-E' scoppiata una bomba nell'agenzia investigativa. Kogoro e Ran sono stati trasportati in ospedale. Sono gravi-
Paura, terrore, turbamento, sconvolgimento. Shinichi fu colto da tutte queste sensazioni negative. Si alzò e scappò fuori da casa del dottore facendo anche spostare il divano.
-Shinichi, fermati! E' pericoloso!-
Shiho uscì correndo ma non riuscì a fermarlo. Sapeva che in quell'esplosione c'entravano gli uomini dell'organizzazione in nero.
Contro ogni previsione, ma furbamente, avevano attaccato casa Mouri per attirare in trappola Shinichi.
Sapevano che ci sarebbero riusciti e poi loro adoravano fare del male agli altri anche a coloro che non avevano nulla a che fare con quella situazione. E, quindi, la scelta di colpire Ran era stata più azzeccata che mai.
-Dottore, andiamo con Shinichi!-
-Credi che lo aspettino in ospedale?!-
-No, non si faranno trovare in ospedale ma potrebbero attaccarlo non appena uscirà di lì o mentre sta andando lì. Non dobbiamo perdere altri cinque minuti. Non possiamo lasciarlo da solo-
Subito, senza pensarci due volte, salirono in macchina con la speranza di trovare Shinichi per strada.
Infatti, qualche isolato prima dell'ospedale, Shinichi correva come un pazzo contro il tempo per vedere la sua Ran.
Il dottore rallentò con la macchina e suonò il clacson per far salire Shinichi.
Una volta che furono tutti sulla macchina, Agasa accellerò e in pochi minuti si trovarono nei corridoi dell'ospedale a correre come tanti pazzi alla ricerca di Ran.
Shiho fermò Shinichi dalla sua folle corsa.
-Smettila di correre! Non la troverai così! Ritrova la tua normale calma, non ti rendi conto che ti avrebbero potuto uccidere per strada?!-
Lo tirò per un braccio e si informarono alla reception dell'ospedale su dove potessero trovarsi Kogoro e Ran.
Dissero loro che erano entrambi in coma farmacologico in stanze diverse. Shinichi disse ad Agasa di andare da Kogoro mentre lui sarebbe andato da Ran.
Trovò un medico davanti la porta della sua stanza e si precipitò insieme a Shiho a chiedere informazioni.
-Sono il suo ragazzo, mi dica come sta, la prego!-
-Emh...si. La ragazza non ha ustioni gravi sulla pelle. Non le resterà nessuna particolare cicatrice. Non so se vi hanno informati però la bomba che è esplosa non era molto grande e non ha colpito tutta la casa ma solo il piano di sotto, ovvero l'agenzia. Per questo la ragazza che era al piano superiore non ha avuto gravi ustioni. Ma ha respirato molto il fumo nocivo emesso...mi dispiace, ma è entrata in coma. Non crediamo sarà un coma lungo ma non ne siamo sicuri. E' tutto-
Il dottore si scusò un'ultima volta e poi andò via dicendo a Shinichi e a Shiho che potevano entrare tranquillamente.
-Kudo, entra da solo. Hai bisogno di vederla da solo-
Il giovane Holmes disse grazie a Shiho ed entrò da solo dentro la stanza. Ran era distesa sul lettino con le braccia e le gambe fasciate.
Il viso era libero e senza alcun tipo di bruciatura. Era così bella, quasi un incanto.
Prese la prima sedia che trovò e si mise vicino a stringerle le mani. Più la guardava e più si rendeva conto di innamorarsi ogni giorno di più di lei e di trovarla ogni giorno più bella del giorno prima.
Era sempre stato convinto di una cosa: non sapeva dove sarebbero arrivati loro due, ma sapeva che, se sarebbero stati insieme, tutto sarebbe andato bene.
Eppure adesso aveva così tanta paura e aveva solo tanta voglia di piangere.
-Sono venuto per incontrarti, per dirti che mi dispiace. Non sai quanto sei bella. Dovevo vederti, dirti che ho bisogno di te, dirti che ti ho trascurata e che non ho saputo proteggerti. Forse non sono stato mai quello giusto. Non ti ho mai permesso di dirmi i tuoi segreti e di farmi le tue domande. Sono sempre stato troppo concentrato su me stesso-
Disse Shinichi sussurrando in un soffio d'aria. Le parole iniziavano a mancare e gli occhi iniziavano a gonfiarsi.
