutte con cartelli di vendita,tranne una.
Dopo pochi secondi,proprio da quella porta spuntò la testa mora di Isabelle.
I capelli legati in una coda alta abbastanza disordinata e una maglia lunga che la copriva fino alle ginocchia.
Dietro di lei,spuntò un ragazzo alto più o meno come me,biondo con un paio di enormi occhi dorati.Indossava una maglia rossa,che metteva in risalto gli evidenti muscoli delle braccia.Era un bel ragazzo non c'era niente da dire.
《Magnus,è un piacere rivederti》sorrise lei,abbracciandomi.《Procediamo con le presentazioni》ridacchiò.《Lui è mio fratello Jace》strinsi la mano al ragazzo che mi sorrise pallidamente.《Jace,loro sono Magnus e Clary.》
《È un piacere.》sorrise dolcemente a Clary che arrossì pesantemente.
《Vogliamo rimanere fuori la porta tutta la vita oppure vogliamo vedere questo appartamento?》ridacchiai,spingendo Clary,per una spalla.《Ah si.》rinsalì lei.《Qual'è l'appartamento?》
《Questo qui a fianco.》sorrise lei,recuperando un mazzo di chiavi.《È di proprietá di un mio amico,che non vede l'ora di venderla》si portò la mano alla bocca e ridacchiò《Ah,Magnus,se te lo stai chiedendo,non è Jace che abita nell'appartamento accanto.》mi fece notare.《Non è capace di fare un uovo sodo,dubito sia capace di vivere da solo.》
《Ehi.》fece il finto offeso Jace,affiancando Clary,che aveva appena varcato la soglia della casa.
《Mio fratello Alec,il più grande di noi 3 abita,qua affianco,però ora è all'Universitá a fare un esame.》
《Cosa frequenta?》domandai curioso,aspettando che la mora aprisse la Luce.《Lettere moderne.》sorrisi notando che era la mia stessa facoltá.
Aprì la luce.
Rimasi a bocca aperta.
Cucina e salotto erano un'unica grande sala,separata da una penisola in marmo e in vetro e di fronte ad esso si trovava una parete in vetro che affacciava sulla meravigliosa Brooklyn.Era tutta la stanza sui toni del rosso,bianco e nero.

《All-》cominciò Isabelle,ma la bloccai sul tempo.
《La prendo.》
《Cosa?》fu questa la domanda sbalordita di Clary.《Isabelle,chiama il tuo amico ed Entro stasera,gli faccio avere un assegno con tutto quello di cui ha bisogno.》esclamai velocemente,continuando a guardarmi intorno.
L'avevo trovato.
Il mio posto felice.

The Neighbour||MalecDove le storie prendono vita. Scoprilo ora