"Te e te soltanto"

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"La vera bellezza si trova nel cuore"

(La bella & la bestia)



Tyrion non riusciva a comprendere il perchè quella sera, non appena ebbe terminato i suoi doveri di Primo Cavaliere, le sue gambe lo avessero condotto, senza che lui glielo avesse in nessun modo comandato, d'avanti la porta delle stanze della piccola Sansa Stark.
Non l'aveva più vista dopo la sommossa avvenuta qualche giorno prima, dove il Mastino l'aveva salvata da uno stupro, e, dopo essersi accertato che la ragazza stesse realmente bene, onestamente, non aveva più pensato a lei.
Troppi pensieri, durante le sue interminabili giornate, riempivano il suo cervello perennemente in cerca di soluzioni e risposte, ma, quella sera, qualcosa dentro di lui gli aveva suggerito di andare a trovarla, di accertarsi che stesse veramente bene.
Aveva sviluppato nei confronti di quella ragazzina una sorta di simpatia, scaturita forse dal fatto che la vedeva completamente sola e vittima dei soprusi di Cercei e Joffrey e lui, il Folletto, il mezzo uomo, fin dall'infanzia, aveva sempre provato una certa "affinità" nei confronti dei più disagiati e maltrattati.
-Si- ,si disse tra se, per giustificare in qualche modo quel suo strano crescente interesse per la giovane.
-Deve essere questo il motivo per cui il benessere della piccola Stark mi sta così a cuore- .
E ispirando una boccata d'aria bussò alla sua porta.


-Avanti!- .
La voce della ragazza lo invitò ad entrare.
-Mia signora, volevo accertarmi che steste bene...- esordì il nano socchiudendo la porta, ma lo stupore negli occhi di Sansa lo lasciò del tutto impietrito e gli impedì di terminare la frase.
La vide seduta su un ampio tappeto, adagiata su dei morbidi cuscini, intenta a bere del vino da un un calice che reggeva in mano, con i bei capelli lasciati sciolti che le ricadevano sulla spalla nuda e bianca e notò, per la prima volta e con suo grande stupore, che non si era mai accorto di quanto fosse bella. Come aveva fatto a non accorgersene prima?
L'aveva sempre vista come una bambina piccola ed indifesa, ma ora si rese conto, guardandola, che quella d'avanti a lui era invece una splendida e giovane donna. Questa rivelazione suscitò in lui un'inaspettato e intenso imbarazzo.
-Scusate signora...- mormorò.
-Forse vi ho disturbato...- .
-No, lord Tyrion, non dovete nemmeno pensarlo!- .
Quella risposta così sincera e affrettata lo incoraggiò ad avvicinarsi.
-Come dicevo prima- continuò quando fu a poca distanza da lei -Volevo sapere come vi sentite- .
-Meglio grazie- rispose lei con un sorriso appena accennato.
-Siete uno dei pochi che si è curato della mia assenza quel giorno e, dato che siete qui, ne approfitto per ringraziarvi- .
Tyruin pensò in quel momento che non l'aveva mai vista ridere e questo lo rattristò molto.
Una fanciulla giovane come lei doveva ridere e ridere molto, non vivere in quel perenne stato di angoscia e paura.
-Non dovete ringraziarmi lady Sansa- disse però solamente, nascondendo i suoi reali pensieri.
-Devo invece- rispose lei con risolutezza.
-Siete uno dei pochi che si è rivelato gentile con me da quando sono qui-.
E il suo sguardo si perse nel vuoto.
-Lo avete saputo vero? A quest'ora deve averlo saputo tutto Approdo Re!- esclamò poi amaramente dopo qualche minuto di silenzio.
Tyrion la guardò perplesso.
-Mia signora, non sò di che parliate- rispose sincero.
Sansa inchiodò negli occhi verdi del Folletto il suo sguardo di ghiaccio. -Sono diventata una donna lord Tyrion!- gli confidò con un tono di voce così freddo e distaccato da sembrare quasi che quello che gli aveva appena rivelato non riguardasse lei in prima persona, ma un'altra.
-E sapete cosa vuol dire questo? Che presto dovrò sposare vostro nipote Joffrey!-. Mentre diceva tutto questo la giovane mandò giù un'altro sorso vino. La sua disperazione era evidente e Tyrion provò un'immensa pena. Istintivamente e senza nemmeno rendersene conto si piegò, sedendosi al suo fianco e gli afferrò la piccola mano con la sua dura e forte.
Sansa, con suo grande stupore, non si ritrasse a quel contatto, ma anzi tornò a fissarlo con quei suoi occhi belli e tristi.
Il Folletto sentì stringersi il cuore. Ma come poteva consolarla? Che parole poteva usare?
Poi però comprese che quella era una di quelle poche volte in cui era meglio rimanere in silenzio ed ascoltare lo sfogo di una fanciulla.


