Allucinazione

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PV Axel

Da quando Alice se n'è andata è ormai passato un mese.
Quando Isabel è tornata non sapevamo dove fosse finita...
Poi in un modo, forse con quello sguardo di Julse era scoppiata in un pianto che non avrei mai immaginato potesse uscire da un anima così "ferma", tranquilla come la sua...

Ciò che disse mi fece fermare il sangue nel cervello e la rabbia aveva preso il controllo su di me.
Me ne andai entrando in camera mia, sbattendo la porta e pensando alla mia piccola cucciola. Ho pensato a ciò che le avevano fatto e poi i sogni con lei divennero incubi, su come veniva picchiata a morte.

La prima volta che mi svegliai urlando piombarono in camera tutti e tre metà trasformati, corpo da umano con l'unica differenza di avere le orecchie da lupo, la coda folta spuntare dall osso sacro e gli occhi.

Ognuno con occhi diversi, che visti da un essere umano sarebbero pietrificati all' istante, tanta paura avrebbe portato eppure quelli di Alice non facevano paura...anzi, ti risucchiavano in un limbo colorato, pieno di emozioni e poi il suo sorriso dava il colpo di grazia.

Erano all' erta come se qualcuno mi stesse facendo del male -Va tutto bene?- chiese mio padre con le orecchie che giravano a destra a sinistra.
Abassai lo sguardo, perché per l' imbarazzo ero diventato rosso come un pomodoro, quindi come risposta dai un semplice sì fatto con la testa.

La zia si avvicinò con l' intenzione di accarezzarmi ma mi spostai bruscamente.

Ritirò la mano e dopo una frecciatina da parte di mio padre uscirono dalla stanza, apparte Alex che rimase appoggiato all' armadio con le braccia incrociate e con gli occhi chiusi, pensierosi.

Cosa vuole adesso?

Dopo qualche minuto ritornò umano e pian piano riaprì gli occhi, mi fisso intensamente.
Dal colore dei occhi, dall intensità percepì quanto fosse preoccupato, non solo per me ma per tutto ciò che stava accadendo.

Si avvicino e si sedette sul letto in parte a me...posò gli avambracci sulle coscia e prese la testa fra le mani.

-Cos' hai sognato?- era una domanda che fece solo così perche lui sapeva ciò che avevo sognato.

- Lo sai!- dissi guardando verso la finestra con le tapparelle aperte in un sussurro.

Alzò la testa e fissò i suoi occhi nei miei - Mi dispiace! Lei ha deciso così e neanche io che sono suo padre posso fermarla, questo è il suo DESTINO!- l'ultima parola lo disse intensamente come se lui fin dalla sua nascita avesse saputo che sarebbe andata così.

Cercai di aprire bocca ma si alzo e in un lampo fu davanti alla porta, abbassò la maniglia e senza guardarmi disse - Sarebbe meglio se ti dimenticassi dei sentimenti che provi per mia figlia..-
Senza finire la frase si girò per l'ultima volta con occhi lucidi e illuminati dalla luna - È per il tuo bene!- poi uscì e si chiuse la porta alle spalle, quella porta di un colore mogano che puzzava di vecchio anche se la casa sembrava nuova di zecca.

Da quella volta ogni notte chiusi la porta a chiave e ogni volta facevo lo stesso incubo di lei che mi pregava di salvarla, ma non potevo fare niente.
Ed ogni volta mi svegliavo con un urlo e ricoperto di sudore, arrivava sempre Isabel a bussare alla porta, cercava di entrare -Va tutto bene?- la sua voce sempre e ogni volta agitata ma da me non riceveva mai risposta.

Mixed Blood (#Wattys2019)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora