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                        Federica
   La sveglia suona, ma io sono in piedi da un pezzo ormai.
   Fingo di non sentirla, poi sento《Fede》 mia madre che mi ordina di alzarmi. Faccio come chiede e salto giù dal letto.
   Ancora non riesco a credere che questo giorno sia veramente arrivato. Questa sarà l'ultima volta che dormirò in questo letto, l'ultima mattina che mi sceglierò nella mia camera e l'ultimo giorno in questa casa.
   Mentre percorro il corridoio, ripenso agli anni trascorsi qui. Sembra solo ieri quando abbiamo traslocato da Milano, per venire ad abitare a Roma. Ho passato quattordici anni a chiedermi quando sarebbe arrivato il momento di lasciare il nido; quando avrei finalmente spiccato il mio volo.
   Alla fine del corridoio, inciampo senza volerlo sulle valigie. Ancora addormentata, saluto mia madre che è già pronta di tutto punto. Ha una coda di cavallo abbastanza alta, indossa una camicetta, dei jeans e delle scarpe che mi ricordando tanto gli zoccoli di Heidi. Lei ricambia il mio saluto e quando si sposta verso la luce, noto che è già trucca e anche molto pesante, come suo solito.
   Non parla. È molto taciturna, ovviamente, come qualsiasi madre che sta per dire addio alla figlia. Resterei qui solo per rimanere con la mia famiglia, ma questo non è il mio posto, non lo è mai stato. Negli anni ho cercato di convincermi del contrario, ma senza successo. Il mio obiettivo degli ultimi cinque anni, è stato quello di studiare tanto, invece che fumare, drogarmi e andare alle feste come molti miei coetanei. Fanno sempre tutti le stesse cose: mentono ai genitori, vanno ad incontri anche con gente che non conoscono, si riempiomo di sigarette e alcolici fino al mattino e cercano sempre di dimostrarsi più grandi della loro vera età. Non che non vada anch'io a qualche festa, non sono proprio una santa, l'importante è che non si alzi troppo il gomito. Mi piace divertirmi, ma comportandomi come una della mia età. Non ho bisogno di vestirmi come una prostituta per mostrare venti anni, ci pensa già il mio metro e ottanta di altezza. Inoltre, non mi dispiace affatto avere diciannove anni. Sono nata a febbraio, quindi sono anche più grande di queste ragazzine prive di dignità. Oggi questa ragazzina, farà il passo più grande di tutta la sua vita.
   Questa mattina, prenderò un volo per Los Angeles, insieme alla mia migliore amica, per vivere il mio sogno: diventare un'attrice e una cantante. Sembrerò pazza agli occhi di tutti, ma sono determinata a portarlo a termine.
   Giulia, la mia amica partirà con me in questa avventura. Anche lei vuole diventare un'attrice e sono cinque anni che pianifichiamo tutto a partire da questo momento.
   Le mando un messaggio, sperando che sia sveglia o sarò costretta ad andare a casa sua tirarla dal letto. Giulia alla fine del primo anno di liceo è dovuta tornare in Romania, il paese d'origine della sua famiglia. Ora sono tornati in Italia per permetterci di partire insieme.
   Buongiorno tesoro! Sei pronta? Se stai ancora dormendo vengo lì, ti butto giù dal letto e ti porto all'aeroporto in pigiama.
   Sarei capace di trascinarla anche in mutande.
   Scherzi? Certo che sono sveglia! Non ho dormito per niente. E tu? Sono in ansia, anzi, nel panico.
   Non ne avevo dubbi. È emozionata e terrorizzata quanto me.
   Meno male, non voglio perdere l'aereo. Non ho dormito nemmeno io. Sei pronta?
   Intendi se sono pronta per partire da casa o partire per andare in America? Perché per partire da casa mi serve ancora qualche minuto ;) .
   Io sto finendo di prepararmi e passo a prenderti, perciò sbrigati!
  Finisco di bere e corro a lavarmi e a vestirmi. Volevo mettermi qualcosa di speciale per partire, quindi mi metto dei jeans neri strappati alle ginocchia, i miei preferiti, una maglietta a mezze maniche che ha come sfondo New York, con tonalità che vanno dal nero al grigio e al bianco, superstar ai piedi, zaino di pelle sulle spalle, senza contare il resto delle valigie, e sono pronta a partire.
   Papà e mio fratello, Alessandro, mi aiutano a caricare la macchina. Una volta finito, ci abbracciamo forte, faccio una carezza alla mia gattina, Micia, e lei ricambia con delle fusa.
