Capitolo 3

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Non è affatto facile concentrarsi a lezione, quando nel bancone di fianco a te si trova Lucius Malfoy, che taglia in modo minuzioso tutti gli ingredienti e li inserisce nel sul calderone al momento giusto, facendo diventare il proprio liquido del colore perfetto, mentre dal tuo calderone esce una strana puzza e il colore tende ad un, non tanto rassicurante, verde scuro
"Lene io in coppia con te a pozioni non ci sto più" vedo Lilly sbuffare e cercare di sistemare tutti i disastri che ho combinato "Scusa Lils, giuro che la prossima volto mi concentro" il tempo a nostra disposizione è ormai scaduto, così Lilly versa un po' di quel liquido in una provetta e insieme agli altri la consegna al prof, io nel frattempo riordino le nostre cose.
Mi abbasso a prendere un foglio scivolatomi sul pavimento e nel rialzarmi vedo una mano posare un bigliettino accanto al mio libro di pozioni, non riesco a vedere in tempo di chi si tratta, perchè troppi ragazzi si sono ammassati per uscire dall'aula, ma appena lo apro, riconosco la scrittura ordinata  di Lucius, mi nasce un sorriso spontaneo e lascio di corsa l'aula dirigendomi al nostro posto.
Mi ricordo che, quando ero piccola, mio padre mi diceva sempre che facevo le cose senza pensare, che non pensavo abbastanza alle "conseguenze delle mie azioni" e finivo sempre per combinare disastri; certo col tempo sono migliorata, ma quel pomeriggio avrei dovuto pensarci due volte, prima di mettermi a correre come una matta, senza salutare gli altri, avrei dovuto pensarci che si sarebbero incuriositi e ci sarebbe stata un'alta probabilità che qualcuno mi avrebbe seguita.
"Lene" mi blocco a metà scala e mi volto, è Sirius.
"Che ci fai qua Sir?" "Potrei farti la stessa domanda, sei corsa fuori dall'aula" "Oh, è che ho un appuntamento con..." non riesco a finire la frase che mi interrompe "Un appuntamento?" sembra piuttosto infastidito "Si con...em con la mia compagna di stanza" cerco di essere il più sicura e convincente possibile, ma non penso ci sia cascato "E dove vi incontrate?" "In dormitorio" evito di guardarlo negli occhi e cerco di sembrare il meno patetica possibile, quella non è affatto la strada per andare a Grifondoro "Marlene penso che tu abbia sbagliato strada" "Oh no, sono le scale, sai...a loro piace cambiare" "Basta non mi interessano altre scuse, volevo chiederti se avevi voglia di venire a studiare con me, in biblioteca" volgo lo sguardo al piano superiore immaginandomi Lucius già spazientito dal mio ritardo, ma non ho molte atternative, sospiro e scendo avvicinandomi a Sirius.
La risata di Black riempe i corridoi silenziosi della biblioteca, costringendo la bibliotecaria a cacciarci fuori, dopo vari richiami.
Ho le lacrime agli occhi, era da tanto che non ridevo così, corriamo fuori dalla biblioteca ancora ridendo, finchè uno sguardo gelido non incrocia il mio.
Mi blocco di colpo e mi asciugo il viso "Sirius devo andare ora, ci vediamo direttamente a cena" non gli lascio il tempo di rispondermi e imbocco le scale che portano alla nostra aula.
Entro nella stanza e mi sistemo su una vecchia poltrano che abbiamo portato
io e Lucius per stare più comodi, trovata in un vecchio sgabuzzino sullo stesso piano.
Non penso che arriverà, ma lo spero lo stesso,  prima sembrava davvero arrabbiato, ma non posso dargli torto, anche io mi sentirei offesa.
