Lo scherzo del secolo

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Lo scherzo del secolo, così lo aveva nominato James, sarebbe stato lo scherzo più epico, a sentire Sirius, di sempre, Hogwarts non aveva mai visto niente del genere. Non era stato facile mettersi tutti d'accordo, soprattutto convincere Remus, ma alla fine ce l'avevano fatta. Era dall'inizio dell'anno che programmavano qualcosa di spettacolare, era il loro settimo anno e avevano intenzione di farsi ricordare per almeno otto secoli, doveva essere uno scherzo così bello da finire nelle nuove edizioni di Storia di Hogwarts.

-Felpato, hai tolto tutti i quadri dal sotterraneo in questione?- chiese James, il "pacco" non doveva assolutamente essere visto prima di essere arrivato nel punto x.

-Te lo devo ripetere per l'ennesima volta cornuto?- chiese Sirius alzando lo sguardo dalla mappa che stava controllando

-E' sempre bene richiederti le cose, dopo il disastro che hai combinato quando abbiamo fatto quello scherzo alla Signora Grassa-

-Era al primo anno e avevo la febbre alta- disse Sirius, per quella che doveva essere la millesima volta

-E sei svenuto, ma dico svenire in mezzo alla nostra più grande impresa- ribattè James come ogni volta

Sirius Black e James Potter erano amici da tempo immemore, i due si volevano un gran bene e da quando avevano 16 abitavano insieme nel periodo estivo siccome Sirius era scappato di casa, i due erano praticamente fratelli. Due ragazzi molto intelligenti e pieni di talenti che applicavano facendo scherzi o disegnando mappe della scuola.

-Il corridoio è libero, se ne è appena andato anche l'ultimo Serpeverde- esclamò Sirius felice

Remus toccò il mantello di James esitante -Siete proprio sicuri di voler continuare?-

-Sì dai ragazzi, insomma rischiamo di essere espulsi- cantilenò Peter

-Ohh, finalmente qualcuno che ragiona, grazie Godric- esclamò Remus tentando ancora una volta di convincere quei due idioti che altri non erano che i suoi due migliori amici.

Remus Lupin era un ragazzo intelligente e posato che frequentava il settimo anno proprio come James e Sirius ma a differenza di loro era molto più tranquillo, i professori per questo credevano che lui era il più adatto a fermare i due, niente di più sbagliato, lui ci provava, non è che non ci provasse ma non riusciva mai a farsi ascoltare dai due. Certamente egli sarebbe andato con loro, non li avrebbe comunque lasciati soli.

-Codaliscia se la fa sotto- sghignazzò Sirius

-No, non è per niente vero- rispose piccato l'altro

Peter Minus era un ragazzino pienotto che adorava James e Sirius, non era intelligente come i due e non andava un granchè con le ragazze, non era dolce come Remus.

-Forza andiamo- concluse James seccato dai continui bisticii -Chiudi la bocca Felpato- disse rivolgendosi a Sirius che stava per dire qualcosa.

-Forza Codaliscia, sai cosa devi fare- gli fece accompagnandolo con un cenno della mano Sirius.

Il piano era più o meno questo: Codaliscia, versione topo, si sarebbe fatto strada nella notte fino ai sotterranei, al seguito nascosti dal mantello dell'invisibilità di James ci sarebbero stati James, Sirius e Remus. Non sarebbe stato facile passare per i corridoi senza essere notati se non avessero avuto la Mappa del Malandrino. La mappa era una loro invenzione e permetteva di sapere che cosa facevano le persone, entro i confini di Hogwarts, a qualsiasi ora e in qualsiasi posto, in più potevi praticamente cancellarla se qualcuno la avesse notata, facendola sembrare una normale pergamena. Fatto il misfatto, queste erano le parole che bastava pronunciare per cancellarla, e così fece Sirius infilandosela in tasca.

I Malandrini #Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora