Capitolo 26

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Era perfetto. Ci aveva messo veramente poco. Aveva girato per un po in città, osservando i vari negozi passando davanti due o tre volte alla YG. Ed ora da un palazzo il caso voleva che la vedesse uscire. Proprio lì, da quella porta in cui il portinaio aprì una donna, vestita di scuro con occhiali da sole, uscì. <Eccoti tesoro...> ridacchiò nascondendosi tra la folla così che non lo vedesse. Era interessante come fosse cambiata. Averla vista in TV rendeva la sua ricerca più facile ma in qualche modo anche più eccitante. I compagni di cella, prima di essere rilasciato, si lamentavano di dover vedere sempre le notizie. <Non volevo dimenticare il suo viso...> A passo lento seguì quelle ciocche bionde. Prima di riprendersela voleva vedere come vivesse, cosa aveva raggiunto fino adesso. Le mancava, erano passati alla fine circa sei mesi e doveva riprendersela e farla di nuovo sua. Toccare quella pelle morbida e vedere quel suo dolce viso urlare. Sentì i brividi in corpo ricordando quel momento. Si fermò al semaforo rosso, lei era poco più avanti che si guardava intorno veloce tutta agitata. <Sai che sono qui. Peccato volevo farti una sorpresa> un fischio e la gente attraversò le strisce. <Non è molto differente che da noi qui... Chi l'avrebbe detto che sarei finito in Corea per riprenderti piccola mia> due donne gli passarono davanti prima che potesse continuare il suo passo. <Non mi puoi sfuggire così> si leccò le labbra. Era stato difficile resistere in tutto questo tempo scegliendo altre donne. Ma risparmiarle la vita e lasciarle riprendere le forze è stata la miglior cosa. Ora poteva apprezzarla di nuovo al massimo. "Yla! Finalmente sei arrivata!" Una donna molto bella dai capelli lunghi rossi la abbracciò. "Ciao Azzurra..." Sentì come le sussurrò indietro tremante. "Tutto apposto?" Lei scosse la testa guardandosi in giro. <Hmm... Non ho contato il fatto che tu possa essere in compagnia> in quel momento gli occhi della amica si alzarono incontrato i suoi. Si fissarono per un istante e così continuo il suo passo raggiungendo le strisce lì vicino. Tenne lo sguardo basso e tirò fuori il telefono. Si girò solo ancora una volta e le vide camminare all'interno del caffè. <Ci vediamo domani tesoro...>

Yla

Era orribile avere di continuo questa sensazione. Come se qualcuno la stesse fissando di continuo e la paura più grande era che fosse proprio così. <Cammina veloce e raggiungi Azzurra...> Alla fine doveva raccontarle. Le aveva già chiesto una volta di Greg e trovava giusto dirle che ora fosse probabilmente alla sua ricerca. Le passarono dei brividi. Aveva accelerato il passo ai ultimi metri vedendola lì davanti alla porta ad aspettarla. Azzurra la abbracciò subito. Era contenta, si sentiva di più al sicuro. Senza pensarci due volte entrarono mentre l'amica si accorse della sua agitazione. I suoi occhi si mossero ancora verso dietro di lei. Dopodiché decisero di entrare. "Cosa succede?" Le domandò preoccupata facendola sedere in un angolo del caffè, sicuramente per parlare indisturbate.
Deglutì guardando fuori dalla finestra. "Hei? Sei agitata e le tue mani stanno tremando!" Annuì semplicemente con il capo incrociando il suo sguardo. "Ricordi che mi domandasti l'altra sera chi fosse Greg..." Notò il suo sguardo vagare intorno pensierosa annuendo poco dopo "Si ora ricordo, te lo domandò Seungri se lo avessero catturato... È successo qualcosa di grave?" Le strinse le mani che tramavano ancora di più. Solo al pensiero di quell'uomo sentiva la sua presenza vicina e gli occhi suoi fissarla. Volse ancora lo sguardo fuori notando la folla attraversare la strada. La presa di Azzurra si strinse con il suo sguardo preoccupato. "Era prima delle vacanze di Natale... Ero stata trainata dalla mia migliore amica Elisa in Discoteca e una sua altra compagna di danza" lei annuì rimanendo in ascolto. "Va avanti... Non fermarti io ti ascolto" deglutì "Eravamo sulla pista da ballo e loro due si erano allontanate un attimo ed è lì che notai una figura. Un uomo dai capelli lunghi che sbucavano da sotto un cappuccio mi fissava. Tutto il tempo non staccava gli occhi da me rimanendo comunque a distanza confondendosi fra la gente. All'inizio non ci feci molto caso, ma incrociavo sempre il suo sguardo ed era strano. I suoi occhi non si staccavano neanche un attimo da me. La cosa divenne inquietante e convinsi le mie amiche di uscire per tornare a casa" guardando di nuovo verso fuori notò una signora passeggiare con il cane tranquilla. "C'erano tante persone, dovetti farmi strada a forza per uscire di lì. Mi accorsi solo quando fui fuori di averle perse. Decisi di aspettarle ma dopo cinque minuti non erano tornate. Quando pensai che fosse meglio tornare indietro lui uscì. Proprio la persona che meno volevo incontrare." "Yla..." Sussurrò Azzurra stringendo ancora di più la presa unendo le mani. "Era freddo! Aveva così paura di lui! Ho cominciato a camminare via e proprio quello che temetti lui mi segui. Finsi di telefonare sperando che lui se ne andasse oppure si fermasse... Invece lui reagì e si incamminò verso di me, lo minacciai di chiamare la polizia. Mi strappò il telefono di mano e lo distrusse!" le lacrime cominciarono a scendere lente "Dopo...?" "Dopo... Mi butto a terra e puoi immaginare cosa mi fece! In più si divertì a infilarmi lentamente un pugnale nella carne. Proprio al fianco!" Porto le mani ai occhi. Era orribile, una marea di flashback di quel momento le tornarono nella memoria, proprio ora che era riuscita a dimenticare doveva tornare. Passò un attimo di silenzio "Oddio..." Sussurrò l'amica prima di continuare a parlare. Spostò svelto i capelli rossi "È passato, ma forse ora ti senti meglio" scosse la testa mentre Azzurra si alzò dal posto andandola ad abbracciare. "Sono rimasta per un po' di tempo in coma ed è lì che mi hanno trovato i ragazzi" "Eh?" "Nessuno sa la vera storia di come ci siamo incontrati realmente" "So solo che sei stata estratta da Taeyang al concorso" "Loro mi hanno estratto al concorso esatto, scoprirono poi della mia storia. Mi visitarono spesso in ospedale e assieme alla polizia decisero di accogliermi per più tempo tenendomi lontana da Greg..." "Aspetta! Vuoi dire che lui è ancora a piede libero?!" Annuì tremante stringendosi forte a lei. "Mi ha telefonato mia madre dopo che te ne sei andata." "Si? Cosa c'entra?" "Lui è qui Azzurra! È venuto a cercarmi!" "Cosa?!" Balbettò alle sue parole "Non ti preoccupare! Ci sono qui io e gli altri! Dobbiamo chiamare Taeyang, Seungri, Daesung, Jiyong, Seunghyun!" Lei annuì "Anche Jiyong...?" "Si! Chissene frega del casino con Subin! Ora conta tenerti al sicuro da quel verme!" La prese per mano "Forza passami il tuo telefono!" Aprì la sua borsa passandole l'IPhone "Il codice?" Tocco i numeri aprendole anche la rubrica "Chiama Taeyang, lui si raggiunge facilmente..." Disse con voce tremante. Ora tutto sembrava caderle adosso. Come l'avrebbero preso i ragazzi? In più Jiyong ci sarebbe stato per lei in questa situazione? "Pronto? Si ciao Tae sono Azzurra" si bloccò un attimo "Zitto e ascoltami! So la storia di Yla e Greg... Ora è tutta impaurita. Lui è tornato Tae. E alla sua ricerca" dopo quelle