Capitolo 11

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"Dopo aver quasi rischiato la vita e aver assistito alla bellissima scenetta tra te e Payne sono corso via", finì di dire Louis steso sul letto nella sua camera. Zayn lo fulminò con lo sguardo.

"Non guardarmi così!", lo riprese appunto l'altro.

"Ti guardo così per quello che hai detto. Payne è uno stronzo e deve starmi lontano". Louis stava per scoppiare a ridere all'espressione serissima del suo amico.

"Che Payne e Styles fossero degli stronzo si sapeva. Checche perché non mi chiamate più alle riunioni eh?", intervenne una voce alle loro spalle. Sia Zayn che Louis si girarono verso la porta trovando un Niall che li guardava a braccia incrociate.

"Checche a chi?", chiede Zayn con tono infastidito.

"Ha parlato l'etero", commentò Louis con stizza.

Niall sbuffò per poi farsi largo nella stanza e sedersi sul letto accanto a Louis che lo guardava con le sopracciglia inarcate. Zayn seduto sulla sedia difronte lo guardava allo stesso modo.

"Beh? Cosa mi sono perso", chiese il biondo non facendo caso alle espressioni dei suoi amici.

"Niente", dissero all'unisco i due per poi guardarsi negli occhi e scoppiare a ridere.

"Scusaci Niall, ora ti raccontiamo tutto quello che è successo", disse Louis, per cominciare a raccontare tutto quello che era avvenuto loro negli ultimi giorni. Mentre Zayn diceva a Niall cosa era successo a lui con Liam, Louis sentì l'avviso di un messaggio dal suo telefono.

Harry: Domani sera alle nove a casa mia.

Sbuffò alla vista del mittente, per poi alzare gli occhi al cielo per il contenuto del messaggio. Con stizza rispose.

You: Non ci penso minimamente. Sparisci Styles.

Sorrise trionfante per via di come gli aveva risposto. Ma il sorriso scomparì molto velocemente.

Harry: C'è una festa. Alle nove e se non ti vedo vengo a casa tua e ti assicuro che non sarà una visita di cortesia.

You: Sei uno stronzo! Almeno posso portare i miei amici?

Si arrese Louis, sapeva che quando faceva così non c'era via di scampo. Sospirò rassegnato quando ricevette l'ennesimo messaggio.

Harry: DEVI portare i tuoi amici.

Harry: E vestiti di rosso, piccolo LouLou. xx

"Vaffanculo!", sbottò lanciando il telefono sul letto e quasi colpì Niall in fronte.

"Hey! Che succede?", chiese preoccupato Zayn avvicinandosi a Louis che respirava a fatica.

"Quello stronzo. Mi, o meglio, ci ha obbligati ad andare alla sua festa", disse Louis mentre si sedeva sulla sedia davanti alla scrivania con l'aiuto di Zayn.

"E quando sarà questa festa? E perché dobbiamo andarci tutti?", domandò Niall stando seduto sul letto di fronte ai due.

"Domani sera e non lo so", rispose sconfitto Louis.

"Chiediglielo no?", propose Zayn recuperando il suo telefono per poi passarglierlo.

"Ecco, scrivigli", gli consiglio Zayn.

You: Perché devono venire anche Zayn e Niall?

Harry: Niall per Josh e Zayn per Liam. E tu dolcezza, tutto per me.xx

I tre ragazzi spalancarono gli occhi a quella parole scritte bianco su nero. In quel momento non solo Louis era ansioso per il giorno seguente, lo erano anche i suoi migliori amici.







Harry sorrise e mise il telefono nella tasca dei suoi jeans, tornando al tavolo dove c'erano i suoi amici che ridevano e parlavano fra di loro. Harry poggiò le mani sulla spalla larghe di Liam, che era seduto dandogli le spalle, e cercò di sorrise agli altri che in quel momento non gli prestavano molta attenzione.

"Domani sera festa a casa mia!", annunciò il ragazzo con un bel sorriso sulla labbra carnose attirando tutta l'attenzione su di sé . I ragazzi esultarono alla parola festa, tranne Liam che lo guardava confuso. Aveva qualcosa in mente, Liam lo sapeva bene. Infatti poco dopo si alzò e con la scusa di fumarsi una sigaretta si portò dietro il riccio che sapeva che Liam non ci fosse cascato minimamente.

"Cos'hai in mente?", chiese Liam dopo aver acceso e aspirato dalla stecca di tabacco. Harry al suo fianco fece la stessa cosa ma guardando il passaggio difronte e cercando di sembrare tranquillo davanti al suo migliore amico da una vita.

"Voglio fare una festa per il ritorno del mio migliore amico. È così strano?", chiese l'altro leggermente irritato. Liam gli fissò il profilo non del tutto convinto dalla sue parole.

"Harry, c'entra ancora Lance?", gli domandò e vide subito come i lineamenti di Harry si fecero più duri, meno infantili e più adulti. Liam si girò verso l'orizzonte e sospirò.

"Pensavo fosse finita quando me ne sono andato, Harry", disse Liam appoggiando una mano sulla spalla dall'altro che cerco di spostarsi ma il castano fece più pressione tenendolo fermo.

"Infatti è iniziata e finita quel giorno".

"Quando è stata l'ultima volta, Haz?"

"Quella sera è stata l'unica volta", risposte con voce roca Harry per poi girarsi verso il suo migliore amico e guardarlo dritto negli occhi scuri.

"Vuole che lavori per lui, di nuovo ", continuò Harry.

"Vuole che faccia di nuovo quelle cose solo perché ho commesso un dannato errore. Un solo fottuto errore", sputò con rabbia. Liam gli si avvicinò e se lo strinse al petto come non faceva da tempo.

"Ne usciremo, Haz. Ci sono io con te, ce la faremo. Te lo prometto", gli sussurrò Liam ad un orecchio.

"Lo spero tanto, Lee".






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