-Forse dovremmo iniziare tutto da capo. Per colpa mia sei finita in questa situazione. Nessuno ha mai detto che sarebbe stato facile ma nessuno neanche aveva detto che sarebbe stata così dura da affrontare. In questi giorni non ho fatto altro che restare a calcolare cifre e numeri per difendermi da loro, mettendo i tuoi problemi da parte-
Era devastato e pieno di sensi di colpa. Se avesse potuto fare uno scambio avrebbe preso volentieri il posto di Ran.
-Però, ti prego...-
Il tono di voce di Shinichi diventò supplichevole. Si abbassò e poggiò la testa sulla mano di Ran.
-...torna e assillami. Dimmi che mi ami-
Qualcuno bussò alla porta della stanza di Ran ed entrò Shiho dalla porta.
Si fermò a guardarlo un attimo. Le ciglia di Shinichi brillavano e i suoi occhi erano arrossati.
Avrebbe davvero voluto dirgli qualcosa per consolarlo ma non sapeva assolutamente che pesci pigliare.
-Shinichi, puoi uscire un attimo?-
Lui annuì adagiando dolcemente la mano di Ran sul letto e dandole un bacio in fronte. Poi uscì e si chiuse la porta alle spalle.
-Dimmi-
-Immagino tu sappia già di cosa ti voglio parlare-
Annuì di nuovo senza proferire alcuna parola.
-Per prima cosa ti volevo informare sulle condizioni di Kogoro. Lui ha qualche ustione grave sulle gambe ma sta bene. Adesso dorme-
-Ma non è questo quello che mi devi dire-
La giovane scienziata si girò un paio di volte per assicurarsi che in giro per i corridoi non ci fosse nessuno.
-Mi ha chiamata Takagi, precisamente ha chiamato il dottore Agasa. Era una bomba al plastico. Sono stati loro, lo sappiamo benissimo. Siamo in pericolo, dobbiamo stare attenti-
Shinichi le mise una mano sulla spalla e le diede due pacche per poi allontanarsi.
-Dove vai, Kudo?-
-Da loro-
Sbarrò gli occhi non appena capì a chi faceva riferimento. Lo raggiunse e lo fermò di nuovo.
-Non puoi andare da solo e poi non sai neanche dove possano trovarsi-
-Saranno loro a trovare me infatti. Scommetto che sono qui nelle vicinanze ad aspettarmi. Andrà tutto bene-
-Vengo anch'io! Sei stato tu a dirmi di dover affrontare il mio passato, voglio venire insieme a te! Ma ti devo chiedere una cosa: se sarò in pericolo allora lasciami indietro-
Il grande detective si girò a guardare l'amica scienziata. Forse lei non lo conosceva poi così bene. Non avrebbe mai potuto fare una cosa del genere.
-Smettila! Sono un detective ed è mio compito proteggerti, non ti lascerei mai nelle loro mani-
-Shinichi, e se tu non riuscissi a tornare da lei? Se succedesse qualcosa..-
La interruppe prima che lei finisse il discorso.
-Tornerò da lei a qualunque costo. Io non lascerò più Ran. A causa mia ha sofferto troppo. E a causa mia guarda dove si trova adesso! Non riesco a capire perché ogni cazzo di volta che siamo finalmente insieme qualcosa arrivi a separarci. Ti giuro che se a causa loro Ran non si svegliasse, metterò sotto sopra questo cazzo di pianeta per trovarli e sbatterli in galera...solo per lei io combatterò fino alla fine per non sentire le stagioni passare senza di lei. Rivedrò i suoi occhi splendere e il suo viso sorridente-
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~Un'ultima Volta E Altre Mille~
FanfictionLa vita di Ran continua tranquilla. Sorride come sempre e resta la ragazza gentile di sempre. Come ogni giorno si alza prepara la colazione e va a scuola col suo adorato Conan. Ma sarà veramente tutto apposto come tanto vuol far credere? No. Conan...