Prendo un libro dalla mia borsa e inizio a leggerlo finchè non sento la porta cigolare "Sei venuto" "Solo perchè avevo dimenticato qua su il maglione" prende il maglione che era appoggiato su un mobile e fa per uscire "Mi dispiace Lucius, io stavo venendo qua, ma Sirius mi ha bloccata e mi ha chiesto dove stessi andando, così mi sono dovuta inventare una scusa, ma lui l'ha capito subito che non era la verità e mi ha trascinato con lui in biblioteca" "Si prima ho visto quanto ti sentivi costretta da lui a dover star lì" "Non è certo colpa mia se dobbiamo incontrarci di nascosto e non possiamo dire niente a nessuno" mi alzo arrabbiata "Non è sempre facile inventare scuse per venire qua su a trovarti, perchè il signorino Malfoy non può dire che si vede con me, e no perchè poi gli si rovina la reputazione" "Piantala" dice quella parola urlando e sobbalzo per lo spavento "Credi che non mi piacerebbe poter girare con te per i corridoi, poterti vedere quando voglio? Come quel Black? È difficile allo stesso modo, sia per me che per te.
Oggi non s'ho che mi è preso, ma quando ti ho vista uscire ridendo con Black dalla biblioteca, non ci ho visto più dalla gelosia, santo Salazar ti ho aspettata due ore qua e ti ritrovo a ridere con quel traditore del suo sangue" lo guardo e per un attimo restiamo in silenzio entrambi "Hai appena detto di essere geloso?" "Così pare" sorrido timidamente e mi avvicino a lui "Mi dispiace per quello che è successo, ora ci sarebbe la cena, ma io non ho molta fame" "Neppure io" mi sorride e si mette seduto sulla poltrona.
Vado ad accendere la musica e mi siedo sul bracciolo sinistro, ormai tutto usurato dal tempo.
Le ore passano e mi ritrovo seduta in braccio a lui e in men che non si dica sulle note di una famosa canzone cantata da David Bowie, cantante inglese, finiamo per addormentiarci.
Cado a terra spinta da qualcuno e apro gli occhi cercando di capire dove sono, mi fa malissimo la schiena e mi gira la testa "Marlene svegliati, in fretta" odio le persone che urlando già di prima mattina, mi alzo e mi guardo intorno, o no "Lucius? Che...non dirmi che siamo restati qua a dormire tutta notte" lo vedo annuire e sistemarsi i capelli e la camicia "Che ore sono?" "Sono le nove, se facciamo una corsa potremo presentarci ad un orario decente a lezione" mi sistemo la divisa e i capelli che si sono arruffati e lo guardo "che corso hai ora?" "Difesa contro le arti oscure, tu?" "Anche io, entriamo separati però, prima io poi dopo un po' tu, va bene?" "Come vuoi" usciamo dall'aula e ci incamminiamo verso la classe "Marlene?" "Si?" non mi volto e continuo a camminare.
Lo sento sospirare e fermarsi "Non importa, siamo arrivati. Entra prima te e poi entro io" mi giro e gli sorrido busso alla porta ed entro sedendomi nel posto vuoto vicino a Remus, il professore non fa in tempo a rimproverarmi che entra Lucius e si accomoda in ultima fila, ci sorbiamo una bella sgridata, ma per il resto la lezione passa velocemente.
"Lene dove hai dormito ieri notte?" finisco di raccogliere le mie cose e guardo gli altri, mi sembrava strano che non me l'avessero ancora chiesto "Mi sono addormentata in un'aula mentre studiavo, verso le tre mi sono svegliata e sono rientrata in dormitorio, sta mattina mi sono svegliata tardi." ho avuto tutto il tempo per inventarmi una scusa, ma dalle loro facce deduco che nessuno mi ha creduto "Ma ieri pomeriggio noi due abbiamo studiato insieme..." "È andata così, punto. Piuttosto cambiando discorso, io ho una certa fame, andiamo a cena" vedo James, che sicuramente non aspettava altro incamminarsi per primo verso la sala grande seguito da tutti noi.
"Vieni Sirius?" "Sisi" mi sorride e prendiamo posto al tavolo dei grifondoro, lancio un'occhiata a quello dei serpeverde e quando lo vedo mi sento ancora più sicura di essermi innamorata di lui.

Il perfetto errore di un sorrisoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora