biscotti bruciati e chiamate inaspettate

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JAMIE.

«Non ci credo» esclamo rientrando dalla porta di casa.
Il fumo denso e asfissiante ricopre tutto l'interno della casa.
«Niall!» urlo muovendomi a tentoni.
«Ehm... ciao Jay» mormora Niall sbucando da dietro un armadio.
«Che cazzo è successo?» urlo presa dal panico.
Ero uscita due minuti, DUE. E quando torno cosa trovo? La casa sommersa da una marea di fumo.
«Non lo so, io... i biscotti si sono bruciati» dice grattandosi il retro della testa in completo imbarazzo.
«Un giorno o l'altro ti ammazzo» strepito entrando in cucina.
Apro il forno e, coperta da due pezze, afferro la teglia con dentro i biscotti carbonizzati.
Corro di fuori e li butto nella spazzatura prima di aprire tutte le finestre per arieggiare. Perfortuna dopo qualche minuto l'odore va pian piano diminuendo e il fumo non è più a vista d'occhio. Sospiro pesantemente, lasciandomi scivolare lungo un mobile fino in terra. Metto una mano tra i capelli e li scompiglio.
«Scusa...» mormora dispiaciuto.
«Scusami, Jay» continua sedendosi accanto a me e appoggiando la testa sulla mia spalla.
Gli accarezzo piano i capelli e lo sento mugugnare in apprezzamento. Ha sempre adorato quando gli accarezzavo i capelli, sembra un gattino che fa le fusa. Gli lascio un bacio sui capelli per tranquillizzarlo.
«Non ti preoccupare, ciuffetto»
Lo sento sorridere contro la mia spalla prima di chiudere gli occhi.
«L'ultimo esame è andato male» confesso sussurrando.
«Loro non accettano queste cose, dato che sono lì per una borsa di studio» continuo mentre lui sta in silenzio.
«Mi hanno convocata e mi hanno spedito a casa per "riflettere" sull'accaduto»
«Non credo che me l'abbiano tolta, ma se commetto un'altro errore sono fuori»
Lui sposta la testa dalla mia spalla e io mi accovaccio su me stessa, stringendo le gambe al petto. Ovviamente lui si era accorto che c'era qualcosa che non andava, ma ha aspettato pazientemente che gliene parlassi io. Non sono mai stata così preoccupata, dal mio rendimento ne va il mio futuro. Se commetto un altro errore non potrò più frequentare Harvard. La retta è troppo alta da pagare per i miei, che già faticano a pagare le bollette. Avete presente quando succede qualcosa di assolutamente innoquo che però vi fa esplodere? Ecco, è quello che è appena successo. Troppo stress, la riunione con i pezzi grossi dell'università, la mancanza delle mie sorelle e di mio padre e la fatica mi hanno fatto scoppiare.
Senza che me ne accorga, delle lacrime iniziano a scendermi lungo le guance e un singhiozzo scappa alle mie labbra. Sento Niall che mi mette un braccio sotto alle ginocchia e uno dietro alla schiena per poi alzarmi e mettermi sulle sue gambe. Afferro la sua maglietta e la stringo dentro ai miei pugni chiusi, esasperata. Le sue braccia mi stringono a sè, mentre mi culla leggermente, cercando di calmarmi. Sa che in questi momenti è meglio stare in silenzio ed aspettare che mi passi. La mia schiena trema forte, in un tentativo di fermare le lacrime, ma non c'è verso. Abbandono la testa sul suo petto e piango per tutta la fatica che ho provato quest'anno.
«Guardami, sono un disastro» singhiozzo sconsolata.
«Mi hanno offerto una borsa di studio e io non riesco a passare un cazzo di esame» strillo tra i singhiozzi.
«Ehy, tutti possono sbagliare» sussurra lui baciandomi dolcemente la testa.
«Non ti preoccupare» continua lui, stringendomi un po' più forte.
So che la mia reazione lo sta spaventando ma sono davvero preoccupata. Vedo come tutto sta degenerando in casa. Vedo come mia madre guarda i fogli delle bollette non ancora pagate. Capisco perché papà è andato a Madrid, sta cercando di raccimolare soldi extra per estinguere le tasse. Preferisco non parlare di questo a Niall, so che ci offrirebbe dei soldi, ma non credo sarebbe giusto accettarli. Lui ha sgobbato per guadagnarli ed è giusto che li tenga lui. Non so per quanto tempo potrò tenergli nascosa questa situazione, ma proverò a dilungarmi fino a che non tornerò nell'Illinois. Strofino il naso contro la sua maglietta che odora di pulito e di dolce. Ha impresso il suo profumo che mi ha sempre calmato e fatto impazzire. Di solito non sono una tipa così affettuosa (la maggior parte delle volte lui mi imponeva di fargli un po' di coccole), ma certe volte ne ho davvero bisogno. Sento la mancanza di Chris e Lauren, che mi consolavano da bambina. Devo dire che Lauren era il mio angelo custode, una figura costante e benvoluta nella mia vita frenetica. Voglio bene a Chris, è ovvio, ma lei era sempre in giro con le sue amiche e non c'era mai a casa.
«Si sistemerà tutto, te lo prometto» continua a ripetermi mentre mi bacia ripetutamente la fronte e i capelli.
«Ti voglio bene, Niall»
Sento il bisogno di dirglielo, voglio che sappia che, anche se lo insulto costantemente, io ci sono per lui come lui c'è per me. Deve sapere di poter sempre fare affidamento su di me.
«Ti voglio bene anche io, Jay. Tanto tanto» mormora piano.
In quel momento la suoneria del suo cellulare fa eco nella piccola stanza e lui mugugna infastidito.
«Rispondi» lo incito, mentre lui osserva il nome di "Harry" sulla schermata.
«Pronto?»
«Niall!» strilla dall'altra parte Harry.
Urla così tanto che lo sento anche senza il vivavoce.
«Come stai amico?» continua entusiasta.
«Benissimo grazie, e tu? Come te la passi?» risponde il biondo sorridendo.
«Molto bene, dovresti vedere che ragazze ci sono» dice il suo amico, facendomi alzare gli occhi al cielo.
«Scommetto che non sono minimamente paragonabili a quelle di qui» mormora Niall guardandomi fisso negli occhi.
Ora, se io fossi una ragazza normale, abbasserei lo sguardo e arrossirei all'istante ma... non è il mio stile. Metto in fuori le labbra e assumo una posa da modella, cosa che penso sembri un po' ridicola vista da fuori, dato che Niall scoppia a ridere.
«Amico, ci sei? Perché ridi?»
Il biondo non sembra fermarsi, perciò gli rubo il cellulare dalle mani e lo porto all'orecchio.
«Sta ridendo di me, non preoccuparti» borbotto al telefono con tono divertito.
«Jamie!! Oddio sei tu?»
«In carne ed ossa» dico divertita e confusa.
«In realtà dovrei dire in fili e cavi, però...» vengo interrotta dalla sua risata.
Alzo gli occhi al cielo e sbuffo pesantemente.
A quanto pare oggi è la giornata di "prendiamo in giro Jamie".

Best Friend Niall HoranDove le storie prendono vita. Scoprilo ora