Dopo un estenuante giornata passata sulle moto a girare per le strade della Corsica, arrivammo a Santa Giulia, nella casa dove avremmo dormito per quella notte. Le casette erano due, in una si sistemarono i padri e nell'altra noi ragazzi.
Appena entrati nella nostra, trovammo una piccola saletta con un divano letto e un letto matrimoniale, mentre al piano di sopra vi era un altro letto matrimoniale. Io volevo assolutamente dormire al piano di sopra, così corsi su per le scale e mi piazzai sul letto; dopo qualche secondo mi raggiunsero Davide e Giosuè di corsa. Davide, dopo essersi sistemato sul letto disse " io dormo qui " e avvicinandosi al mio orecchio mi sussurró " lotta per restare su". Sentii un brivido improvviso scorrermi lungo la schiena quando mi sfiorò l'orecchio con le sue labbra mentre tornava a sedersi sul letto.
Scrollai un po' le spalle e scesi dal letto e in quel momento decisi di sfidare la sorte giocandomi il posto con una partita a sasso carta o forbice con Giosuè. Così mi misi davanti a lui e gli dissi decisa " dato che entrambi vogliamo rimanere su a dormire, propongo di sfidarci a sasso carta forbice, ci stai?" Giosuè annuì e giocammo la prima partita. Io, essendo molto sfortunata, mi misi già l'anima in pace in quanto ero solita a perdere questo tipo di giochi, quindi sapevo di non avere speranze. Inaspettatamente vinsi la prima manche e ancora più inaspettatamente vinsi anche la seconda. Abbastanza sconvolta gli proposi di giocare anche la terza manche per evitare di "umiliarlo" così. Purtroppo per lui vinsi anche la terza.
Un po' sconsolato, Giosuè, prese le sue cose e si sistemò al piano di sotto. Mi buttai sul letto fregandomene se Davide fosse ancora lì o meno e mi misi più comoda. Poco dopo sentii una presenza affianco a me, mi girai e mi ritrovai Davide a due centimetri dalla faccia. Velocemente rotolai verso l'altro lato del letto e scesi per sistemare le mie cose, un po' imbarazzata e sicura di essere arrossita.Dopo aver cenato ci cambiammo e ci mettemmo tutti in pigiama. Decidemmo in gruppo di stare un po' giù a parlare non avendo nient'altro da fare.
Più o meno mezzanotte, essendosi fatto relativamente tardi ed essendo tutti stravolti dalla lunga e intensa giornata, decidemmo di andare a dormire. Io e Davide andammo al piano di sopra e dopo aver deciso chi avrebbe dormito a destra e chi a sinistra ci coricammo e cominciammo a parlare di Percy Jackson e cose completamente casuali, senza seguire un discorso logico. Fu in quel momento che mi resi conto di quanto mi piacesse parlare con lui, nonostante lo conoscessi da poco tempo mi sembrava di conoscerlo da sempre. Dopo due ore buone di conversazione decidemmo che sarebbe stato meglio riposare e prima di addormentarsi Davide mi disse " se durante la notte faccio qualcosa di strano, svegliami ". Gli faccio un cenno con la testa per fargli capire di aver recepito il messaggio e dopo questo avvertimento mi girai e caddi nelle braccia di Morfeo.
Dopo qualche ora mi svegliai sentendo qualcosa di strano: fu così che mi accorsi che Davide mi stava abbracciando da dietro, ma essendo veramente stanca non feci in tempo a realizzare cosa stesse succedendo che mi riaddormentai. Non passò molto tempo che mi risvegliai e mi ritrovai con il viso troppo vicino a quello di Davide. Mi strofinai gli occhi per svegliarmi e cercai di svegliarlo scuotendogli un braccio. Dopo un paio di tentativi aprì gli occhi e mi guardò con un espressione interrogativa, allora gli feci segno di spostarsi un po' più in là, ma lui non fece altro che avvicinarsi ancora di più. Allora mi sollevai su un braccio e riprovai a farlo spostare e quando aprì gli occhi mi accorsi di quanto fossero belli visti con la luce tenue della luna. Mi persi a guardarli e senza volere spostai lo sguardo sulle sue labbra. Incapace di controllare i miei pensieri mi ritrovai ad immaginare come sarebbe stato averle sulle mie. Non appena realizzai cosa avessi pensato, vidi Davide avvicinarsi pericolosamente al mio viso per poi darmi un veloce bacio a stampo. Inutile dire che il battito del mio cuore iniziò ad andare più veloce di un treno ad alta velocità. Quando si staccò dalle mie labbra, notai il rossore sulle sue guance, anche se non era molto visibile data la scarsità di luce. Successivamente mi guardò mortificato e mi disse " scusa non volevo ". In quel momento persi anche il controllo del mio corpo e prima che potesse girarsi per tornare a dormire, con non so quale coraggio, lo bloccai per un braccio e dissi con un sorrisino stampato sulla faccia " e tu dove pensi di andare adesso? " A questa affermazione mi guardò con uno sguardo sconvolto, e quella volta decisi di prendere io l'iniziativa, quindi lo baciai nuovamente. Le sue labbra erano morbide e calde, sembravano fatte apposta per stare sulle mie. Dopo qualche secondo sentii la sua mano passarmi dietro al collo per avvicinarmi, poi schiuse le labbra appena e passò la lingua sul mio labbro inferiore chiedendo l'accesso. Così schiusi anche io appena le labbra e lui, non lasciandosi scappare l'occasione, ci si intrufolò dentro. Feci scorrere anche io la mano dietro alla sua nuca per avvicinarlo meglio e feci scivolare la mia lingua tra le sue labbra. Sentii il suo sapore, subito un po' pungente, ma poi dolce: sapeva di biscotti.
Dopo un po' ci staccammo entrambi senza fiato e appoggiamo le fronti una all'altra. Lo guardai negli occhi e sorrisi. Dopo essersi ripreso mi diede un altro bacio dolce per poi dire " ora però dormiamo che è tardi ". Sciogliemmo l'abbraccio che si era formato senza che neanche ce ne accorgessimo e ci sdraiammo, io mi girai verso il muro e qualche secondo dopo sentii Davide abbracciarmi. Sorrisi, incapace di credere a ciò che avessimo appena fatto, e felice mi riaddormentai.FINE
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