I know your hearts been broken but don't you give up.

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Le campagne di Wolverhampton non gli erano mai sembrata così verdi. Era una bella giornata di primavera, il cielo era limpido ed il sole splendeva.

Era strano rimettere piede nella sua terra madre dopo più di quattro mesi, soprattutto dopo che se n'era andato senza salutare nessuno.

Prese anche l'ultimo bagaglio dal rullo, si diresse verso il moro che lo aspettava con i bagagli a mano, poi uscirono dall'aeroporto.

Liam cercò subito con lo sguardo una massa di capelli biondi che trovò qualche secondo dopo. I due incrociarono lo sguardo che si illuminò immediatamente. Il ragazzo si catapultò fra le braccia della sorella che lo accolse fra abbracci e qualche lacrima di troppo.

"Quanto mi sei mancato, Lì." Soffiò la bionda, scostando di poco il fratello minore per poterlo osservare meglio.

"Anche tu Ruth!" rispose, poi si staccò definitivamente da lei e si girò verso Zayn che guardò la scenda in silenzio e con un enorme sorriso stampato in volto.

"Lui è Zayn!" esclamò verso la sorella, il moro le si avvicinò porgendole la mano ed esclamando un "Piacere" accompagnato da un sorriso smagliante. Ruth si sporse e strinse la mano al ragazzo, sorridendogli.

"Finalmente ti conosco." Esclamò la ragazza. "Liam riempiva le nostre telefonate con non puoi capire quanto è bello, stupendo, perfetto Zayn!"

Il rapporto che il castano aveva con la sorella era invidiabile ed anche a chilometri di distanza erano riusciti a mantenerlo: si raccontavano qualsiasi cosa, dalla più stupida ai problemi esistenziali.

Liam arrossì alle parole della bionda che poi gli pizzicò una guancia esclamando un "Arrossisce come una ragazzina!"

Dopo aver preso i bagagli si diressero all'utilitaria di Ruth che prese subito il posto di guida e si immise nel traffico della cittadina.

Scorse in lontananza il tetto fatto di tegole di cotto, la porta verniciata di rosso quando era bambino e le caratteristiche piantine di geranio rosa che sua madre adorava mettere sui davanzali delle finestre.

Sembrava come se non fosse mai andato via: tutto era per come lo aveva lasciato l'ultima volta, prima di cambiare paese, città, casa, vita. Si chiese per un momento come fosse diventata casa sua, se Nicholas vivesse ancora lì, se l'avesse venduta: aveva messo una parte di se stesso nell'arredarla, per questo la sentiva sua. E probabilmente si sarebbe dispiaciuto se fosse venuto a sapere che quella casa non esisteva più.

Si girò verso Zayn, come richiamato da una strana forza proveniente direttamente dal cuore. Il moro gli sorrise sincero, accarezzandogli il dorso della mano e Liam si rasserenò come per magia: Nicholas e quella casa non esistevano più.

"Forza piccioncini!" esclamò Ruth, richiamando l'attenzione dei due "Prendete le valigie: mamma e papà vi aspettano!"

"Oh Liam!" esclamò Karen non appena vide suo figlio sull'uscio di casa. Si precipitò verso di lui, gettandosi fra le sue braccia mentre le lacrime scorrevano da sole sul volto solcato da qualche ruga di troppo. "Mi sei mancato così tanto." Disse, la donna, fra i singhiozzi e Liam non poté non pensare a quanto fosse stato egoista quattro mesi prima: vedere sua madre in quelle condizione gli provocò diverse fitte allo stomaco, qualcosa che non si sarebbe perdonato molto facilmente.

"Mamma, calmati." Sussurrò dolcemente alla donna. "Sono qui adesso."

"Ma poi partirai di nuovo." Rispose Karen, stringendolo di più a sé. Liam sorrise, una lacrima che scappò alla sua finta forza "Tornerò tutte le volte che vorrai."

Take Care. |Ziam Mayne|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora