Proiettori
A volte sembra quasi che i palazzi , le case e tutta l'urbanistica generica abbia una vita. Poichè posso sentire delle vere e proprie emozioni , spesso malinconia, sprizzare da un campanile che ha dietro un cielo bluastro , figlio di sole di fine estate ad una tarda ora. Vedo iil campanile con quel colore dietro e poi mi vengono in mente con forza e velocità le immagini di mille altri campanili , mille altri colori , mille altre locazioni di tempi diversi. Sento che sono diversi col mezzo in cui esplodono queste emozioni : la già citata malinconia. Penso a cose che mi fanno stare bene. Sento una specie di sollievo con assenza di dolore. Qualche immagine mi parla . Qualche dettaglio fermo mi emoziona . Lo sento così bene che potrei decidere di staccare con tutto della vita e inseguire quel dettaglio, quell'immagine. La mia immaginazione è il proiettore. Il pulsante per la "prossima immagine" è la mia determinazione (spesso è difficile schiacciarlo, ci si perde in immagini). Le slide sono le mie ispirazioni.
Scrivendo, rimanendo, a questo mondo.
Attenzione. Allarme rosso. Non è la guerra. Non è la peste. Non è la crisi economica. Non è la sottocultura. Non sono i politici. Non è l'appartheid. Non è insoddisfazione sessuale. Non è empatia. E' Noia! Allarme Nero! Allarme Rosso! Allarme Nero e Rosso, Insieme! "State attenti alla noia"...questa indicazione dovrebbe ciondolare dalla testa di ogni persona. Di solito alle centrali elettriche c'è scritto "attenti alla corrente" e sono fermamente convinto che questo monito dovrebbe essere rimembrato da ogni persona che sà che è vero. Tutti lo sappiamo. Evitare la noia. Provarci. Non c'è niente di male. Coloro che fanno delle scelte che sembrano folli, strane , controproducenti...incominciamo a dare respiro a quelli, a rispettarli, a capirli almeno! Sgranocchiamo un po' via i preconcetti. Avete mai visto "Revolutionary Road" ? Un'immagine vale più di mille parole! Guardatelo. Mandate a fanculo chi vi controbatte dicendo che non ragionate.
Ecco la linea ----------------------------
Se pensi ad un assassino, ti si configurano nella testa delle immagini riguardanti una persona immorale che compie abominevoli crimini. Pensi che è parte del male, di ciò che non vorresti essere. Un estremo, può essere definito, quello di essere un assassino...o meglio di uccidere una persona. Togliere la vita ad un individuo è un'azione che può segnare la vita. Ti può portare ad essere parte di quel male di cui ho scritto precedentemente. Non penso che la vita sia solo una decisione di estremi, penso fortemente che esistano diverse versioni di noi in base ai momenti che si forgiano durante gli eventi. Sei uno è buono perchè ha sempre fatto il buono e poi uccide qualcuno per vendicarsi di qualcun'altro , magari un suo caro , che gli è stato ucciso a sua volta , dovrebbe essere subito spostato dalla parte degli estremi cattivi? Non lo trovo ragionevole. Nel secondo in cui uccide fa parte del male...nel tempo, magari con la catarsi o la redenzione, (e magari anche senza questi) torna nel bene.
La vita è una bilancia, il male e il bene sono uno da una parte e uno dall'altra. Ogni persona , con il susseguirsi degli eventi , può oscillare da una parte all'altra. Sono i momenti che lo decidono. Male e bene, giusto e sbagliato...non sono scelte o modi di vivere, sono conseguenze. Esistono di fatto e di fatto possono essere colti in precisi momenti. Non bisogna scegliere una parte e odiare l'altra, bisogna comprendere entrambe le parti e lasciare che le tue emozioni le colgano quando occorre. Infatti sono quasi sicuro nell'affermare che non c'è niente di peggio di un falso buono(in realtà cattivo) e viceversa. Qualcuno ha detto che c'è una parte oscura in ognuno di noi ; in realtà non è una parte, è un momento. Mi sembra così naturale sbilanciarsi verso quel che sentiamo...e una persona che assapora le due facce della medaglia, per quanto si sia immersa nel male e sia tornata indietro, è inevitabilmente più cosciente, saggia e forte a parere mio.
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Varie confutazioni e osservazioni
SpiritualUna confutazione pragmatica e analitica su ciò che affermiamo essere le nostre ragioni di vita.