A: alexdevine@gmail.com
Da: rachelcurts@gmail.com
17/06/16
13:13
Oggetto: OriginalitàMia madre è riuscita a convincermi del fatto che se non mangerò non migliorerò nulla. Alla fine non intendevo non mangiare per sempre, solo fare un esperimento. Volevo vedere se quel vuoto faceva più male di quest'altro che continua a persistere. Non sono pazza, ma problematica penso di sì. Tu mi dicevi sempre che mi amavi perché non ero come le altre, perché nella mia stranezza, nella mia stravaganza e nel mio essere totalmente fuori dal comune, vedevi una cosa che nelle altre non vedevi: originalità. Adesso sono qui sul divano a guardare la TV spenta, pensando cose come: chissà se l'ha trovata la sua nuova originalità. Dicevi che mettevo quel pizzico di vita alternativa nella tua quotidianità e che finalmente avevi trovato qualcuno che riuscisse a rendere le tue giornate così grigie e monocromatiche tutt'altro che monotone e piatte. Amavi la mia avversità nel chiamarti Alexander come faceva tua madre, usando sempre il soprannome Alex che permettevi, alla fine, solo a me di usare. Guardo lo schermo spento di tanto in tanto, e penso che se la gente fosse fatta di colori, tu definiresti il mondo una palla incolore e informe e me un timido arcobaleno che si fa strada su alti colli su cui soffia piano la brezza di mezz'estate.
-Rachel
STAI LEGGENDO
To Alex
Short Story"Okay, direi di partire dal principio. Prima di tutto, perdonami per ciò che scriverò." Rachel Curts si nasconde tra le righe di più mail, che decide di inviare ad un indirizzo ormai in disuso di Alex Devine, ragazzo che ha dipinto la tela bianca de...