CAPITOLO 13

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Ancora non mi sembrava vero, cercavo di convincermi che non fosse quella persona ma non ero cieca e quella era Carol avvinghiata a Filippo e lui che se la rideva, rimasi pietrificata tanto quanto la mia amica.

-Ok è uno stronzo- dice impassibile la mia amica che nel frattempo li guardava con disgusto

-Pensavo che ci sarebbe sempre stato per me sopratutto per questo genere di cose. L'altra sera la umiliava e adesso si lascia andare con quella troia- mi giro verso roberta con le lacrime agli occhi - capisci mi ha solo presa in giro non me lo sarei aspettato da lui.

La prima lacrima iniziò a rigarmi il viso, poi la seconda e così via.

-Che ho fatto di male?

-Ehi tu non hai fatto niente e lui che ha rovinato tutto, mi sono sbagliata lui non ti merita a fatto è solo un coglione - mi guarda e mi abbraccia forte

-Andiamo via di qui

Roby annuisce e così facemmo.

Pov's Irama

Non riuscivo a scollarmi di dosso questa troia che se non mi sbaglio era la stessa che prese in giro Ludo, ma alla fine non era male... no aspetta ragiona che cazzo sto facendo?

Mi scanso immediatamente guardandola male, mi ero ripromesso che non avrei bevuto molti alcolici di seguito e invece lo rifatto adesso sono fottuto come minimo lo andrà a dire a Ludovica e non mi parlerà mai più, mi passo una mano fra i capelli, sono solo un fottutissimo bastardo

-Non c'è bisogno che ti allontani così se vuoi andiamo a casa mia così nessuno ci vede- la vedo avvicinarsi di nuovo a me ma la spingo via violentemente fino a farla cadere a terra.

-Non rivolgermi più la parola

-Va bene allora io adesso vado dalla tua fidanzatina sfigata e gli dico che l'hai tradita non immagino cosa possa combinare quando lo andrà a sapere- ridacchia alzandosi e sistemandosi il vestito

-Di che cosa parli?

-Hai mai provato a guardarle i polsi?- detto questo gira l'angolo e scompare dalla mia vista.

Non capivo perchè avrei dovuto guardarle i polsi che c'è che non va, ma dovevo scoprirlo così decido di chiamarla ma non mi risponde, forse era impegnata ma se avrebbe scoperto quello che ho fatto non me lo perdonerei mai così mi incammino verso casa, la sbornia sembrava essere passata magicamente, meglio così.

Arrivo a casa di Ludo e busso sperando che ci fosse, sento dei passi sempre più vicini e la porta si apre ma non era Ludo era Roberta che appena mi vide il suo sguardo cambiò da normale ad arrabbiata, in poche parole mi stava uccidendo con lo sguardo e questo non era un buon segno,

-Cosa vuoi?- mi chiede con tono deiciso e sicuro

-Devo parlare con Ludovica

-Non vuole vederti- mi risponde fredda

-Ti prego fammi passare è urgente

-HO DETTO DI NO, dopo che l'hai presa in giro hai anche il coraggio di venire qui a parlarle? E meglio se te ne vai prima che ti prendi a calci nel sedere- alza un po di più la voce e non potevo fare altro che abbassare lo sguardo dispiaciuto, come ha fatto a saperlo così subito

-Voglio solo chiederle scusa e spiegarle era solo un malinteso

-Ti abbiamo visto con i nostri occhi mentre quella ti saltava adosso e tu non facevi niente per fermarla quindi non hai niente da dire, vattene via- e così detto questo mi chiude la porta in faccia ed io rimasi li come un imbeccille aspettando che magari qualcuno mi aprisse di nuovo la porta ma niente, ci sarà un'altro modo per entrare...

Pov's Ludovica

Mi ero chiusa a chiave dentro la mia camera come un tempo però adesso non era seduta sul letto ma in angolo della stanza a piangere come una stupida, non dovevo fidarmi di lui facilmente, mia madre me lo dice sempre di non fidarmi di nessuno e io me ne ero anche innamorata pensa un po, lo sapevo i ragazzi sono tutti uguali stronzi e bugiardi, era meglio se quella sera fossi rimasta a casa mia a guardare un film invece di andare a quella stupida festa.

Riguardo molte volte i segni su quel polso ricordandomi tutti quei brutti periodi, li stavo veramente male e più mi tagliavo meno era il dolore che provavo e mi sentivo meglio ma non voglio cadere così in basso non più ho smesso da mesi ormai non voglio ricominciare devo solo andare avanti cancellare quel numero e scordarmi di lui per sempre.

A distogliermi dai miei brutti pensieri erano dei rumori che provenivano dalla finestra, forse era uno stupido uccello, mi alzo e mi asciugo il viso per le lacrime e mi avvicino alla finestra per capire il motivo, la apro e mi scorgo per capire cosa fosse anzi chi fosse, era l'ultima persona che avrei voluto vedere in questo momento

-Ti prego ascoltami o sarò costretto ad arrampicarmi e ad ascoltarmi con la forza- la sua presenza mi rendeva ancora più triste e sapevo che in un modo o nell'altro lo avrei ascoltato comunque,

-Cosa vuoi- dissi fredda cercando di trattenere le lacrime

-Non ero me stesso in quel momento io non volevo ferirti ti prego devi credermi

-Mi dispiace ma ho visto tutta la scena e ti piaceva anche

-Ero ubriaco - alza un po la voce - non volevo prenderti in giro anzi sono il primo che non vorrei farti del male

-Vattene via non voglio più rivederti - devo cercare di controllarmi non posso piangere adesso devo resistere

-Non me lo perdonerei mai fammi entrare ti prego ti spiegherò tutto con calma

-Vai via!- dico con voce strozzata chiudendo la finestra di colpo lasciandomi trasportare per la seconda volta dalle lacrime.

Mi butto a peso morto sul letto affogando le mie lacrime sul cuscino bagnandolo sempre di più, e nel frattempo i miei occhi ormai rossi e gonfi si facevano sempre più pesanti fino a crollare nel sonno.

Cosa Resterà...|| IRAMADove le storie prendono vita. Scoprilo ora