Capitolo trentatré

1.4K 75 21
                                    

"Mi manchi. Mi manchi la mattina quando mi sveglio e non ci sei. Mi manchi la sera, prima di andare a dormire, mi ritrovo ad abbracciare il cuscino, che non ha la forma del tuo corpo. Mi manca la tua voce, che riecheggia nella mi testa, ma se mi giro a cercarti, tu non ci sei. Questo tuo silenzio mi sta risucchiando in un buco nero, non riesco più a respirare, da quando non ci sei. Vorrei solo sapere se stai bene, ti prego Piper... Dimmi solo se stai bene."

Il messaggio di Alex mi uccide. Vorrei scriverle che a me mancano esattamente le stesse cose, che mancano a lei. Leggo fra le righe, una certa preoccupazione... La parte razionale di me, mi ordina di non crollare, di non risponderle, ma un'altra parte, vuole assolutamente scriverle, non desidera altro. Non so che fare, prima di prendere la decisione sbagliata, esco da casa e vado al locale di Joe, per ringraziarlo.

<Piper... Come ti senti?> Joe mi riconosce subito, appena metto un piede nel locale. Ancora non c'è nessuno, perché è mattina presto e deve ancora aprire, ma comunque mi fa sedere ad un tavolo, prendendosi una pausa dalle sue pulizie.

<Meglio, ma anche peggio...> Ruoto lo sguardo intorno alla stanza, contando il numero dei giorni, delle ore e dei minuti, dall'ultima volta che ho visto Alex. Ho paura che Kubra le abbia fatto del male, non ci posso credere che sia tornata da lui, come ha fatto?! Perché Alex, perché cazzo!

<Ho avuto un'idea. Hai bisogno di distrarti, ed io di una mano al bar... Puoi stare con me oggi, se ti va.> Scrolla le spalle, offrendomi il panno sporco. Inizialmente penso che sia una follia, non ho mai servito una birra in vita mia, ma... Dannazione perché no!

ALEX:

Ho fatto altre due consegne. Mi sento sempre più sporca, la paura di tornare in prigione mi assale ogni notte e di giorno, penso a Piper. Non ha risposto ai miei messaggi e sono sempre più intimorita che Kubra le abbia fatto del male e quando io non gli servirò più, si sbarazzerà anche di me.

Eppure, sto riprendendo la mano con questo Mondo e non mi piace per niente. Non voglio tornare ad essere quella di una volta, ma non ho scelta.

Mi preparo il caffè e mi siedo al solito posto, costatando che Piper, non si sveglierà nel nostro letto, non farà colazione con me ed anche oggi, dovrò attendere le direttive di Kubra, ed eseguire gli ordini, senza replicare.
Finirà mai? Mi lascerà andare, o passerò il resto dei mie giorni sotto i suoi comandi?

Mi prendo la testa fra le mani. Controllo di nuovo il telefono, nessuna notifica.
Scrivo un altro messaggio a Piper, non risponderà, ma lo leggerà e almeno così, posso essere ancora una piccola parte delle sue giornate.

"Per favore Piper, dimmi solo se stai bene."

Ho bisogno di saperlo, più di qualsiasi altra cosa.

PIPER:

<Ecco a lei!> Servo la mia terza birra. Devo ancora prenderci la mano, ma ho imparato che bisogna inclinare il bicchiere, per non far riempire il bicchiere di tutta schiuma.
I clienti sono soddisfatti e scherzano con me, strappandomi qualche risata.
Joe mi aiuta con i tavoli, mi insegna a fare le bibite alla spina, l'aiuto a pulire i bicchieri sporchi e converso con i suoi clienti, perché mi ha detto che se li fai parlare, loro restano di più, bevano di più e lui guadagna il doppio.

<Se non stessi per sposarmi, ti bacerei!> Mi confessa ridendo, un uomo sui trenta anni, ha appena ordinato la sua sesta birra e credo che il suo senso del giudizio sia annebbiato.

<Stai per sposarti... Bello.> Prendo un panno sporco da sotto il bancone, pulisco gli aloni che si sono creati sul legno.

<Si. Stiamo insieme da anni, le ho proposto di sposarmi e lei è la donna della mia vita. Lo so.> Porta il bicchiere alle labbra, bevendo quasi metà birra, in un solo sorso. Il suo sorriso si allarga, quando parla di lei, i suoi occhi brillano.
Mi ricorda me stessa.

<Già. Congratulazioni.> Dico con poca eccitazione, senza staccare lo sguardo dal bancone e pulendo più velocemente il legno.
Devo disdire il ranch... Non ci avevo pensato.
Non ci sarà nessun matrimonio.
Non sono pronta a disdire, ad annullare tutto e confermare che è finita, che non c'è più niente. Non sono pronta a chiudere definitivamente, è un passo più lungo della gamba, ora come ora.

<Piper, è Piper vero?> Annuisco <Troverai anche tu la persona della tua vita.> Credo che qualcuno nell'universo, ce l'abbia con me.
Cazzo!

<Io l'ho già trovata, l'ho già trovata.> Rimetto il panno apposto e corro in bagno, chiedendo la porta dietro di me.
Chiudo gli occhi, inspirando ed espirando.
Anche se andrò avanti, anche se troverò qualcun'altro, penserò ad Alex, quando qualcuno mi parlerà della persona della mia vita. Penserò a lei, quando vedrò degli occhiali neri, ripenserò a lei quando qualcuno mi sposterà i capelli dietro le orecchie e in seguito mi bacerà sulla fronte.
Una parte di me è sua e lo sarà per sempre. È una parte che non posso avere indietro, soprattutto che non rivoglio, perché nonostante tutto, sono contenta di averla dedicata a lei.

Prendo il telefono, leggendo un altro messaggio di Alex. Non resisto più e digito delle parole veloci sullo schermo, scrivo tutto quello che mi passa per la mente, tutto quello che vorrei dirle a quattro occhi.

"Oddio Alex mi manchi. Voglio correre da te adesso, abbracciarti e dimenticarmi di tutto, non mi interessa se hai ripreso a spacciare, riusciremo a tirarti fuori da questa situazione, l'affronteremo come sempre abbiamo fatto. Io ti amo, certo che ti amo. Tu sei la persona della mia vita, nessuno prenderà mai il tuo posto. Aspettami, sto venendo a casa."

Dopo aver finito di scrivere il messaggio, esito prima di premere su invio e poi cancello tutto. Elimino il messaggio, la parte razionale di me, prende il sopravvento impedendomi di spedirlo.
Lascio cadere la testa contro la porta e scrivo

"Sto bene."

Nient'altro. Non posso credere che le sto facendo questo di nuovo. E se avesse ripreso a drogarsi, oltre che a spacciare?
Alex ti prego sii forte, sii forte anche senza di me. Sii forte come lo sei sempre stata. Tutta quella forza che davi a me, adesso la devi mettere tutta per te stessa. Non lasciarti andare, ti prego non lasciarti andare.

Scivolo contro la porta del bagno, sedendomi sul pavimento e portando le gambe contro il petto. Immergo la testa nello spazio che si crea, scoppiando a piangere in silenzio.

---

Ciao a tutti! Non perdetevi il prossimo capitolo, domani.
Cosa accadrà a Litchfield? Alex e Piper si ritroveranno? Ed Alex riuscirà a trovare il coraggio, per rivelare la verità a Piper?

Grazie per essere sempre così presenti nella storia. Ciao ciao :)

Alex e Piper || #Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora