Capitolo 14

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La mattina mi svegliai a causa del mio cellulare, stava squillando, era Mario, il mio Mario.

-Ehi.- dissi io mentre sbadigliai.
-Marco, buongiorno. Ti ho svegliato?-
-Tu..beh, no, che dici?- mi lasciai scappare un altro sbadiglio e lo sentii ridacchiare -d'accordo, forse sì.- alzai gli occhi al cielo e sorrisi anche se lui non poteva vederlo.
-Mi dispiace, amore.-
-Non importa, tranquillo.- rabbrividii quando mi chiamò così, mi mancava un sacco.
-Stai sorridendo, vero? So che lo stai facendo.- disse lui ed io sorrisi nuovamente.
-Mi manchi, Mario.- sussurrai io e lui sospirò.
-Sai che avrei rifiutato se tutto fosse andato meglio fin dall'inizio. Mi dispiace, Marco, davvero.-
-È okay, sto bene.- dissi piano, la mia voce si stava leggermente abbassando e i miei occhi si stavano riempiendo di lacrime.
-Come no. È già arrivato il tuo amico?- -Stephan? No, arriverà oggi pomeriggio.-
-Oh. Beh, devo andare. Salutami Robert, mi manca e ovviamente mi manchi tu.- disse lui ed io rimasi in silenzio quando sentii una voce maschile chiamare Mario.
-Chi era, Mario?-
-Uhm..Thiago.- rispose lui.
-Cosa? Perché è da te?- quasi urlai e lui sbuffò.
-È venuto a prendermi e mi ha portato due cornetti caldi, così posso fare colazione prima di andare agli allenamenti.-
-Oh. Beh, ci sentiamo, allora. Ti amo, Mario, davvero.-
-Anche..anche io. Ci sentiamo.- rispose lui prima di staccare la chiamata.

Quando chiuse la chiamata scoppiai a piangere. Perché? Non lo so neanche io, semplicemente mi manca e..non lo so, lo sento fin troppo distante. Pensai a tutti quei ricordi, a lui e mi scappò qualche singhiozzo, che fecero svegliare Robert.

-Marco..- si avvicinò al mio letto ed io mi rannicchiai maggiormente sotto le coperte. -Marco, ti prego..che succede?-
-Non..non lo so. È così distante, Rob, mi manca, mi manca un sacco e..e quel Thiago..e..e gli ho detto che lo amo e lui..lui sembrava così..insicuro- singhiozzai nuovamente e lui alzò le coperte, mi tirò vicino a lui e mi strinse con forza. -Perché fa così tanto male, Rob?-
-Lo ami, Marco. Forse..forse dovresti andare da lui, potresti andarlo a trovare e stare con lui per qualche giorno.- iniziò ad accarezzarmi i capelli con dolcezza ed io sospirai appena, continuando a piangere. Decisi di non rispondergli.

POV di Mario

Dopo aver chiuso la chiamata con Marco, mi alzai dal letto ed andai a mangiare il cornetto che mi aveva portato Thiago.
Thiago era come un migliore amico, in questi giorni è stato sempre con me, abbiamo legato un sacco. È giovane ed è fidanzato anche con una ragazza veramente bella. So perfettamente che Marco pensa che tra di noi ci sia qualcosa, ma non è così.

-Thiago.-
-Dimmi, Mario.- osservai attentamente il ragazzo, stava seriamente cercando di farmi spostare dal divano? Mi ero preso il suo posto "preferito", ovvero quello di fronte alla televisione. Ridacchia per ciò che si stava inventando, però si arrese subito e mise il broncio.
-Smettila di fare l'idiota.-
-Ma io..uffa, va bene.- disse lui ed io scoppiai a ridere.
-Possiamo uscire stasera? Voglio andare in qualche discoteca e..può venire anche la tua ragazza, tranquillo.-
-D'accordo, tanto prima o poi Julia mi ucciderà.- ridacchiò il ragazzo -Mario, posso farti una domanda?- si sistemò di fianco a me e mi guardò.
-Dimmi tutto.-
-Ami Marco?- mi guardò dritto negli occhi, io sospirai ed io annuii. -Come mai sei venuto qua?-
-Semplicemente perché tra di noi le cose non sono andate bene fin dall'inizio. Oggi pomeriggio arriva Stephan ed io non sarei riuscito a stare con loro, sai, Marco è andato da lui e sono stati insieme per..un po'. È andato da lui per colpa mia, Thiago. L'ho fatto per entrambi, ma io..io non so cosa fare, lui è abbastanza lontano e non sopporto la distanza. Lui passa il suo tempo con Robert e con Aubameyang. Quel ragazzo mi ha completamente fottuto il cervello, grazie a lui ho capito di essere gay. Ora però andiamo.- il ragazzo di fronte a me annuii e si alzò.

POV di Marco

Ormai sono già le 17:30, tra qualche istante dovrebbe arrivare Stephan. Robert mi stava sempre vicino da quando Mario si è trasferito nel Bayern, e la stessa cosa faceva Pierre. Mi stavano vicino anche gli altri, ma i due lo facevano di più.

-Ragazzi, un attimo di attenzione. Come sapete Stephan starà con noi fino alla fine del campionato.- urlò il mister mentre arrivò Stephan, lo guardai per qualche istante e subito spostai lo sguardo quando sentii il suo sguardo su di me. -Sapete benissimo che non staremo sempre qui fermi nella nostra città, quindi dovrò mettere Stephan con uno di voi. Sapete tutti chi è il vostro compagno di stanza e lui starà con..Marco?- a quelle parole mi alzai e rimasi in silenzio per qualche secondo.
-No.-
-Come, scusa?- il mister mi guardò male.
-Posso stare io con Marco..- si propose Robert ma Stephan  lo guardó male e poi scrollò le spalle.
-D'accordo, ma sappiate che i vostri litigi privati non voglio che vengano fuori quando state giocando.-

Dopo tutto ciò decisi di tornare in camera e di sistemarla per l'arrivo di Robert. Dovevo ringraziare quel ragazzo polacco, dovevo farlo perché mi stava accanto e perché ha deciso di lasciare la stanza di Pierre, e non oso immaginare come quest'ultimo si stia lamentando.
A distrarmi dai miei pensieri fu lui, la sua voce e la sua mano sul mio polso.

-Marco..- mi prese per un braccio ed io mi voltai, lo guardai negli occhi e rabbrividii a quel tocco, o forse a quello sguardo.
-No, niente Marco. Non siamo più niente noi, non siamo mai stati niente se non amici, e mi va bene così. Adesso siamo soltanto compagni di squadra. Io amo Mario.- dissi velocemente io mentre mi allontanai.
-Mario non è qui, è con Thiago.- aveva ragione lui, ma io mi fidato del mio Mario e sapevo che Thiago era solo un suo amico.
-Non è qui per colpa tua.- dissi freddo e me ne andai, lasciandolo lì.

Spazio autrice
Ho pubblicato una storia nuova, se vi va, andate a leggerla, mi fareste un grandissimo favore.

I want you here with me. llGötzeus.llDove le storie prendono vita. Scoprilo ora