   Mamma mi guarda con le lacrime agli occhi. Corro da lei e la abbraccio più forte che posso, ci mettiamo a piangere.
《Mamma, scusa.》dico tra i singhiozzi.
《Non ti devi scusare. È la tua vita, le tue decisioni...il tuo destino.》
《Grazie mamma.》
   Arrivata alla casa in affitto della famiglia di Giulia, faccio per chiamarla, ma la vedo insieme ai suoi genitori davanti al cancello, con le valigie dietro di loro.
Carichiamo anche le sue valigie, da un ultimo abbraccio ai suoi genitori e partiamo.
   Dopo due ore di macchina, vedo il cartello che ci indica l'entrata dell'aeroporto. Parcheggiamo fuori dall'entrata. Porgo le chiavi della mia auto all'addetto -spero che entro questa settimana me la riescano a portare a Los Angeles- e prendiamo le nostre cose. Prendo la mano di Giulia e ci fiondiamo dentro.
   L'aeroporto di Roma è grandissimo e pieno di gente. Io e e la mia best ci continuiamo a tenere la mano. Corriamo verso la finestra e vediamo gli aerei decollare. Insieme sussurriamo《Wow!》È uno spettacolo meraviglioso. Davanti a noi un aereo è appena atterrato e la mia amica mi stringe più forte la mano.
《Credevo avessi superato la paura per gli aerei.》la prendo in giro.
《Infatti è l'emozione, stiamo veramente per farlo, Fede!》risponde lei emozionata.
《Ho paura che sia un altro sogno.》dico《Dammi un pizzicotto...AHI!!!》ridiamo entrambe. Guardo l'orologio e noto che manca pochissimo al nostro volo e...dobbiamo ancora fare il checkin!
《Merda!》urlo《Giuly corri!》e andiamo verso la fila per il checkin, per fortuna non è molta. Superato, ci danno i nostri biglietti e gli lasciamo i nostri bagagli. Spero che durante il volo non mi distruggano la tavola da surf. Un autobus ci porta al nostro aereo. Saliamo i gradini del veivolo e mi chiedo cosa succederà quando scenderò da questo aereo.
   Mentre cerchiamo i nostri sedili, io e la mia best giochiamo a mora cinese, per decidere chi si deve aggiudicare il posto vicino il finestrino, vinco io e la mia amica mi mette il broncio.
《Ti voglio bene》commento sorridendo. Ci sediamo e guardiamo fuori. Prendo il cellulare, informo a casa che è tutto ok e ci mettiamo a scattare foto.
   Una ventina di minuti dopo, il pilota ordina ai passeggeri di allacciare le cinture di sicurezza. Giulia prende la mia mano e la stringe con forza. Mi fa male, ma non m'importa. Prendiamo quota, staccandoci dal suolo e una volta in aria, Giulia allenta la presa, ma continua a tenermi.
   Riprendo il telefono e scatto foto del panorama che si vede da qui, fino a quando una hostess mi costringe a toglierlo.
《Guastafeste.》sussurro alla mia amica.
   Riprendiamo di nascosto il telefono e ci infiliamo le cuffie nelle orecchie.
《Cosa ascoltiamo?》mi chiede, come se non lo sapesse.
《E me lo chiedi? BIG TIME RUSH!》esclamo《Ho bisogno di ascoltare il mio James...》concludo con un espressione da lunatica e lei mette "Windows Down",la mia cancone preferita dei BTR.
   Sono passate ore da quando siamo su questo aereo.
   Giulia si è addormentata, io non riesco a chiudere occhio. Sono rimasta tutto il tempo a guardare le nuvole da fuori il finestrino, nel frattempo nella mia testa si formavano vari interrogativi, come "Riusciremo nel nostro intento?", "Se una di noi due si dovesse arrendere?" e "Torneremo in Italia o ostruiremo la vita che organizziamo da anni?".
   Guardo fuori, vedo l'oceano e la mia testa si svuota. Scatto un'altra foto al paesaggio e il rumore sveglia la mia amica, che si lamenta mentre apre gli occhi.
《Scusa, non volevo svegliarti.》dico bloccando il telefono.
《Non ti preoccupare. Mi sono veramente addormentata?》chiede spalancando gli occhi sorpresa.
《Sì, si vedeva che eri proprio esausta.》faccio sorridendo.
《Uffa no... Volevo godermi tutto il viaggio.》si lamenta.
《Non ti preoccupare, mancano ancora tante ore prima di atterrare.》Troppe a dire il vero.
《Che facciamo adesso?》chiede girandosi completamente verso di me.
《Io avrei un'idea...》stuzzico guardando il soffitto.
