Sono tre giorni che Harry non si alza dal divano, è praticamente distrutto, ma io non ci posso fare niente. Proprio come avevo promesso ad Anne, mi sto prendendo cura di lui. Mi addormento su una sedia accanto al divano, gli porto da mangiare, e lo costringo a ingurgitare qualcosa, ma non c'è niente che io possa dire che lo farà sentire meglio, odio questa sensazione di impotenza di fronte al sua dolore, ma mi mostro forte con lui, non mi lascio mai andare alla tristezza, sta volta è Harry ad avere bisogno della mia forza, e io non ho intenzione di tirarmi indietro.
<< Buongiorno Harry! >> la mia voce trillante lo sveglia, mi rivolge uno sguardo torvo e chiude di nuovo gli occhi. << Avanti, devi mangiare qualcosa, è quasi mezzogiorno. >>
Tira un sospiro rassegnato e si alza a sedere, mi seggo accanto a lui e gli porgo una tazza, lui non la guarda nemmeno, allora prendo un cucchiaio lo riempio di cereali e glielo ficco direttamente in bocca, mastica senza degnarmi di uno sguardo, e io lo faccio di nuovo, e di nuovo ancora finché i cereali non sono finiti, a quel punto è lui a sfilarmi la tazza di latte dalle mani, e io rimango a guardarlo mentre beve. Non mi ha rivolto la parola da quando i nostri genitori sono andati via, mi domando se sia arrabbiato con me, se abbia riflettuto sulle parole del padre, e se stia addirittura pensando che magari lui aveva ragione, se abbia intenzione di fuggire via da me proprio come lui gli aveva suggerito. Mi restituisce la tazza vuota e io mi alzo per portarla in cucina, ma lui mi trattiene intrecciando le sue mani nella mia, mi sento sollevato da quel contatto dopo giorni di freddo silenzio, e mi risiedo sul divano, poggiando la tazza sul tavolino. Mi faccio più vicino a lui, aspettandomi che si sarebbe scostato, ma invece rimane lì, senza lasciarmi la mano, ancora stretta fra le sue, rimaniamo vicini per un po', poi lo sento sospirare.
<< Vado io. >> sentire la sua voce mi fa quasi sobbalzare, e non posso fare a meno di sorridere. Lui si alza, finalmente, prende la sua tazza e i cereali, e va in cucina. Decido di seguirlo, ma vengo interrotto dal suono del suo cellulare, salgo in camera sua, doveva l'aveva lasciato, per vedere chi è. E' Niall, quindi decido di rispondere.
<< Pronto? >>
<< Louis? >>
<< Si, sono io. >>
<< Bene! >> la sua voce entusiasta mi fa sobbalzare, sorrido, non ci sentiamo da un bel po'.
<< Bene? >>
<< Volevo parlare con te ed Harry. >>
<< Ehm, dici. >>
<< Sono qui con Zayn. >> e infatti sento la voce di Zayn, che si sovrappone alla sua, urlando quello che mi sembra un saluto. << Stavamo pensando, >> continua Niall << Oggi è 28 agosto. >>
<< E...? >>
<< Domani è il compleanno di Liam! >> Si, certo, il compleanno di Liam, come avevo fatto a dimenticarlo?
<< Oh, certo, ma pensavo che lui festeggiasse con Danielle e la famiglia. >>
<< Si, infatti, però avevamo pensato di organizzargli una festa a sorpresa sta sera e aspettare la mezzanotte tutti e cinque assieme. >>
<< Una festa a sorpresa? Sul serio? Ma quanti anni avete? >>
<< Infatti non è stata una mia idea! >> Zayn parla dopo un secondo di silenzio, immagino che abbiano combattuto per tenere il telefonino in mano, e evidentemente lui è riuscito a strapparlo dalle grinfie di Niall, trattengo una risata, che dopo giorni di silenziosa tristezza, suona strana alle mie orecchie.
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(Un)Lucky I'm in love with my bestfriend. |Larry Stylinson|
FanficLouis Tomlinson è un ragazzo allegro, vitale, simpatico e carino. La sua vita potrebbe sembrare assolutamente perfetta. Lui è un cantante, la sua brillante carriera con One Direction è solo all'inizio, lavora con i suoi migliori amici, è l'idolo e...