La piccola Stark continuava a fissare il vuoto non lasciando la mano ruvida e callosa di Tyrion. Quella, pensò, era la mano di un vero uomo, un uomo forte ed onesto, forse il più onesto di tutto Approdo del Re, nonostante la sua fama di bevitore e frequentatore di bordelli.
Voleva una mano come quella, forte e salda, a sorreggerla e guidarla negli anni a venire e non una morbida e insipida come quella di quel verme di Joffrey!
Improvvisamente una scintilla illuminò lo sguardo azzurro della ragazza. Doveva essere lui l'uomo che doveva renderla veramente una donna e non quel sadico senza cuore del suo promesso sposo.
Lui così onesto, gentile e premuroso.
Aveva già donato a Joffrey troppe cose e non voleva donargli anche la sua verginità.
Ma come dirlo al Folletto? Avrebbe accettato o avrebbe raccontando tutto suo nipote?
Quello no, Sansa era certa che non l'avrebbe fatto. Troppe volte l'aveva difesa dagli scatti d'ira completamente ingiustificati del giovane re, anche se non era affatto tenuto a farlo.
Forse, invece, avrebbe semplicemente riso di lei, trovando la sua richiesta stupida ed infantile, dandole della bambina romantica e sognatrice.
Ma, nonostante tutti quei dubbi, la piccola Sansa nel suo cuore aveva già preso la sua decisione.
Se doveva donare la sua virtù ad un nano bevitore ma dal cuore d'oro o ad un principe bello ma dall'animo nero come la notte, senza esitazione, avrebbe scelto il nano.


Rimasero in silenzio per parecchi minuti, ma contrariamente a quanto si potesse pensare, erano entrambi a proprio agio.
Quando la piccola Sansa si decise a parlare la luna nel cielo era già alta e illuminava sia il suo bel volto, sia quello dall'espressione stranamente dolce e non sarcastica del Folletto.
La giovane raccolse tutte le sue energie e mormorò -Dovete essere voi lord Tyrion...dovete essere voi...- .
Il nano non capì e la guardò perplesso.
-Io a fare cosa lady Sansa?- chiese scrutando il bel viso della fanciulla.
-Dovete essere voi a rendermi una donna!- .
Lo disse tutto di un fiato la piccola Stark, sicura che se avrebbe meditato su cosa dire alla fine non avrebbe trovato il coraggio di parlare, ma le sue guance diventarono ugualmente delle stesso colore dei suoi capelli.
Il cuore del Folletto perse un battito e improvvisamente tutto il suo corpo si irrigidì.
Sapeva, quella ingenua ed innocente fanciulla, cosa gli stava chiedendo? Voleva davvero regalare la sua verginità ad un nano? Lei, così bella, giovane e fresca che poteva avere mille e più uomini ai suoi piedi, perchè voleva fare quel regalo proprio a lui?
-Lady Sansa...- mormorò schiarendosi la voce.
-Non sapete quello che mi state chiedendo. Capisco cosa state provando ma...
ma perchè lo chiedete proprio a me? Voi che potreste avere tutti gli uomini di Approdo del Re!- .
Non riusciva a credere, Tyrion Lannister, di essere stato lui a pronunciare quelle parole! Che lui e sempre lui stava rifiutando una donna! Una di quelle poche donne che si voleva concedere a lui senza denaro!
Ma mai e poi mai avrebbe voluto che quella piccola ed innocente ragazza affrontasse una delle esperienze più importanti della propria vita, di cui avrebbe serbato per sempre il ricordo, con lui solo per disperazione. No, non poteva permetterlo!
-Io voglio voi!- la determinazione con cui la ragazza parlò e lo guardò lo lasciò stupito e, per una volta, senza parole.
-Lady Sansa...- continuò sospirando e accarezzandole la piccola mano.
Doveva essere certo, non voleva che la ragazza si pentisse quando era ormai troppo tardi. Azzardò una domanda, una domanda che gli frullava nella testa già da un pò.
-Se aveste avuto la possibilità di poter scegliere avreste scelto me?- .
La guardava ora Tyrion, ma la guardava con occhi completamente diversi.
D'avanti a se non vedeva più una bambina, ma una giovane donna pronta a donare tutta se stessa all'unico Lannister che gli aveva mostrato un pò di gentilezza in tutti quei mesi di prigionia.
Sansa rimase per un attimo in silenzio riflettendo, ma poi, avvicinandosi ancor di più, poggiò la mano tremante sulla guancia ruvida del nano che continuava a fissarla.
-Forse all'inizio no, ma ora, mio signo...-
-Tyrion, Sansa, solo Tyrion- la interruppe lui sorridendo.
Lei ricambiò quel sorriso, sentendosi ancor di più a suo agio.
-Ma ora Tyrion...- continuò.
-Anche se potessi scegliere fra tutti gli uomini di Approdo del Re, sceglierei sempre te!-.
Tyrion vide in quegli occhi limpidi e cristallini come una sorgente d'acqua di montagna, del tutto incapaci di mentire, che quella risposta era sincera e, non riuscendo più a trattenersi, le afferrò il viso con le mani e attirandola a sè la baciò.
Quello che all'inizio era sembrato solo un casto bacio ben presto si trasformò in qualcosa di più e Sansa si abbandonò del tutto alle carezze dolci e delicate di Tyrion, non pentendosi, neanche per un'attimo, della scelta che aveva preso. Il Folletto non ebbe più dubbi. La piccola Sansa aveva scelto lui e lui soltanto.


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