"Mi fai male al braccio lasciami" dissi ignorando ció che mi aveva detto.
Pov Ary
.....Mi spiegó che stava cercando vendetta da un tizio, che ammazzó i suoi genitori, perché essi avevano scoperto dov'era il carico di droga nascosto da un certo Ivan, che da qualche anno ormai era morto, cosi i suoi genitori spostarono il carico di droga da un'altro posto, all'insaputa di tutti, ma poi lo vennero a sapere, volevano recuperare tempo per poterlo dare alla polizia, lo tennero nascosto per poco, e i genitori di Max vennero rapiti, i suoi genitori non dandogli le indicazioni di dove si travasse la droga, ne dandogliela, li ammazzarono, non potevano rischiare che scappassero, e andassero dalla polizia, a denunciare il fatto, erano agenti sotto copertura, mi fece capire. Mi raccontó tutto, dal primo all'ultimo avvenimento, lui aveva 14 anni quando successe, una lacrima gli rigó il viso, raccontare quella storia faceva male, e non poco, al quanto si capiva, Lucas lo guardava con compassione, mi raccontó tutto come se si fidasse di me. E se era una mensogna? Se era bravo a mentire, e a fare il povero ragazzo non compreso. Mi raccomandó di non dire nulla, e che era meglio stare attenti.
Lui mi disse "ora che sanno di te non si fermeranno, quindi dobbiamo partire, se vuoi che non gli succeda nulla alla tua famiglia". Cosa? Assolutamente no, non vi seguiró mai. E io e la mia famiglia vi denuncieremo.
Pov Ary
Non capivo, non doveva succedere nulla alla mia famiglia. Riflettei un attimo. Mi lasciarono andare a casa, dicendo di preparare la valigia, e scappare. Ero davanti alla porta, feci un sospiro ed entrai, guardai il telefono e vidi un messaggio non letto, di mio cugino Adam, mi aveva avvertito che la madre li aveva riportati a casaa. "Sono tornata!!" dissi, ancora avvolta dai pensieri. Subito dopo un silenzio inquietante, salí per le scale, ero quasi alla fine della rampa di scale, sentii un rumore assordante, arrivai, guardai impaurita nella mia camera, non c'era nessuno, guardai nella camera da letto, e vidi mia madre a terra ricoperta da una pozza di sangue, scesi di fretta le tante scale, senti un altro suono assordante, un proiettile mi stava per colpire al collo, in quel momento mi sentii le gambe tremare, arrivai alla fine delle scale, apri subito la porta e scappai, non riuscí a prendermi quel maledetto con il passamontagna. Corsi a casa di Lucas, con le lacrime agli occhi, spero solo sia viva, correvo con la paura addosso, sapevo dove andare, abitava a 2 isolati di distanza da casa mia, il tizio non mi seguii, arrivai, ed uralai "Lucas apri questa cazzo di porta", aprii, ed entrai in casa piú veloce del proiettile che mi stava per colpire, lì c'era ancora Max, avvisai l'ambulanza e spiegai tutto a quei due ragazzi cosa era successo, loro erano riusciti a devastarmi la mia intera vita in meno di ventiquattro ore
Spazio autrice
Spero questo capitolo vi sia piaciuto. Se ne volete un altro lasciate una ☆, al prossimo capitolo.
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|| An asshole with blue eyes ||
Боевик(IN REVISIONE) Se trovate degli errori non sono perfetta, segnalatemeli cosí protró sistemarli. {COMPLETA} Una vita regolare e semplice, che puó essere stravolta in pochi attimi. ~~~~~~~~~~ [Pt.27] "Piaciuto lo scherzo, sono una brava attrice?!" Di...