"Lightwood"

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Magnus.
《Sheldon...un pò di forza.》ridacchiai alzando uno dei 5 scatoloni che dovevamo portare per le 5 rampe di scale.
《Magnus,ci conosciamo da 10 anni,sono sicuro che il mio nome lo ricordi.》brontolò Simon,alzando un enorme scatolone contenente dei libri dell'universitá.
Simon,era il migliore amico di Clary,da quando avevano più o meno 3 anni e si era gentilmente proposto quel pomeriggio di aiutarmi con il trasloco,dato che la Rossa,aveva il turno di pomeriggio al bar.
《Infatti,Simon.》ridacchiai e vidi un espressione vittoriosa dipingersi sulle sue labbra.《Com'è possibile che hai solamente 5 scatoloni per un trasloco?》mi domandò innocentemente.Domanda più che lecita,dato che in un trasloco normale,gli scatoloni erano molti,ma molti di più.
《Quando sono Venuto qui a New York,avevo soltanto una valigia,e uno zaino,con dentro i libri dell'Universitá e il minimo indispensabile.》cominciai,aprendo la porta del mio nuovo appartamento e poggiando lo scatolone sulla penisola della cucina.《Volevo ricostruirmi una nuova vita》continuai sedendomi su uno degli sgabelli e tirando una bottiglina di Aranciata nella direzione di Simon.《Come se stessi cominciando un nuovo lungo viaggio,quindi ricordi della California ne ho veramente pochi.》aprii lo scatolone e notai,al suo interno dei vecchi vinili e 45 giri che erano appartenuti a mio padre.
《Per esempio questo.》ne spolverai due e gliene passai uno.《Mio padre amava la musica e casa nostra era piena di vinili e di 45 giri...sono una delle poche cose che ho voluto tenete come ricordo della mia vita.》sorrisi passando un dito sulla scritta principale.
《Questo è ormai introvabile》esclamò Simon incredulo,notando ciò che avevo in mano.
Parade di Prince,1986.》sorrisi.
《Dove li metterai?》Domandò lui,esaminando la copertina di un vecchio vinile dei Beatles.
Mi guardai intorno.
Il proprietario mi aveva venduto insieme alla casa tutti gli elettrodomestici e mobili,avevo pagato di più,ma ne era valsa la pena.
Notai sopra al grande televisore,3 mensole a forma di rettangolo,disposte in modo asimmetrico.
《Li sarebbe perfetto.》mi levò le parole di bocca Simon.《Facciamo una cosa,io scendo a prendere gli ultimi due scatoloni,e tu,cominci a sistemare,ok?》si posizionò sulla soglia della porta.《Ah grazie Salmon.》ridacchiai.
Lui alzò gli occhi al cielo,sistemandosi gli occhiali sul naso e uscendo dalla porta.
Un rumore proveniente dalla porta mi fece girare verso di Essa.《Oh,ciao Izzy.》sorrisi notando la mora,appoggiata alla porta di casa.
《Colazione?》alzò il sacchetto e uno scatolo di media dimensione che doveva contenere delle ciambelle e io solo in quel momento sentii il mio stomaco protestare,dato che non mangiavo dal giorno prima a pranzo.
《Mi salveresti la vita.》ridacchiai io.
《Mio fratello Alec,ha visto Simon in difficoltá con gli scatoloni e lo sta aiutando.》sorrise poggiando tutto sulla penisola.《Ti fa problema,se dopo gli ho detto di venire qui?》domandó.《No,non ti preoccupare.》sorrisi dolcemente,caricando la macchinetta del caffè e mettendola sul fuoco.《Dovrò pur conoscere il mio futuro vicino di casa.》la feci accomodare sullo sgabello.《Alla fine come è andato l'esame?》chiesi curioso.
Proprio in quell'istante si spalancò la porta rivelando Simon.
Seguito da un ragazzo.
E che ragazzo.
Puoi chiederlo a lui.》ridacchiò Izzy,vedendo la mia espressione cambiare completamente.
Era buoni 5-6 centimetri più alto di me,i capelli neri corvini erano scompigliati in una massa informe,contornata da degli zigomi alti,degli occhi azzurri,ma tendenti al verde e un sorriso che si schiudeva in due fossette ai lati della bocca.
Fisicamente era perfetto.
Le braccia e il petto muscoloso erano coperti da una maglia a mezze maniche nera,mentre le gambe fasciate alla perfezione da un paio di Jeans chiari stretti.
《Chiedermi cosa?》
A risvegliarmi dal mio stato di trans,fu la sua voce.Notai una sfumatura di rosso,campeggiare sui suoi zigomi e abbassò lo sguardo di riflesso,nel momento in cui notò che lo stavo osservando.
Timido,mi piace.
《Come è andato l'esame.》ridacchiò Izzy,dandomi una gomitata in pieno stomaco.Come se avesse acceso un interruttore,schizzai in avanti,porgendo una mano al nuovo arrivato e mostrandogli uno dei miei migliori sorrisi.
《Piacere,Magnus Bane,tuo nuovo vicino Rompiballe.》risi,vedendolo arrossire.《Alec..Alec Lightwood.》sorrise lui,timidamente.
《Allora..》cominciò Simon,da come parlava con Alec,dovevano conoscersi da tanto.《Come è andato l'esame?》
《Il solito trenta e lode》disse lui,semplicemente,recuperando un pezzo di Brioche dal sacchetto.《Magari prendessi io un trenta.》mi lamentai io《il massimo che prendo è 28.》continuai.《Che facoltá sei?》domandò lui.
《Lettere moderne.》sorrisi sapendo che era la sua stessa facoltá.
Spalancò gli occhi e scoppiò a ridere.《Strano il fatto che non ti abbia mai visto a lezione.》sorrise dolcemente.《Mi sono trasferito quest'anno》continuai,prendendo un lungo sorso di caffè《stavo alla California's University.》
《Cominci domani le lezioni?》domandò,curioso,notando che Izzy e Simon,erano occupati in qualche particolare conversazione.
《Si,domani ho Letteratura Italiana.》esclamai,allungandomi verso il divano dove avevo tirato il blocchetto con le lezioni.
《Vuoi una mano per ambientarti nell'Universitá?》
Appena sentii quell'esclamazione uscire dalle sue labbra,alzai lo sguardo.
Mi era sembrato una persona particolarmente timida,a differenza mia e non mi aspettavo questo slancio di altruismo.
《Mi farebbe molto piacere.》

