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-Mamma, non preoccuparti, non apriro' a nessuno- Dico alzando gli occhi al cielo.
E' stressante dover ripetere sempre la stessa cosa alla stessa persona.
-Nemmeno ai ragazzi- Dice con uno sguardo implorante.
-Ho diciotto anni, posso fare quello che voglio, ma non apriro' a nessun ragazzo- Dico e sospira.
-Rischiamo di perdere l'aereo- Dice mio padre alzando gli occhi al cielo e mi scappa una risatina.
-Ti chiamo appena arrivo- Dice mamma e annuisco. Abbraccio entrambi e dopo altri baci, promesse, saluti e lamentele, escono di casa e chiudo la porta alle mie spalle.
Sospiro e prendo il mio cellulare,
navigo un po' e poi sbuffo annoiata vedendo che Jack da una festa e io non posso andarci visto che mia madre me l'ha vietato. E' giugno e da poco e' finita la scuola (per fortuna).
Ma mia madre non può sapere se ci vado o no.
Sorrido trionfante e scappo in camera. Esco un vestito azzurro (dello stesso colore dei miei occhi) non troppo aderente, con maniche a tre quarti e lungo fino al ginocchio. Faccio uno chignon disordinato con i miei lunghi e biondi (tinti) capelli mossi e mi trucco leggermente. Metto delle scarpe nere col tacco e woila: pronta.
Scendo le scale e raggiungo il salotto. Suona il campanello e annoiata guardo dallo spioncino.
C'e' un ragazzo con i capelli castani e gli occhi anche. Ha le labbra carnose e un cartone della pizza in mano.
Si', mia madre ha ordinato una pizza non sapendo che sarei dovuta andare alla festa.
Apro la porta e lui con un sorriso smagliante mi porge il cartone della pizza.
<<Cinque dollari>> Dice e annuisco. Vado verso la cucina e dal salvadanaio prendo cinque dollari. Mi avvio verso la porta ma non vedo ne' la pizza ne' il ragazzo. Devo avere paura?
Mi guardo intorno ma non vedo nessuno. Mi vengono i brividi.
All'improvviso si spengono tutte le luci e lancio un urlo sommesso da un urlo più forte del mio.
<<Zitta!>>
Scoppio a piangere quando riconosco la voce del pizzaiolo.
<<Cosa vuoi da me?>> Sussurro quando sento il suo fiato sul mio collo. <<Da quando eri bambina, ti ho sempre guardata, ammirata, seguita. Ogni secondo della tua vita era cronometrato, controllato e io avevo sempre il coltello dalla parte del manico.
Io, cara Carly Parker>> Comincia e deglutisco quando dice il mio nome <<Sono il tuo serial killer>> Dice sfociando in un ghigno malefico. Comincio a singhiozzare. Gli do una gomitata nello stomaco ma lui non si muove di un centimetro, anzi, prende il gomito e mi scaraventa a terra facendomi gemere di dolore.
<<Zitta zoccola!>> Dice e rabbrividisco sentendo il sangue che cola dalla nuca.
<<Mi... Esce il sangue dalla nuca...>> Dico gemendo e sento i suoi passi avvicinarsi a me.
<<Prima muori e meglio e'>> Dice cupo e comincio a tremare.
<<Ti prego>> Dico singhiozzando ma non si muove di un centimetro. Se ne va dal salotto e si accendono le luci e sospiro consolata.
Mi trascino sul divano e dopo un po' lui arriva con una pezza bagnata in mano.
Lo guardo tremando negli occhi e distoglie subito lo sguardo.
Non posso negare che sia un bel ragazzo ma mi vuole morta, ecco. Scosto i capelli insanguinati dalla nuca e comincia a tamponare. Mi mordo un labbro per non scoppiare a piangere e si ferma.
-Non morderti il labbro- Dico e obbedisco. Ricomincia a tamponare e più passa il tempo, più sto meglio.




Finisce di tamponare e butta la pezza a terra.
Deglutisco quando si avvicina a me e mi guarda negli occhi.
Ha una cicatrice sulla mascella e ha le narici dilatate.
-Domani andiamo a New York-
Dice e sussulto.
-Sei matto!- Dico ad alta voce ma ricavo solo uno schiaffo.
Poi un altro finché non devo supplicare di smettere.
Ho le guance gonfie e rosse, gli occhi anche, la nuca dolorante e un cuore in pezzi.
-Non contraddirmi mai e ricorda! Solo io posso parlare!-
Urla su tutte le furie e annuisco.
Si alza dal divano e mi prende per il polso portandomi in bagno.
-Fatti una doccia- Dice e mi spoglio sotto i suoi occhi.
Arrossisco quando vedo le sue pupille dilatate ed entro velocemente nel box doccia.
Faccio una doccia calda e breve e poi esco. Lui e' ancora li' ma al posto del suo cellulare ha una frusta.
-Ora ci divertiamo- Mormora ghignando e rabbrividisco.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 01, 2016 ⏰

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