《Teen Wolf.》esclama la mia amica.
   Prendo il computer dalla borsa e apro la cartella degli episodi della serie televisiva. Li ho scaricati tutti, così da poterli vedere anche senza internet.
   Ne sceglie una a caso della terza stagione.
《Peccato che dopo questa stagione, abbiano tolto il mio Isaac Lahey.》fa Giulia vedendo il suo attore preferito, Daniel Sharman.
《Ti capisco, anche io penso che non sia la stessa cosa senza Derek.》la conforto《Ma questa》continuo《non è la stagione in cui sta con quella puttana?》
《Ah sì, è vero.》mi guarda divertita.
《Nessuno mi deve toccare Tyler Hoechlin. Neanche quel Darach e non m'importa quale razza di poteri abbia. Deve stargli lontana.》ringhio.
《Tanto muore.》mi consola.
   La guardo e dico《Quest'anno torneranno tutti gli attori.》e ci scappa un gridolino ripensando che i nostri attori preferiti torneranno nella nostra serie preferita.
   Tyler, dopo aver partecipato nel film "Cinquanta sfumature di nero" e aver fatto il protagonista del film "Superman", è tornato al suo personaggio, Derek Hale.
   Lo stesso con Daniel, quando ha finito di registrare Hardin Scott nel film "After" è tornato in Teen Wolf nel ruolo di Isaac Lahey.
   Continuiamo a guardare un episodio dopo l'altro e a chiacchierare dei nostri lupi mannari preferiti, quando arriva finalmente il momento di scendere.
   L'aereo atterra e, una volta giù, ci ritroviamo nell'aeroporto di Los Angeles. Giulia mi fa cenno di guardare verso la città e vedo la scritta Hollywood davanti a noi.
《Sono supercontenta!》dice abbracciandomi e io le sorrido.
   Ci giriamo e vediamo i passeggeri allontanarsi. Ci dirigiamo anche noi dentro.
   Arriviamo al nastro trasportatore ed aspettiamo i nostri bagagli. Giulia le vede, corriamo a prenderle. Ma mi sale il panico. Dov'è la mia tavola da surf?
《Dov'è la mia tavola?》ricontrolliamo che non sia sul nastro trsportatore e corro lungo il tappeto automatico.
Dove cazzo è?
   Ma mi calmo quando Giulia mi chiama e mi indica la mia tavola dall'altra parte del nastro.
   Usciamo dall'edificio e andiamo a prendere un taxi, abbastanza grande da poter portare la mia tavola sul tettuccio della macchina. L'uomo al volante ci porta all'inidirizzo del nostro nuovo appartamento. Lo ringraziamo, paghiamo e prendiamo le nostre cose. Saliamo le scale ed apriamo insieme la porta d'ingresso. Entriamo ed esclamiamo《Wow!》
   È enorme! Dalla foto sembrava grande, ma non così tanto. Posiamo, anzi, lanciamo le valigie sui letti e pellustriamo la nostra nuova casa. La prima stanza è la stanza guardaroba, una delle camere più grandi della casa. Ce la siamo fatta fare su misura e i nostri genitori hanno insisto a volerla pagare loro. Giulia corre in camera da letto a prendere i vestiti e le scarpe e io rimango a guardarmi intorno.
   Adoro questa casa. La nostra casa. Non posso ancora credere che sono qui adesso con la mia migliore amica e ora abbiamo anche una casa tutta nostra.
   Quando la mia best torna, ci mettiamo a disfare le valigie e una volta finito, ci buttiamo sui letti.
《Che si fa stasera?》chiede lei.
《Andiamo in giro per la città.》rispondo.
《E che mangiamo?》
《McDonald?》propongo.
《E Mc sia.》mi sorride.
   Ci cambiamo ed in meno di cinque minuti siamo pronte ad uscire.
   Andiamo nei luoghi turistici più conosciuti e scattiamo foto per il resto della giornata.
   Come prima tappa del nostro tour, andiamo a vedere Beverly Hills, dopodiché al Molo di Santa Monica, poi percorriamo tutta Los Angeles e scattiamo tantissimi selfie e foto nel tragitto, anche con le stelle delle persone famose.
   Quando arriviamo al McDonald, siamo distrutte e ci fanno male i piedi. Ordiniamo panini, coca e patatine e rimaniamo tutta la sera a parlare della nostra nuova città.
   Quando torniamo a casa ci buttiamo sui letti e ci addormentiamo ancora vestite.
   Credo ancora che tutto questo sia un sogno, ma se lo è...non voglio svegliarmi.

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