CAPITOLO 12

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La ricreazione era appena iniziata, io e Alessandra uscimmo di fretta dalla classe quando ci accorgemmo che tutta la scuola stava cantando "tanti auguri" ad Anita. Ci affacciamo al piano di sotto e notammo che c'era una specie di buffet esclusivo, solo per quelli della sua classe. Proprio nel momento in cui tutti avevano finito di cantare qualcuno iniziò a battere le mani e pian piano si aggiunsero tutti. E quell'applauso era per Alessio. Già, era per lui. Subito ne io ne Alessandra capimmo per quale motivo, ma bastò affacciarsi e guardare giù per capire tutto. Alessio aveva preparato da sé un regalo speciale per Anita. E dopo averglielo dato la abbracciò. Sentii dentro di me il mio povero cuore che si stava lentamente frantumando. Corsi in bagno piangendo. Aprii la porta, mi chiusi dentro e mi sedetti sul cesso. Ero un misto di rabbia, delusione, odio e gelosia. Non avevo più voglia di vivere. L'unica cosa che mi teneva in vita era la guerra che dovevo combattere, per Alessio. Ma in quel momento sentii che non serviva più combattere per lui e avevo l'idea di arrendermi per sempre. Mi tornò in mente che il giorno precedente avevo nascosto due lamette nella tasca dei miei jeans, così le tirai fuori e iniziai a tagliarmi. Il sangue gocciolava giù dal mio braccio fino a macchiare il pavimento del bagno. Decisi di prenderne una goccia e scriverci una parola sul muro; scrissi DEAD. La parola che più mi rappresentava, finchè ad un tratto sentii bussare...

QUEI TAGLI? È STATO IL GATTO.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora