«Settanta. Devo anche pagare il taxi.»
Ero sulla porta di casa di un mio cliente abituale; un avvocato molto rinomato e famoso di nome Parcker Rolt.
«Penso che potresti approfittartene almeno un po', sai che sarei disposto a pagare molto, molto di piú.»
In realtà me ne stavo approfittando, considerando che il mio prezzo fisso era quaranta, e certamente un taxi per tornare a casa non costava così tanto.
Il suo sguardo era calmo, lui era diverso da tutti gli altri, eravamo come in una specie di amicizia.
«Non li voglio, non mi servono.»
Dissi semplicemente guardandolo negli occhi e sorridere.
«Ora posso entrare?»
Chiesi con fare innocente, come se non dovessi farmi scopare dal tizio che avevo davanti.
Parcker era un uomo di quasi quarant'anni anni, ma nonostante l'età era di gran classe, con sempre addosso giacca e cravatta; elegante e desiderato.
Alto, spalle larghe, occhi azzurri e capelli castano chiaro, tenuti corti in una pettinatura classica.E come se non bastasse era felicemente fidanzato da otto anni e con una figlia di sette mesi.
Chissà perché ci teneva così tanto ad avere il mio corpo? La sua ragazza non era più disposta a fare certe cose? Il loro rapporto stava andando male? Voleva solo sfogarsi?
Non lo so. Ma fatto sta che mi pagava, e quello che facevo dovevo farlo anche bene.
«Accomodati.»
Indietreggiò d'un passo per farmi entrare, dopodiché chiuse la porta ed iniziò a fissarmi, mentre io mi persi nell'azzurro del suo sguardo.
«Sempre le stesse regole?»
Annuii abbassando gli occhi sulle mie mani, che ora stavano torturando l'orlo del vestito che indossavo.
«Sai che c'è?... »
Riportai la mia attenzione su di lui trovandolo pensieroso ma sereno.
«Prendi questi e vai, non importa.»
Mi porse due pezzi da cinquanta, io mi ritrovai con occhi e bocca spalancati.
«Non posso accettarli, sono troppi, e poi perché non vuoi?»
«Mi sposo...» Sospirò grattandosi la parte destra del collo, com'era solito fare quando si trovava a disagio.
«So che non basterà, perché,comunque, sono stato e resterò un traditore, ma devo smetterla. Volevo solo rivederti un'ultima volta, Nina... Se solo ci fossimo incontrati in un altro mondo...»
Disse infine con tono infelice.
Non so perché ma il quel momento mi si strinse il cuore e lo stomaco mi si attorcigliò; possibile che quella, in realtà, fosse stata una dichiarazione d'amore?
«Ecco... I soldi non posso comunque accettarli.»
Mi diressi nuovamente verso la porta, e quando fui fuori, davanti a lui, improvvisamente mi attirò a se baciandomi con dolcezza ed andando a portare una mano all'altezza della mia schiena per spingermi di più contro di lui; era la prima volta che baciavo un mio cliente.
Quando si staccò, ci guardammo per un secondo, e nel suo sguardo c'era tristezza.
«Addio, Nina.»
Mi fece un sorriso compiaciuto e chiuse la porta, rientrando nel suo appartamento.
Io senza nemmeno accorgermene, prima di voltarmi ed andarmene, accarezzai la sua porta, sfiorandola con la mano destra.«Sono quindici.»
Guardai dentro la borsa, che era rimasta aperta per tutto il tempo e sorrisi appena con fare triste, quando notai i due pezzi da cinquanta che mi ebbe lasciato Parcker qualche minuto prima a mia insaputa.
«Che scemo...»
«Come prego?»
Mi accigliai, l'avevo detto davvero ad alta voce! Mi ripresi immediatamente e guardai l'autista, ovviamente sconcertato.
«N-Nulla! Mi scusi! Ecco a lei!»
Gli diedi i soldi giusti e mi ritirai immediatamente dentro al mio condominio.
Mentre ero intenta ad aprire la porta di casa mia, improvvisamente una mano mi si poggiò su una spalla facendomi trasalire.
«Sono... Sono io...»
Noah aveva un aspetto terribile: i suoi capelli biondi erano spettinati, aveva un taglio sul labbro e la sua camicia era tutta spiegazzata.
«Che cazzo é successo?!»
Fece un sorriso colpevole e si grattò la nuca.
«Beh... Forse, ripeto, forse... Ho fatto incazzare in marito di una cliente...»
Nonostante tutto era troppo buffo mentre mi confessava questo fatto, e mi misi a ridere indicandolo e tirando appena indietro la testa.
«Ma come ha fatto a scoprirti?»
Avevo ancora il sorriso sulle labbra.
E la sua espressione era tutt'altro che felice.
«Vorrei vedere se all'improvviso, mentre stai scopando ad opera d'arte, ti si piazzasse davanti un uomo di due metri che inizia a lanciarti addosso dei soprammobili, dandoti del figlio di troia!»
Trattenni a stento una risata coprendomi la bocca con la mano.
Noah sbuffò tirandosi indietro i capelli dorati con entrambe le mani.
«A te invece, com'è andata?»
Sorrisi e lo guardai negli occhi.
«É stata una giornata strana per entrambi, a quanto pare.»
Si accigliò appena.
«Hanno lanciato dei soprammobili anche a te?!»
Chiese con fare fintamente sbalordito.
Lo spinsi leggermente su una spalla continuando a sorridere.
«No scemo. Ma sembra che qualcuno, in questa città abbia dei rimpianti, e non si tratta di me.»
«Parcker si è innamorato di te?»
Fissai il pavimento inerme.
«Sembra di si, ma non vuole dividere la sua famiglia e ha deciso di dirmi addio prima di sposarsi.»
Pensandoci fece decisamente la scelta giusta, non valeva la pena rovinare una cosa così bella, per quanto possa essere stata fasulla.
«Vado a casa, ci vediamo domani... Ah! E disinfettati il labbro.»
Sorrise ed annuì.
«Va bene Nana. Buonanotte.»
Aprii e richiusi la porta alle mie spalle, guardando verso la mia camera da letto: la porta era aperta.
«Cloe?»
Silenzio.
Entrai nella mia stanza e la vidi: era distesa sul letto che dormiva beatamente sul fianco destro con un diario in mano; il mio diario.
Cosa ci faceva con quello in mano?!
L'aveva letto? Aveva saputo tutto? Mi odiava? Vuole andarsene?!
Un migliaio di domande come questa mi frullarono nella testa.
Io in quel diario scrivevo tutto quello che mi capitava, sia bello che brutto, e c'era scritto anche di lei; del suo sorriso, i suoi occhi, i suoi vestiti strani... E anche di me: una troia; una bambina cresciuta troppo i fretta tra droga, fumo e prostituzione; un casino vivente.
Decisi di non svegliarla. Andai in sala e mi sdraiai sul divano guardando il soffitto; non chiusi occhio.Mi annio ed é uscito questa cosa qui accontentatevi amori miei, vi amo, ricordate. E la stellina ed il commento, mi raccomando. :*
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Kiss Me Under The Light Of A Thousand Stars
RomanceNina é una ragazza costretta a prostituirsi per continuare una vita -piú o meno- decente. Nella sua vita non c'è piú nessuno, a parte il suo migliore amico, che , guarda caso fa il suo stesso lavoro. Ma incontrerà la persona che vorrà amare davvero...