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"Sono arrivati la zia Holly e lo zio Daniel, dobbiamo salutarli, prima della loro partenza." In realtà non sono i nostri veri zii, ma sono i migliori amici di mamma e papà. Mia madre prende per mano me e Cole, mentre Kyle ci supera e si dirige nel salottino in stile country.
"Ma devono proprio andare?" Chiede Cole mettendo il broncio.
"Si, purtroppo." Mamma fa spallucce.
"Dove vanno?" Domando.
"A Miami." Risponde lei, mentre Kyle si gira a guardarmi, "è molto lontano da qui."
"Questo lo sapevo." Gli faccio una smorfia.
Dovrei essere contenta che i cinque ragazzi che, insieme ai miei due fratelli, mi hanno rotto le scatole per circa sette anni, ovvero tutta la mia vita.
Sopratutto Kendall. È insopportabile. Ha dei cambi d'umore assurdi. Alcune volte mi abbraccia, altre mi spinge o mi fa i dispetti. Non lo capisco... E non mi interessa nemmeno provarci.
Ma non sono tanto felice del loro trasloco. Mi mancheranno. Non ci vedremo per tantissimo tempo. Il Montana è lontano dalla Florida.
"Ciao bellissimi." Holly mi stringe in uno dei suoi soliti abbracci soffocanti. Lei mi adora. Forse perché ha cinque figli maschi e ogni volta che andiamo in vacanza mi tortura facendomi le acconciature più strane, vestendomi come vorrebbe fare lei ai suoi figli. Mamma dice che ha sempre voluto avere figlie femmine. Allora io una volta le ho chiesto se voleva bene ai suoi figli. Lei ha risposto: "certo che sì! Solo che non gli può fare tutte le cose che fa a te quando ti vede!" E poi ha riso.
Mi dispiace per Holly, un po'. Ha tutti maschi, mentre io sono l'unica salvezza di mamma, ma stando con due fratelli per tutto il tempo mi sono trasformata in un maschiaccio. Mi comporto come loro, ovviamente sono più discreta, ma gioco a football, che, tra l'altro, adoro, gioco a calcio, a basket. Mi piacciono gli sport... Tranne quando Kyle e Cole si alleano contro di me. Ci vado sempre di mezzo io. Alcune volte vorrei non avere fratelli, ma mi mancherebbe il caos in casa.
"Ciao zia Holly." Le dò un bacetto sulla guancia e mi stacco da lei, per abbracciare Daniel.
"Mi raccomando, Sophie, la prossima volta che ti vedrò ti voglio vedere stracciare tutti i miei ragazzi a football." Ride ed anche io.
"Ci proverò."
Mentre gli altri si salutano tra di loro, io vado da Roger, il mio migliore amico. Lui è l'unico che non partecipa ai complotti contro di me. Ha un anno in meno di me e Cole.
"Mi mancherai." Lo abbraccio.
"Anche tu. Non so se riuscirò a sopportare gli altri... Si lamenteranno continuamente sul fatto che tu non ci sei più e che vorrebbero buttarti vestita in piscina." Ridiamo.
Abbraccia Kyle e mentre io mi giro sbatto contro Kendall. Spero sia di buon umore. Senza nemmeno dire una parola mi abbraccia. Io non ricambio, perché mi ha stretta troppo a lui. Appena si stacca da me, si guarda intorno e, apparentemente a disagio, non so perché, mi spinge lontano da lui.
"Ahia!" Urlo. Ecco, un altro suo cambio d'umore. Kendall invece ha la stessa età di Kyle, hanno otto anni. Io e Cole ne abbiamo appena compiuti sette, siamo gemelli, ma lui è completamente diverso da me. Ha capelli arruffati più chiari dei miei, io ce li ho mori e mossi. I miei occhi sono scuri, i suoi sono verdi, quindi teoricamente abbiamo in comune solo la nascita.
Sbuffo e mi giro, vado verso Steven, il più piccolo. Ha cinque anni ed è il più pestifero.
"Ciao Stev."
Mi abbraccia anche lui, e dopo arriva il turno di Henry. É il più grande, compie dieci anni tra quasi un mese.
"Ehi, piccola." Mi ha sempre chiamato così, e non ne so il motivo. Ma lo lascio fare.
"Ehi, Henry."
"Stammi bene." Mi abbraccia un'ultima volta e poi si intromette Kyle: "può bastare." Lo spinge lontano ed io scuoto la testa, andando verso Mark.
"Ci vediamo presto." Non ne sono molto sicura. Lo abbraccio. Mark ha pochi giorni meno di me e Cole, cosa molto frustrante perché festeggiamo ogni compleanno insieme. E voi vi starete chiedendo che problema c'è. In realtà, ci sono molti problemi. Gli invitati sono quasi tutti maschi, la torta la scelgono loro, i giochi gli scelgono loro... Praticamente è la loro festa, ma sull'invito scrivono anche il mio nome...
Dopo averli salutati tutti e averli visti andare via, mi sento un vuoto dentro. È come se avessi appena salutato gli altri miei fratelli. Una parte della mia vita. Dentro di me so che quando rivedrò tutti loro, saranno molto cambiati, in meglio. Sono tutti molto carini. Holly ha dei capelli biondi e mossi, con dei bei occhi verdi. Daniel ha capelli castani chiaro con degli occhi azzurri invidiabili, che hanno ripreso sia Kendall che Mark. Solo che quelli di Ken sono più profondi e hanno delle pagliuzze dorate al centro della pupilla. Ho sempre pensato e continuo a pensare che da grande Kendall diventerà bellissimo. Se non fosse per il suo carattere sarebbe perfetto, con i suoi capelli biondi scompigliati. Quasi tutti hanno capelli chiari, ma Mark, invece, ce li ha castano scuri. Ho visto una volta la loro nonna, prima che morisse, e ha i capelli come i suoi.
Steven ha capelli chiarissimi e corti e degli occhi color nocciola.
Henry ha dei bei capelli castano chiaro e occhi verde-celestino. È il più alto, ma anche il più magrolino, nonostante tutto lo sport che faccia.
Roger, invece, ha gli occhi di uno strano, ma bel, colore. Al centro sono verde acqua, mentre all'esterno color nocciola. I capelli sono biondo-scuro e li porta corti ma non troppo. Li trovo molto carini.
Quando vediamo che il loro pulmino si sta allontanando, io mi sento morire. Anche dopo tutti gli scherzi che mi hanno fatto, dopo tutti i dispetti possibili e immaginabili, mi mancheranno tantissimo.
Le lacrime cominciano a scorrermi sul viso, e Kyle mi abbraccia. Di solito Io rido. Rido continuamente, ma alcune volte posso diventare talmente malinconica che nessuno può riuscire a tenermi su di morale. Solo io posso farlo. Perché solo io mi comando.
Dopo dieci minuti di singhiozzi e di consolazioni da parte dei miei fratelli e dei miei genitori, riesco a calmarmi.
"Li rivedremo presto, tranquilli." Mamma mi da una pacca sulla spalla, dolcemente, e poi si dirige verso il frigorifero. "Chi vuole una buona torta al cioccolato?" Prende il vassoio e lo posa davanti a noi. Mi torna immediatamente il mio solito sorriso mentre mamma taglia la torta.
Io vado verso papà con il mio piatto.
"Ehi papà?"
"Che c'è, tesoro?" Mi fa sedere sulle sue gambe.
"Quando andremo a Miami?"
"Presto." Mi accarezzò i capelli.



Manicomio al n. 23Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora