The Last Change.

Chapter 3.

Sono passati già 5 giorni da quando siamo a New York, ho finito di sistemare la mia camera, oggi devo andare dal parrucchiere, non ho ancora fatto un giro per la città e tra 3 giorni finiscono le vacanze natalizie, ottimo direi.

Mamma oggi inizia il suo nuovo lavoro quindi è uscita di casa presto, Luke è uscito una mezz'oretta fa ed io sono in ritardo per l'appuntamento dal parrucchiere, come sempre.

Esco di casa e il freddo di gennaio si fa sentire, quando abitavamo a Roma 2 anni fa non faceva mai così freddo, bastava una giacca per star bene.
Per uscire qui, invece, mi sono dovuta mettere una felpa pesante, il giubbotto e la sciarpa.

Sto camminando da un quarto d'ora ma niente, sono passata davanti a 10 Sturbacks, un'infinità di negozi di abbigliamento e negozi di trucchi come se non ci fosse un domani.
Questa città è enorme, non penso che mi abituerò mai alla vita frenetica che c'è qui.
Ho chiesto informazioni a 3 persone e finalmente ce l'ho fatta.

"Buongiorno signorina, lei deve essere Sunshine, Sunshine Scott."

Mai visto qualcosa del genere, è perfino più grande di casa mia.

"Eehm, si salve, sono io, ma mi chiami Sun." Okay mi sta salendo l'ansia, dopo 17 anni con i capelli ricci mi fa strano pensare che da oggi avrò i capelli lisci.

"Cosa vogliamo fare a questi magnifici capelli?"

"Lo stiraggio." Rispondo fredda, che non iniziasse a dire 'ma come, con questi capelli stupendi!', perchè è solo colpa di parrucchieri come lui se a 17 anni ho ancora i capelli ricci, mi hanno sempre convinto a cambiare idea.

"Mi segua!"
-
Dopo 3 ore di sofferenza ho i capelli che sognavo da una vita, lunghi, lisci e di un colore che va dal grigio al bianco sporco.
Pago e decido di fare un giro per la città.
Non ci posso credere, ho sempre sognato di visitare New York, e adesso che ci vivo, in 5 giorni, non sono mai uscita di casa. Che persona coerente che sono!

Mi sento una persona nuova con questo cambio drastico di acconciatura.
Mentre avviso Luke dicendogli che non ci sarò per pranzo perchè sto facendo un giro per la città, vado a sbattere contro un signore, sulla cinquantina, a cui cadono tutti i fogli dalla sua 24 ore, oops!

"Mi scusi!"