inviti interessanti e tavolini scomodi

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JAMIE.

«Hai finito?» gli chiedo divertita.
«Sì, sì scusa» ride Harry dall'altra parte del ricevitore.
«Io sono Harry» si presenta cercando di restare serio.
«Come se già non lo sapessi» dico divertita.
«Hey, ridammi il telefono!» si lamenta Niall cercando di togliermelo dalle mani.
Mi alzo il più possibile e lo tengo attaccato all'orecchio per sentire quello che mi sta dicendo Harry.
«Jamie! Non lasciarglielo!» urla ridendo.
«Adesso lo mettiamo vivavoce» avverto Niall cercando un compromesso.
Lui alza gli occhi al cielo e annuisce scocciato.
«Ce l'hai fatta?» chiede Harry.
«Sì» rispondo soddisfatta.
«La mia migliore amica è una dittatrice» controbatte Niall, marcando bene la parola "mia".
«Cavolo, Niall. Riesco a percepire la possessione fino a qua» esclama ridendo.
«È sempre stato così» commento sorridendo.
«Ti ricordi di Brad?» gli chiedo dopo un attimo di riflessione.
«Come vanno le cose la, Harry?» chiede il biondo cercando di deviare l'argomento.
«Non è importante. Ora voglio sapere chi è Brad» dice Harry proprio come la pettegola di paese.
«Brad è stato il mio primo ragazzo, penso sia stato quando avevo dodici anni» comincio mentre lui si copre la faccia con le mani.
«Siamo stati insieme qualche giorno, poi non si è fatto più sentire»
«Va avanti» mi incita il riccio interessato.
«Ho parlato con sua sorella per chiedergli se Brad stesse bene e cosa gli fosse preso»
«E lei che ha detto?»
«Che qualche giorno prima si erano trovati davanti alla porta di casa un melone tagliato a metà, con un foglio con su scritto "falla soffrire e ti ritrovi così", il poveretto ovviamente si è spaventato e non si è fatto più sentire» racconto guardando Niall negli occhi.
«Oh mio Dio, Nì. Hai terrorizzato il povero Brad» dice lui tra le risate.
«Non sono stato io» si lamenta il biondo come un bambino.
Io mi avvicino e gli tiro il lembo della guancia come fanno le vecchiette con i bambini.
«Ma no che non l'hai fatto, ciuffetto» dico imitando la voce che usano gli adulti con i neonati.
Lui sbuffa e mi intrappola tra le sue braccia muscolose facendomi il solletico sotto le costole.
Io rido come una forsennata, mentre dall'altro capo del telefono, Harry si lamenta perché vorrebbe anche lui le "coccole". Io non le definirei esattamente così, anche perché sto per sputare un polmone a forza di ridere.
«Okay, okay. Tregua» rido staccandomi finalmente da lui.
«Mi avevi chiamato per qualcosa, Haz?» chiede Niall curioso.
«Oh sì, ho parlato con gli altri e loro hanno proposto un'idea»
«Che sarebbe?»
«Visto che nessuno di noi ha progetti per capodanno, hanno pensato di affittare una baita in montagna, dal 26 dicembre fino al sette o all'otto gennaio» spiega lui brevemente, cercando di contenere l'eccitazione.
«Io... mi dispiace, ma no» risponde Niall mentre io lo guardo confusa.
«Perché?» chiediamo io e Harry all'unisono.
«Senti Haz, io già la vedo poco ed ora che è qua preferisco...»
Io lo guardo adorante. Vuole saltare una vacanza per stare con me.
«Il mio piccolo stupido» dico saltandogli in braccio e stampandogli un bacio sulla guanca.
Lui mi guarda e mi sorride teneramente.
«Ma che stai dicendo? Lei viene con noi» esclama Harry come se fosse una cosa scontata.
«Pensi davvero che dopo averci scocciato per mesi con la storia che ti mancava, non l'avremmo invitata?» continua incredulo.
Il biondo mi guarda e io alzo i pollici in su, come per dire che ci sto.
«Benissimo, allora chiedo a mia madre e poi ti do conferma» dico soddisfatta.
«Perfetto, anche perché Jamie deve dormire con me» ghigna divertito.
«Cosa?» esclama Niall agitandosi sul posto e facendomi sbattere la testa contro il suo mento.
«Dai amico, stavo scherzando» lo tranquillizza Harry.
«Non stavo scherzando, Jamie. Ci troviamo a mezzanotte nella mia stanza» sussurra come se così potessi sentirlo solo io.
«Ci sarò» bisbiglio a mia volta, divertita dalla faccia imbronciata di Niall.
«Non sono più tanto sicuro che verremo» borbotta il biondo sbuffando come un bambino.
«Harry! Vieni a fare i biscotti!» esclama una voce acuta attraverso il cellulare.
«Oops, ora devo andare. Ci sentiamo» dice riattaccando velocemente.
Sorrido prima di uscire dalla chiamata e passare il cellulare a Niall, che però tiene il broncio e gira la testa dall'altro lato.
«Dai, non fare così, ciuffetto» lo riprendo cercando di captare il suo sguardo sfuggente.
Lui fa un verso indignato e ruota ancora di più la testa verso la parte opposta alla mia.
«Sei proprio stupido» commento abbracciandolo.
Solo a questo punto risponde all'abbraccio, stringendo le braccia attorno alla mia schiena.
«Tu non dormi con Harry, te lo proibisco» sbuffa lasciandomi un bacetto leggero sul collo.
«Come vuoi... beh, in ogni caso c'è anche Liam, o Louis, oppure Zayn» rifletto prendendolo in giro.
«Oppure ci sono io, e una camera che verrà chiusa a chiave di notte» continua la mia frase, sorridendo malizioso.
«Nah, non sei il mio tipo» dico ridendo.
«Perché? Come dev'essere il tuo tipo ideale?» domanda improvvisamente interessato.
«Mmh... deve essere alto... muscoloso, con gli occhi verdi e i capelli castani, e soprattutto...»
Lui mi guarda imbronciato, aspettando la mia continuazione.
«Deve avere tanti tatuaggi» esulto sicura.
«Tu non sei seria» esclama guardandomi arrabbiato.
Io comincio a ridere, mentre lui mi maledice in tutte le lingue che conosce.
«Sei troppo fru fru per i miei gusti» dico spingendogli leggermente la spalla.
«Che diamine significa "troppo fru fru"?»
Senza aspettare che risponda, lascia cadere le braccia dalla mia schiena e le flette verso l'alto, mettendo in mostra i bicipiti.
«Allora? Questo è troppo fru fru?» chiede facendo delle facce da duro che mi fanno scoppiare a ridere.
«Oh mio Dio, sei così carino, ciuffetto. Posso farti una foto?» dico in mezzo alle risate.
Lui si alza di scatto e io comincio a scappare per tutta la casa come una disperata. Lancio degli urletti che di umano hanno ben poco e, ogni volta che si avvicina, aumento il passo e mi faccio largo tra la mobilia. Ad un certo punto mi ritrovo davanti ad un tavolo e non so più come muovermi. Lui mi raggiunge e con uno scatto mi fa girare, in modo che la mia schiena aderisca al legno del tavolo e lui sia davanti a me, tenendomi in trappola.
Mi lagno come una bambina che ha appena perso a Monopoly e punto i piedi a terra.
Lui si avvicina pian piano, fino a raggiungere il mio orecchio con le labbra.
«Non ti lamenterai così, quando ti scoperò su questo tavolino» dice con voce roca.
Io sbarro gli occhi e lo fisso incredula.
«Sono ancora troppo fru fru per te, fiorellino?»

Best Friend Niall HoranDove le storie prendono vita. Scoprilo ora