Alec.
Quegli verdi dalla forma orientale,mi mettevano in imbarazzo,era come se mi spogliassero.
Distolsi lo sguardo nel momento in cui,si allungò verso il divano e la canotta bianca che indossava risalì pericolosamente fino all'addome.
Aveva un fisico,invidiabile.Dalla canotta che indossava erano ben evidenti le braccia muscolose al punto giusto e il petto tonico.
《Si,domani ho Letteratura Italiana.》rispose alla mia domanda velocemente e di riflesso,non so con quale coraggio,proposi.
《Vuoi una mano per ambientarti nell'Universitá?》quelle parole uscirono dalle mie labbra come una valanga.
《Mi farebbe molto piacere.》rispose lui,con un sorriso che di puro non aveva niente.
A riportarmi sulla Terra fu la voce di Izzy.
《Vuoi una mano?》domandò al ragazzo seduto di Fronte a me.《Tanto io non ho niente da fare.》sorrise.《Alec,tu hai qualcosa da fare?》mi chiese lei.《Sinceramente,ho buca oggi.》sorrisi.
《Magnus,io me ne dovrei andare.》esclamò Dispiaciuto Simon.《Domani ho l'esame.》
《Vai vai, Sivor.》rise lui,guardando Simon che aveva alzato gli occhi al cielo mentre usciva dalla porta,salutando tutti.
《Da cosa cominciamo?》esordii strofinandomi le mani sui Jeans.

Magnus.
《Quella parete è particolarmente vuota.》esclamò Izzy,sedendosi su uno sgabello.
Si era fatta sera e Avevamo finito di sistemare tutto e la casa era abbastanza Ricca.Ma quella parete,oltre a una libreria a muro,abbastanza piccola, era totalmente spoglia.
Ma un'idea mi balenò nel cervello.
《Quando sono partito dalla California,a causa della morte di mio padre,avevo deciso di venire a New York,per raggiungere i miei amici,ovvero Simon,e Clary,ma anche per trovare nuovi amici..》sorrisi guardando Alec,che continuava a stare in piedi davanti alle 3 mensole ricche di Vinili e libri.《..e forse anche l'amore.》sussurrai,non staccando gli occhi dalla schiena di Alec.《in quella parete ci metterò la mia nuova vita.》
È un idea geniale》esplose Isabelle,prendendo la macchina fotografica istantanea che avevo in mano e poggiandola sulla mensola accanto alla parete.
Alzò il viso per guardare l'ora e scattò il piedi.
《Simon.》urlò.
Alec si girò di scatto.《Cosa Simon?》domandò non capendo.《Devo uscire con Simon e sono in ritardo.》esclamò lei,avviandosi alla porta.《Devi uscire con Simon?》ripetè Alec,in preda a una specie di loop.《Alec,credo di parlare la tua stessa lingua.》continuò lei《ma ora scusatemi,me ne devo andare.》
Lasciò un bacio sulla mia guancia e poi su quella del fratello e corse fuori.
《Adoro quella ragazza.》risi,vedendola chiudersi la porta alle spalle.
《È una forza della natura.》rispose lui,alzandosi dal divano su cui era seduto.《No,rimani.》mi scappò.《Volevo dire,che sto per ordinare giapponese.》continuai.《Se vuoi restare.》
Lo vidi arrossire e in quel momento pensai a quanto fosse tenero.《Però facciamo a metá il conto.》
《E va bene.》mi arresi io.

The Neighbour||MalecDove le storie prendono vita. Scoprilo ora