Mike inchiostro di sangue

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Il mio nome è Mike Smith e ho 18 anni
Ho perso i mie genitori quando avevo 4 anni in un incidente stradale e da quel triste giorno vivo con i miei zii che sono infastiditi dalla mia presenza.
Lavoro come aiutante bibliotecario in un liceo classico, un giorno vidi una ragazza che si chiamava Giulia Ghiani che sede sempre allo stesso posto e leggeva libri su libri. Mi piaceva tanto così un giorno decisi di parlarle, iniziai con dirle che i libri che leggeva mi piacevano molto...ma lei annui semplicemente. Dopo svariati minuti arrivo un ragazzo, il solito bullo che si credeva migliore degli altri. Quest'ultimo inizio a prendere in giro Giulia, io volevo fare l'eroe così presi le parti di Giulia...ma il bullo mi diede uno spintone e caddi, sentendo il casino la bibliotecaria intervenne e lo caccio via, però prima di andarsene il bullo gettò a terra dei libri.
La bibliotecaria disse: che idiota, mentre io raccoglievo i libri da terra...Giulia mi diede una mano così ne approfittai e le chiesi il numero di telefono, lei accetto ed io ne ero molto contento.
Passata la giornata tra i libri tornai a casa...mi misi a letto e la chiamai ma non rispose.
Il giorno dopo la rividi e le chiesi di uscire, all'inizio non volle accettare ma con un po' di insistenza mi disse di si.
Quando uscimmo ero nervoso però andò tutto bene così la portai anche al ristorante e li le feci varie domande..."perché avesse scelto il classico e cosa le piacesse" ecc... Lei rispose che le piaceva scrivere e che da bambina fu affascinata da una frase, quella frase era "la lingua ferisce più della spada" era una bella frase e molto significativa, poi continuò col dire che quel bullo la infastidiva sempre ed era stufa...poi mi racconto il suo sogno che era scrivere con i grandi poeti del passato come Dante, Petrarca e Leopardi e tramite questo sogno lei ha una piuma con cui scrivere poesie e altro.
Finita la serata l'accompagnai a casa e lei mi baciò. Ero felicissimo tornai a casa pensando a lei e a quel bacio... Le sue labbra erano stupende, volevo rivederla e tra un pensiero e l'altro passò la serata.
Il giorno dopo in biblioteca la vidi e stava sorridendo, ero felice ma prima di parlarle dovevo sistemare dei libri, ma quello che vidi dopo mi fece male...Giulia piangeva e il bullo rideva, mi gettati su di lui ma era più forte di me così mi gettò a terra e mettendosi sopra di me mi prese a pugni. Nessuno intervenne per dividerci e quando la sua rabbia cessò io stavo sanguinando, tornai a casa per "leccarmi" le ferite. Passarono un paio di giorni da quello che è accaduto e non vedevo Giulia da all'ora. Decisi di andarla a trovare a casa sua e vidi delle pattuglie della polizia davanti casa sua...così corsi per vedere cosa fosse successo.
Un poliziotto mi fermò e mi chiese chi fossi, io con voce tremante dissi: s-sono Mike Smith...la madre di Giulia sentendo il mio nome disse piangendo: tu sei Mike? Io risposi di "si"
La madre di Giulia mi disse che si era tolta la vita e aveva lasciato un biglietto con queste parole "Troppe persone mi insultano e non ce la faccio più... Mike perdonami" Il mio cuore andò in frantumi e scopiai a piangere. Tornai a casa piangendo e mi chiusi in camera...piansi per giorni. La colpa di tutto era del bullo, lui aveva fatto accadere tutto questo e doveva morire...andai in cucina e presi un coltello, mia zia mi vide e mi disse: cosa stai facendo?
Ero arrabbiato così mi girai e le tagliai la gola poi andai in soggiorno e uccisi mio zio pugnalandolo al cuore. Due delle persone che odiavo erano morte. Uscii di casa e andai a casa di Giulia...non c'era nessuno così entrai dal retro e andai in camera sua per prendere la piuma. Ero per strada ed era tardi stavo cercando il bullo...quando lo vidi si trovava in compagnia di una ragazza e vederlo felice mi faceva ribollire il sangue.
Aspettai che fosse solo...così mi avvicinai e lo spindi alle spalle, lui si giro e con aria arrabbiata disse: chi sei?
Quando finì la frase mi gettai su di lui e lo pugnalai allo stomaco.
La sua faccia da arrabbiata diventò spaventata e quando vide chi ero si spaventò ancora di più perché sapeva perché ero lì. La sua vita gli stava scivolando via...stava finendo come la sabbia di una clessidra che arriva all'ultimo granello...il suo sangue caldo dipingeva il pavimento pavimento come la tela di un pittore e l'odore diventava sempre più pungente... Poi estrassi la lama e lui cadde a terra in un tonfo, prima di andarmene bagniai la piuma nel suo sangue e scrissi...
"La lingua ferisce più della spada...però non ti ha ucciso una rima ma una lama affilata"

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