Quella mattina decisi di andare a una mostra permanente; ero stanco di essere sempre etichettato come "Harry Styles, l'imprenditore senza cultura che pensa solo agli affari". Volevo mettermi in gioco; volevo scoprire nuovi orizzonti che ancora non mi appartenevano e volevo uscire fuori dal mio ordinario tuffandomi in un mondo lontano - lontanissimo - dal mio. Superai la soglia della galleria e, appena entrato, la prima cosa che notai fu il profumo di: addensanti, vernici e colori; fragranze a me nuove che ben presto cominciai a non riconoscere le une dalle altre. Seguii il percorso indicatomi dall'hostess: davanti ai miei occhi mi trovavo numerose tele che, per me, erano impersonali, asettiche e sterili. Continuavo a scorrere gli occhi annoiati su quei colori così comuni. Davvero le persone pagano milioni di sterline per dei quadri così convenzionali? Camminai per la sala come se mi fossi perso; mi sentivo un pesce fuori dall'acqua. Ad un certo punto mi accostai a una donna per capire se, lo splendore di quelle opere non fossero pervenute solo a me o, ero io che non conoscevo la bellezza dell'arte.
- Guarda, queste tele sono bellissime, ma le mie preferite sono quelle della sala successiva! - mormorò la donna colta di arte, o almeno così sembrava. L'uomo accanto a lei fece un cenno affermativo con la testa. Decisi quindi di andare verso la suddetta stanza ed entrato nella sala, vidi un'esplosione di colore; i miei occhi erano stati presi in ostaggio da quei dipinti così pieni di emozioni che, nemmeno io stesso, sapevo immaginare. Mi avvicinai immediatamente al primo quadro, il più vicino a me e rimasi pietrificato davanti alla brillantezza di quei colori: le pennellate erano corposi e i colori vivide. Mi sentivo estraniato e, allo stesso tempo, attratto da quelle tele; allungai la mano per sfiorare la tela, ma venni riportato alla realtà da una donna.
-Mi scusi signore non può toccare le opere esposte, mi dispiace! - mi disse guardandomi con aria di sufficienza. Scorrendo i miei occhi su quei dipinti mi resi in quel momento che, volevo sapere e conoscere chi fosse l'artefice di quei quadri che, ai miei occhi, sembravano il paradiso.
-Mi perdoni signorina per l'accaduto! - mi scusai - É possibile sapere chi è l'artista di queste tele? Sono molto interessato. E' possibile incontrarlo? - mi affrettai a dirle guardandola con gli occhi pieni di speranza. Lei si girò avvicinandosi alla targhetta posta al di sotto del dipinto e lesse:
"Louis Tomlinson
Realtà
Tempera su tela, 2014"
Louis Tomlinson. Louis. Questo nome mi fu del tutto nuovo; cercai tra i meandri della mia mente un possibile legame con quel nome, ma nulla. Vuoto. La donna si allontanò e mi indicò un ragazzo. Lo osservai da lontano: era di spalle, ma potevo notare la sua statura ridotta, le sue bretelle che mettevano in risalto la sua corporatura ma, la cosa che più di tutti aveva attirato la mia attenzione erano i pantaloni grigi che gli fasciavano le gambe e il sedere che sembrava essere due sfere modellate da uno scultore troppo abile nell'esaltare le forme.
-Grazie mille per il suo aiuto! - le sorrisi, poi mi feci coraggio e decisi di andare a conoscere l'autore di tutte queste magnifiche opere.
Camminai velocemente e, nel mentre, lo sentii raccontare qualcosa riguardo al quadro che stavano osservando.
-Questa opera mi ha dato un sacco di problemi; preparavo la tela sperando che essa si rendesse disponibile ad assorbire i colori invece ci ha messo 2 giorni ad asciugare e quindi, per me, è stato molto difficile immaginarmi come potesse venire a lavoro concluso. Ricordo che, per sbaglio, ci ho messo il piede sopra e ho camminato in casa; la domestica stava per picchiarmi! - tutta la folla riunitasi attorno a lui cominciò a ridere. Arrivai alle sue spalle e decisi di intervenire subito nel suo discorso per farmi notare da lui.
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Blu di Louis (BOOK 1)
Fanfiction"Non puoi guardare i tuoi occhi, non sai che colore sia l'azzurro, ma se solo lo sapessi te ne innamoreresti."