CAPITOLO 10

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Come ogni fottuta mattina arrivai a scuola. Quella mattina però avevano tutti qualcosa di diverso, e appena entrai me ne accorsi subito. ERA IL COMPLEANNO DI ANITA. Tutti i miei compagni di classe erano intenti a fare gli auguri a quella strega, come anche tutti gli altri ragazzi. Quella mattina lei si era messa davanti alla porta con tutte le sue amichette per far si che ogni fottuta persona gli facesse gli auguri. Mentre stavo osservando tutta quella squallida scena, da dietro di me arrivò Alessandra, che mi salutò con un abbraccio fortissimo. Ci sedemmo sulla panchina dei giardini della scuola e iniziammo a fare battute su Anita e su come si sentisse importante quel giorno, anche più del solito.
Passarono circa cinque minuti quando la campanella della scuola suonò. Era ora di entrare. E dovevamo passare davanti ad Anita e alla sua schiera di amiche. Io e Alessandra prendemmo coraggio e camminammo verso di loro con tutta la grinta e la forza che avevamo e senza abbassare mai lo sguardo (come di certo avremmo fatto) passammo davanti a quelle troie senza nemmeno fare gli auguri ad Anita. Una volta entrate, io ed Ale ci abbracciammo forte per quello che avevamo appena fatto; eravamo passate davanti a quelle idiote a testa alta. Sapevamo con certezza che ce l'avrebbero fatta pagare, ma noi eravamo state coraggiose e fondamentalmente non ci importava di quello che avrebbero potuto farci. Noi l'avremmo superato.

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