parole rimase in silenzio. Quando lo disse mentre la guardava nei occhi la fece venire i brividi. Come se fosse stata pugnalata al petto. Anche se il suo sguardo era preoccupato da lì in piedi la faceva sentire piccola piccola. Si alzò dalla sedia tremante "Ok noi siamo al caffè solo per dirti, ci vediamo dopo. Yla... Ti vuole" le passò il telefono. Lo prese lentamente in mano e lo portò all'orecchio "Pronto..." "Yla..." La sua voce roca e calda la calmò un po' "Ci stiamo preparando per raggiungerti a casa, stai calma con noi non ti succederà nulla capito? Quel pezzo di merda non ti porterà via da noi!" "Si..." "Arriviamo!" Sentì le urla dei altri di fondo, tranne quella di Jiyong "Ji arriverà? C'è anche lui con voi...?" Si strinse con il braccio il petto respirando a fondo pronunciando quelle parole. "No... È scomparso ieri sera ma Seungri lo ha raggiunto per sms poco fa. Lo chiamiamo adesso ci vediamo a casa piccola. Vai e sta con Azzurra chiaro?" "Ok, a dopo allora..." Sentì il suono di fine chiamata e pose di nuovo il telefono in borsa. Le mani di Azzurra si strinsero sulle sua braccia "Sta tranquilla, con noi non ti succederà nulla" la guardò nei occhi per poi stringerla di nuovo forte. "Dai andiamo" la prese alla mano avviandosi verso la porta "Prendiamo delle scorciatoie ok?" Senza rispondere annuì seguendola a passo veloce. Varcarono la porta e appena uscirono si sentì di nuovo impotente con il terrore scorrerle nel sangue. <Jiyong... Voglio che tu sia qui con me...> le lacrime scesero di nuovo "Cucciola tranquilla..." La prese dietro le spalle "Voglio Jiyong qui con me... Ho paura Azzurra!" Affondò la faccia sul suo petto piangendo "Andiamo, arriverà vedrai!" La sua stretta era rassicurante ma voleva quella forte di Jiyong, già solo quando la prendeva da dietro le spalle la faceva sentire come sotto la sua ala protettiva. "Prendi un bel respiro e poi corriamo verso casa!" "Ok" le riprese la mano e cominciarono ad avviarsi. Corsero zigzagando tra le persone. I loro sguardi erano inquietanti. <Tra questa gente ci potrebbe essere Greg... Mi riconoscerà e mi strapperà via da Azzurra...> i brividi le passarono lungo la schiena facendole accelerare la corsa. "Vieni per di qui!" Urlò Azzurra passando in un vicolo che non conosceva. "Tranquilla conosco questa strada" le fece l'occhiolino. "Piano! Non ho più forza!" Urlò affannando fermandola. "Ok riprendiamo fiato" "Mi fanno male i muscoli ed il respiro... Non ho ripreso del tutto dopo il coma..." "Scusami non ci avevo pensato..." "Tranquilla" le sorrise. Delle persone passarono in quella viuzza facendola tornare all'erta. "Vieni camminiamo" la prese a braccetto ed a passo tranquillo continuarono il loro tragitto osservando i negozi "Non conoscevo questo posto" "Hahaha, me l'ha mostrato Kyung. In più c'è una piccola galleria d'arte" "Davvero?" "Si! Molto carina devo dire" la indicò poco lontana. Un arcata portava dentro un corridoio in cui erano esposti molto quadri "Ci andremo quando tutto sarà più tranquillo ok?" "Si!" Sbattè le mani tremante. "Ecco adesso svoltiamo per di qui" curvarono a sinistra e dalla viuzza intravidero il palazzo "Vedi è più veloce!" "Già...". Attraversarono la strada tranquille per poi entrare nel grattacielo. Presero l'ascensore e poco dopo furono nel appartamento. "Eccoci qui. Vedi non ci ha trovati e nessuno ci seguiva" "Grazie" "Nulla tesoro, ora siediti e riposati ti preparo un tè per calmarti" "Non mi va niente al momento..." "Invece si! Devi bere qualcosa". Si sedette sul divano ad attendere l'arrivo dei altri, nel frattempo sentiva il bollitore dell'acqua risuonare in tutta la stanza. "Cosa si farà dopo?" Domandò girando lo sguardo verso la cucina dietro di lei "Non lo so... Avviseremo la polizia sicuro" "Si..." Tornò a guardare nel vuoto puntando a volte un occhiata verso la porta d'entrata."Arriveranno tra poco vedrai" Azzurra si sedette di fianco porgendole la tazzina "Si... Grazie" la colpì dolcemente alla gamba rassicurandola a modo suo. Le sorrise indietro prendendo un sorso. "Con questo caldo un Tè, mi sento come Seunghyun..." Ridacchiò prendendo un altro sorso.
L'orologio appeso al muro ticchettava nel silenzio. Il tempo era volato. "Sono già le cinque e mezza..." Fece notare "Già... Con il raccontarmi e tornare a casa è passato troppo velocemente il tempo" Azzurra raccolse i capelli formando un ponpon gigante "Poi con questo caldo, sto sudando tantissimo con i miei capelli" "Ma quando li lavi?" "Si?" "Come fai?" L'amica ridacchiò "Come ogni persona normale, acqua e sapone?" "Si... Ma non pesano?" Alzò gli occhi in celo riprendendo un sorso. Doveva distrarsi dai pensieri. "Si, ma ci ho preso l'abitudine" le fece l'occhiolino alzandosi di nuovo. "Tempo fa... Mi successe più o meno la stessa cosa di te..." "Uh?!" Alzò lo sguardo verso di lei vedendola scomparire in camera. "Cosa?!" Domandò ma nel istante che decise di seguirla lei riapparì con una cornice in mano. "L'ho amato, il ragazzo che mi tradisse... Voleva starmi assieme perché lui scoprì che i miei genitori fossero persone benestanti. Fece gli occhi dolci ed il romantico. Mi conquistò subito..." Si sedette di fianco mostrando una foto di lei e di un altro uomo alto, dai capelli bruni, sembravano così felici "Stemmo assieme un anno, era anche il mio primo ragazzo... Ci conoscevamo anche dalle elementari hahaha..." Riprese la foto in mano "Ma quando lui capì che la mia intenzione era di vivere come una persona normale senza usufruire dei soldi dei miei genitori si arrabbiò. Lì dopo i nostri primi otto mesi il resto divenne per me un incubo. Cominciò ad insultarmi per ogni piccolezza, dovevo dargli i soldi che lui desiderava. All'inizio mi opposi ma non durò a lungo che lui arrivò con le mani. In più mi molestava... Mi sfruttava spesso per divertirsi. Sfogarsi. Poi tornavano le scuse e le rose. Era un via a vai continuo di queste sceneggiate. Ed io innamorata come ero stupidamente lo perdonavo. Non c'è la facevo più ma sopportavo con il terrore. Non riuscivo più a capire cosa amassi, finché lui mi lasciò sola tradendomi con un'altra donna. Spero che lei stia bene e che non subisca la mia stessa sorte..." Era spiazzata, la ragazza gioiosa e forte di fronte a lei in passato la sua anima era stata calpestata come un insetto. "Se n'è andato così lasciandoti in quello stato?! L'hai detto alla polizia?!" Lei scosse il capo appoggiando la foto sul tavolo. "No, ma non ti preoccupare non lo rincontrerò mai più. Traslocai anche in un'altra città dove conobbi Federica e li ricominciai la mia vita. Questa foto mi ricorderà di essere forte e che esistono cose ancora più peggiori di quello che mi era accaduto e che ho superato una parte difficile della mia vita. Sono pronta per vivere di nuovo a pieno e non sbaglierò di nuovo" "Minho non è così!" "Hahaha! Non ho detto mica questo" le arruffò i capelli "Lo so... Ma..." "Lo voglio conoscere a fondo" "Si, devi farlo" riprese un altro sorso. "Mi dispiace tanto..." "Passato è passato, ne puoi solo imparare e non fare più gli stessi sbagli in futuro" "Già...".
Qualcuno bussò freneticamente. Si paralizzò mentre Azzurra le fece segno di calmarsi ed aspettare al posto. Raggiunse la porta a passo lento mentre cominciò anche a suonare il campanello. "Ufff...." "Chi è?!" Domandò vedendo l'amica guardare dallo spioncino. "I ragazzi" spalancò la porta ed in quell'istante corsero in casa per poi raggiungerla. "Yla!" Taeyang le saltò addosso abbracciandola forte. "Siamo qui non ti preoccupare!" Le sue mani si posero sulle sue guance, erano calde e rassicuranti. I suoi occhi luccicavano mentre la scrutava. Annuì senza dire una parola alzando lo sguardo verso gli altri che le sorridevano, nascondendo la loro preoccupazione che si poteva chiaramente vedere. "Jiyong..." Sussurrò cominciando di nuovo a tremare "Lui..." Cercò di rispondere Seungri "Ha detto che arriva..." "Niente altro?" Domandò ma Tae scosse il capo sedendosi di fianco. Affondò la faccia sul suo petto il più forte possibile stringendosi a lui. "Seunghoon mi aveva scritto che Jiyong era stato la notte da loro. L'avevano trovato in discoteca ubriaco..." Ri si avvicinò "In più ha raccontato che era malinconico e parlottava qualcosa. Ce lo spiegheranno domani" Annuì sentendo il calore del petto di Taeyang. Era così comodo...
"Ti ha chiamato tua madre?" Lei annuì "Non l'hai visto ancora?" "No..." Strinse la presa alla sua maglietta alzando lo sguardo. Poggiava il mento sul suo petto ed alzò gli occhi verso di lui, le sorrise accarezzandole la testa "Rimarrai qui, sicuramente proverà a cercarti dove siamo noi. Finché rimarrai con Azzurra in questo appartamento non ti troverà" "Si" "Se quel tipo ti metterà le mani addosso ti giuro che lo farò a pezzettini!" Ringhiò Seunghyun stringendo i pugni. "Già!" Urlarono in coro gli altri due. "Cosa facciamo allora?" Domandò Azzurra "Dobbiamo tenerla nascosta mentre noi avvisiamo la polizia, quell'uomo può essere dappertutto e noi non siamo in grado di trovarlo" "Ok" L'amica si sedette di fianco accarezzandole il braccio. "Vedi siamo qui, ora andrà tutto bene". Di colpo percepì vibrare dalla tasca dei pantaloni di Tae. Lui allungò la mano tirando fuori il telefono "Jiyong..." Sussurrò lui portando poi il telefono all'orecchio. "Hey! Si... Cosa? Ma... Capisco... Mi dispiace" i suoi occhi si rattristito "Ok va bene, tienici informati" riattaccò. "Cosa ha detto?!" Chiese subito preoccupata. "Non arriva. È andato in ospedale da Subin" "In ospedale?!" Daesung si avvicinò "Non ha partorito vero?" Seunghyun gli tirò una poca sulla testa. "È in cinta da quattro settimane! Come vuoi che partorisca?" Ri si mise in mezzo loro due. "Nono... Peggio ha avuto un incidente ed è ancora incosciente. È sopravvissuta per un pelo. Probabilmente Ji rimarrà lì per tutta la notte".
A quelle parole il suo cuore si strinse. Capiva che Subin stesse in ospedale e che Ji andasse da lei ma... <Mi sento un egoista, ma io?> si staccò da Taeyang correndo verso fuori. "Yla cosa fai?!" Seungri la seguì "Lasciatemi!" Sbattè dietro di sé la porta e raggiunse l'ascensore. Non ci volle poco che tutti e cinque uscirono cercando di raggiungerla. Senza fermarsi schiacciò il tasto per chiudere le porte. Loro erano sempre più vicini. "Mi dispiace ma non c'è la faccio!" "Ma cosa dici Yla?!" Urlò ancora Daesung prima che le porte si chiudessero.
Non sapeva cosa stesse succedendo ma voleva solo andare da Jiyong. Forse sta volta sarebbero riusciti a chiarire la situazione mentre Subin era in un momento di calma. In più Greg non sarebbe stato nei dintorni... <Spero comunque che non le sia successo niente di così grave> Uscì dalla porta notando un taxi passare per di lì. Corse verso di esso alzando la mano. L'autista si fermò lasciandola salire "Dove si va signora?" "All'ospedale per favore!" Lui si girò un attimo sorridendo "Bene!" Notò subito la cicatrice sull'occhio. Sforzò un sorriso mettendosi poi comoda. Appena partì Taeyang era seguito da Azzurra e gli altri, si guardarono in torno finché lui non la notò indicandola.
<Scusatemi, voglio andare da lui e stare al suo fianco! Chiarire le cose!" Chiuse gli occhi prendendo un profondo respiro. <Non agitarti. E tutto apposto...> li riaprì notando le altre macchine passare lente fuori sulla sua sinistra. Aguzzò la vista oltre esse e lì notò sul marciapiede una persona che camminava. Il taxi si fermò per via della colonna. I loro sguardi si incrociarono come se dio avesse voluto così. Lui la fissò focalizzandola, sorrise mandandole poi un bacio e così come lui comparì, scomparì tra le persone.

Heila! Ecco a voi il nuovo capitolo. Volevo dirvi che per le prossime due settimane non aggiornerò scusatemi,😁 sarò via e non avrò internet. Ma mi porterò avanti e appena tornerò pubblicherò i prossimi capitoli 😆💕.
Dovrete attendere per sapere come continuerà, non odiatemi Hahahaha😅🙏😂❤️. Beh alla prossima 😘👋🏻

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