Capitolo 2

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  Entro in classe 

Eccola la professoressa di matematica, Drago.Mi fa una di quelle sue ramanzine dicendomi che non uscirò più nelle sue ore,poco m'importava visto dopo quello che era successo poco fa.Passai l'intervallo a leggere in classe, con le cuffiette nelle orecchie e la musica a palla. Sono circondata da bambini stupidi, rincoglioniti da quel cazzo di Quiz Duello.Mi passano di fianco e mi guardano male, come se fossi una 'depressa'.Entra anche il trio delle malefiche  anche loro mi guardano come per dire 'ma quella sta sempre li ma non scopa mai?' quanto vorrei leggere  nelpensiero solo per confermare che quello che penso è pura verità.Entra la professoressa di matematica: 'Carlotta, ti vedo pallida oggi'..Prof..(se lo vuole proprio sapere, sono circondata da persone alle quali non frega una beata minchia di me, pensano soltanto a se stessi questo egoisti del cazzo e in più mi reputano una depressa del cazzo solo perché invece di andare a farmi il ragazzo, durante l'intervallo leggo e ascolto la musica) ma mi limitai a dire..forse ho un pò di febbre... 


Passano queste ore infernali ed esco da questa fottuta scuola,sono qui ad aspettare quel pulman..
Stranamente non vedo Andrea...mi sa che oggi non torna con me,ho una voglia matta di vederlo..ho tanta voglia di sfogarmi di piangere..

Entro nel pulman..e mi siedo al mio solito pulman..

C'è un biglietto...è per me..è da parte sua..

''Ehi ciao piccola mia,
Ma perché piangi ? Anch'io piango, sai, ma non importa quello che faccio io, ora ciò che importa è quello che fai tu. Mi importi tu. Dovresti asciugartele, quelle lacrime, e magari disinfetta quelle ferite, non avresti dovuto, perché l'hai fatto? Lo so che non sono affari miei, lo so, ma come faccio a fregarmene quando so che stai crollando? Rialzati dai, se vuoi ti do una mano e ci salviamo insieme. Cosa ti è successo? E' per colpa della scuola? Dei tuoi genitori? Di qualcuno che ti ha detto che non sei abbastanza? O è colpa tua? Dai, avanti, fammi un sorriso, riempimi il vuoto che c'ho dentro. Guardati allo specchio, ora. Sei una meraviglia. Guardati. Che occhi, cavolo. Così profondi. Ma cosa ci nascondi dentro? L'infinito? E le tue mani? Accarezzami, ti prego, son così belle. Guarda la tua pelle, dico davvero è uno splendore. Quelle cicatrici non dovrebbero esserci, però. Non è stato il gatto, e nemmeno un incidente, non è così? Ma come puoi dirlo a chi ti vuole bene davvero, se farlo ti porta a distruggerti ancora di più? E' un segreto, la tua pelle. E il tuo cuore. Tu sei un segreto. Ma di quelli belli, forti, che ti rimangono dentro. Quando qualcuno parla di te, sono sicuro che dice "ah sì, ho capito di chi stai parlando". Perché gli rimani dentro e non esci più da lì. Quindi, per favore, alzati che il pavimento è fatto per camminarci, non per morirci. Avanti, metti quella lametta apposto, o qualunque cosa sia, buttala via, non ti deve servire più. Dai che tua madre sta rientrando a casa. E ti devi preparare uno dei tuoi finti sorrisi, giusto? Su, che si sta facendo tardi. Metti apposto tutto. Mettiti a posto. Ma aspetta ancora un attimo. Mi prometti una cosa? Anzi no, ma che dico, le promesse non vengono mai mantenute. Allora devi dirmi una cosa. Devi dirmi che, domani, sarai un po' più forte di oggi. E dopodomani ancora di più. E il prossimo mese sarai così forte da poter sorridere davvero. Dimmelo che resisterai per poter essere felice. Fanculo chi ti vuole male, fanculo. Tu sei forte, perché dovresti soffrire? Ricordatelo, eh. Scrivitelo su un post-it, dentro di te, nella mano, decidi tu, ma ricordati che hai l'impegno di salvarti. Io lo farei al posto tuo ma, sai com'è, mi devo già salvare pure io. Ora stai sorridendo e neanche te ne sei accorta. Sono così i veri sorrisi, sai. Arrivano e non li riconosci neanche. Brava. Guarda quanto sei forte. Ti volevo dire un'ultima cosa: grazie. Grazie perché hai letto tutto questo, e chissà cosa ne farai di queste parole. Ti sono servite? Le hai conservate o le hai cancellate, come se fossero scritte a matita? Non m'importa, io ci ho provato. Ci ho provato a tirare fuori quello che sei veramente. Ma il resto devi farlo da solo. Salvati, salvati perché ne vali la pena. Davvero.
Andrea.''
Le lacrime scendono a raffica,dio dov'è? Alzo lo sguardo ed è li davanti a me che mi sorride..e io mi catapulto su di lui abbracciandolo più forte che mai e gli sussurro guardandolo negli occhi piangendo'' Grazie per ogni cosa che fai,grazie di essere ancora qui,grazie di non mandarmi a quel paese.Grazie di esserci.''...in quel momento ci fu un minuto di silenzio mentre i nostri occhi e i nostri sorrisi parlavano...

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