Eravamo davvero in pochi a possederne uno, fatto sta che nella mia città ero l'unico. La storia ha inizio quando ero appena un bambino, avevo forse 7 o forse 8 anni, mi trovavo in gita scolastica: ricordo ancora come fosse ieri, stavamo salendo il ripido sentiero di una montagna,montagna che millenni di anni fa si dice sia stato un vulcano, la sorte volle che scivolai su della breccia che ricopriva buona parte del sentiero, scivolai lungo tutta la stradina, si metteva molto male per me, ebbi molta paura, quando poi ero solo a qualche metro da un'enorme albero, arrivò lui, il mio salvatore. Si trattava di una strana creatura, con il corpo prevalentemente rosso/marrone, aveva una folta pelliccia bianca che gli copriva il busto e le caviglie, alcune placche dorate coprivano i suoi polsi, le sue ginocchia, le sue spalle ed il suo petto, le sue mani ed i suoi piedi erano di colore blu, la sua coda era molto lunga e ricordava quella di una scimmia, e sulla sua testa si ergeva una grossa fiamma.<Grazie.> chiesi alla strana creatura.
<Non c'è di che> rispose l'individuo<COSA?! Tu parli?! Ma sei un animalee!>
Dissi lui spaventato dal fatto che "quel coso" parlasse.<COSA?! TU MI CAPISCI?! E comunque sono un Infernape, sono un Pokèmon! Comunque mi fa piacere parlare con qualcuno, mi sono perso e l'ultima volta che ho parlato con qualcuno è stato con i miei simili 2 giorni fa> rispose seccato e stupito colui che adesso aveva un nome, poi presi io la parola:
<Un Pokèmon hai detto? C'è un vecchio che vive vicino casa mia che ne parla spesso, ma tutti lo credono pazzo. Potremmo andare da lui, se tu vivi qui da solo ti andrebbe di seguirmi? E poi il vecchio potrebbe aiutarci a trovare la tua famiglia, i tuoi simili> dissi lui, infondo mi aveva salvato la vita, mi piaceva la sua compagnia.
<Seguirti? E come faccio? A quanto vedo ci sono altri umani con te. Come faccio a "mimetizzarmi"?>
Riflettei per qualche minuto sulla sua domanda poi ebbi la trovata:
<Ci penso io! Mettiti questi!> porsi lui dei miei panni di ricambio che portavo nel mio zainetto.
<Lucas!!! Tutto bene???> era la maestra mi stava chiamando.
<Arrivo subito maestraaaa!> risposi io.
<Seguimi> continui rivolgendomi al Pokemon.<Maestra lui è un mio amico, ha detto di essersi perso, il suo nome è...ehmm... Hell! Possiamo portarlo con noi?>
Infernape indossava una mia T-Shirt verde, un mio paio di Jeans, un paio di scarpe da ginnastica, degli occhiali da sole ed un berretto per nascondere la fiamma che aveva sulla sua testa(non mi capacito di come faccia a non bruciarsi il berretto).La maestra ci pensò su per bene, poi guardò verso i miei occhi e successivamente verso il "povero bambino" al mio fianco.
<Va bene> annuì poco più tardi.<Per te va bene, Hell?> domandò poi
Il Pokèmon si limitò ad un cenno affermativo<Sa, maestra, Hell è un tipo molto timido> feci io per mascherare il tutto.
Si stava facendo molto tardi, quindi decidemmo di tornare al pullman per tornarcene a casa. Una volta saliti dentro l'autobus mi accomodai ed "Hell" si sedette al mio fianco, poi mi sussurrò:
<Quindi questa è casa tua?>
Rimasi un po' stupito dalla domanda, poi risposi:<Certo che no. Questo è un pullman: un mezzo di trasporto che noi umani usiamo per spostarci velocemente e senza stancarci>
spiegai al Pokèmon che a quanto pare non conosceva minimamente gli umani e le loro abitudini.<Wow. Quindi questo enorme "coso" di metallo serve a spostarvi?>
chiese curioso l'Infernape.<Essattamente, "Hell"> risposi io. Poi il Pullman partì ed io estrassi il telefono per passare il tempo. Vidi il Pokemon che guardava curiosamente l'apparecchio che tenevo per le mani.