XVII

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Waiting For You — XVII

27 Aprile 2014.

Ci fu un lampo che spezzò il tetro cielo di quella mattina in due, seguito subito dal rombo del tuono. Il suono risuonò per tutto l'appartamento, fino alle sue viscere, forte e prorompente. Spezzò la quieta di quel giorno, lasciandosi dietro una cupa presenza come a presagire un'imminente avvenimento che avrebbe potuto spezzare l'equilibrio di quel mondo.

Fu un attimo, un fragile secondo e Baek Hyun si svegliò di soprassalto, con il cuore in gola e madido di sudore. Un incubo, si disse, cercando di calmare il proprio cuore. Ma tra sogni e incubi, ormai non riusciva più a distinguere l'uno dall'altro. La sua mente era sempre più annebbiata. Era diventato tutto più offuscato, più ottenebrato del solito. Da quando aveva smesso di prendere le sue medicine, il suo stato mentale stava andando alla deriva e Baek Hyun lo stava seguendo a ruota. Troppo in fretta, troppo indifeso. Il confine tra realtà e sogno era diventato una sottile linea e il passo per superarlo era solo uno. Uno e tutto sarebbe crollato. Aveva paura di quello che poteva accadere se fosse successo, se avesse perso il controllo di se stesso. Ma in parte lo aveva già smarrito da tempo.

«Baek?», lo chiamò, con voce rauca, Chan Yeol. Si strofinò gli occhi, cercando la figura esile del ragazzo per la stanza. Quando i suoi occhi ebbero focalizzato, per quel che potevano, Baek Hyun, sorrise sornioso. «Che succede? Come mai sei sveglio?».

Baek Hyun rimase per quel secondo incantato; ancora non si era abituato alla presenza di Chan Yeol accanto a lui e forse mai l'avrebbe fatto. Eppure sentiva, in cuor suo, che quello era il suo posto e che senza di lui avrebbe passato le notti a fissare il soffitto dell'abitazione. O meglio, a fissare il soffitto della sua spoglia stanza dell'ospedale. Bianco, era tutto ciò che ricordava.

«Niente, credo di aver avuto un incubo», bisbigliò il ragazzo in risposta. Chan Yeol lo strinse da dietro, avvolgendo il corpo del maggiore tra le sue braccia, e lo avvicinò a sé. Gli sorrise ancora mezzo addormentato con gli occhi semi chiusi nonostante l'altro non potesse vederlo. Baek Hyun si lascio trascinare dal minore senza opporre resistenza. Amava quella sensazione, quelle braccia e la presenza dell'altro. Lo facevano sentire amato e, in un certo senso, vivo.

«Vuoi fare qualcosa oggi?». La domanda di Chan Yeol, fece girare Baek Hyun verso di lui. Gli sorrise, mostrando un'espressione genuina. Il cuore di Chan Yeol prese a battere più veloce di prima: ancora non era riuscito ad abituarsi alla malinconia e al dolore con cui lo guardava. Il minore avvicinò il viso a quello del maggiore e fece sfiorare i loro nasi. Era un semplice contatto, un semplice gesto, ma fece mandare in escandescenza Baek Hyun, che non era per niente abituato a quelle piccole attenzioni. Non era abituato a sentirsi amato, a sentirsi felice.

«Vorrei solo stare con te», rispose sinceramente il più grande, chiudendo gli occhi, mentre si assaporava quel dolce e fragile momento. L'incubo di prima sembrava essere sparito dalla sua mente. Chan Yeol sorrise ancora di più e avvicinò le labbra a quelle di Baek Hyun, le premette avidamente contro le sue, assaporando il dolce sapore dell'altro Fu un semplice bacio, un semplice contatto, ma questo mandò in estasi Baek Hyun, che si dimenticò, per quella frazione di secondi, di tutto: dei suoi problemi, del suo incubo, dei tuoni. Si era isolato e nulla poteva toccarlo; nulla poteva ferirlo.

Probabilmente, fu uno dei pochi giorni che passò serenamente, avvolto dal dolce e tiepido calore che emanava il corpo di Chan Yeol. Uno dei pochi giorni in cui la sua mente gli diede tregua. E fu uno degli ultimi giorni prima della tempesta.

Con Chan Yeol si sentiva a casa, finalmente, protetto e al sicuro, ma non poteva immaginare che quella era solo un'illusione, una distorta realtà che la sua mente aveva creato per proteggerlo dal mondo, un mondo crudele fatto di tradimenti e bugie.

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