Capitolo 9

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Mi guardó con un ghigno in volto, non lo sopporto, alzai la mano, tirai su il mio dito medio, e lo mandai semplicemente a fanculo, e quel piccolo ghigno si fece sempre piú evidente. "La smetti?!" Dissi seccata. "Non riesci a resistermi?" Disse soddisfatto. "Credici" sputai acida. "Mettila" mi ordinó porgendomi una benda. "Te lo sogni" risposi. Sará l'ultima cosa che ti chiedo. "Ok, ma osa farmi qualcosa, e sei morto" lo avvisai, si fermó, alzó le mani in segno d'arresa e dopo mi aiutó a mettermi la benda in modo che non sbirciassi. Meno male che ero vestita decentemente, avevo un paio di jeans strappati, le mie adorate super star, e una maglietta nera semplice. Mi ero vestita cosi, per fare la passeggiata insieme ad Adam e Sara. Giá i miei cugini, spero di tornare a casa prima di loro.
"Che palle metti un pó di musica.. anzi la scelgo io, Problem di Ariana Grande" gesticolai, cercando di metterla io, collegando il telefono che avevo in mano alla radio, la mise, é una delle mie canzoni preferite. "Ok" rispose e basta. Dopo 4 canzoni aprii bocca "Siamo quasi arrivari, abbi pazienza" disse cercando di trovare il lato positivo di quella situazione. C'era un silenzio imbarazzante.
"Fantastico" dissi sarcastica.
Altre 3 canzoni "Siamo arrivari, non sciogliere ancora la benda" mi disse.
"Ok" mi limitai a dire.

Uso le canzoni, per calcolare il tempo, problem?!!

"Attenta" mi aiutó a scendere dall'auto. C'é un buon odore, non di cibo. È familiare quest'odore. Mi sbenda e.. siamo.. a mare!! Wow, forse è meglio di quello che penso. Ma quel fottuto ghigno mi attrae e mi fa cambiare idea contemporaneamente. "Facciamo una passeggiata sul lungo mare?" mi invitó, visto che ci sono non mi rimane altro che accettare, annuii.
Dopo circa 10 minuti, parló. "Andiamo, ti porto a cenare" disse, e i nostri stomaci commendaroni un 'daccordo.'
"Da quando sei cosí gentiluomo?" Chiesi stranita.
"Da ora" rispose sempre con quel ghigno.
Entrammo nuovamente in macchina e in 5 minuti circa arrivammo. Eravamo in una pizzeria, la pizza che non ho finito a casa la finisco qua. Entrammo. E un uomo vestito come un pinguino si avvicinó a noi e disse "Buona sera, avete prenotato?" Chiese.
"Si, a nome Miller" rispose Max. È questo il suo cognome Miller, Max Miller, non suona molto bene.
"Ariana" mi richiamó dai miei pensieri.
"Si?" Chiesi.
"A cosa pensavi?" Chiese curioso.
"Mm.. a niente" risposi.
"Ok, andiamo al tavolo" annuii solo.
Dopo un pó un cameriere si avvicinó a noi e prese le ordinazioni.

Avevamo appena finito di cenare. Mi tiró per il polso fuori dalla pizzeria e mi portó a ballare in un tendone aperto pieno di gente. Ci unimmo alla folla ballando un lento un pó movimentato, non so spiegare, eravamo molto vicini, lo ammetto in questo momento non mi dispiace essergli cosi vicino. Un tipo sbatté contro di me, e cosi ci fece avvicinare di più, eravamo a pochi centimetri di distanza, i nostri respiri erano una cosa sola. Lui mi bació ma questa volta non lo respinsi. Ci guardammo negli occhi e continuammo a ballare. Dopo qualche minuto gli arrivó una chiamata, e staccó quasi subito.
"Io devo andare" mi disse e andó via.
Qualcosa mi spinse a seguirlo, la mia fottuta curiositá. Entrai in un vicolo scuro e stretto. Sentii uno strano rumore, quasi assordante. Non avevo paura. Guardai e vedi Max con una pistola, OMG. Ho passato le ultime ore con un assassino. Stavo per andare ed inciampai. Ma che bella fortuna, o cazzo sono finita.

"Ariana? No, non é come pensi" disse cercando di giustificarsi.

"Si, invece" dissi iniziando ad avere terrore della situazione.
Il tizio sparó, ed io per allontanarmi da Max, presi la traiettoria del proiettile, che mi arrrivó nel braccio...

Spazio autrice

Ecco a voi un nuovo capitolo. Spero vi sia piaciuto e alla prossima.

CIAONE

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