Ancora (again)

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Sono in tempesta e non mi voglio arrestare.

Mi infrango contro scogli che si sgretolano all'impatto,

Frammenti che appesantiscono i miei abissi,

ma poi diventano sabbia che mi sorregge.


Sono un libro e voglio farmi sfogliare.

Le pagine si piegano sotto il forte tatto,

angoli piegati e di sapor d'antico sui quali scrissi,

sottolineature che tagliano parole che nessuno legge.


E mentre le onde si uniscono alla marea

la tua nave tenta queste acque insicure

e senza paura di esser travolta in un mulinello

tu con la tua ancora mi violenti.


E mentre le pagine scorrono per un'idea

la tua mano poni tra queste parole oscure

e senza temere che il significato sia per te flagello

con il tuo segnalibro il mio sfogliare rallenti.


La tua presenza non mi giunge straniera,

I tuoi occhi mi seguon dal titolo,

la tua ancora ha fermato il mio moto,

il tuo segno ha messo in risalto un capitolo,

la tua nave fa parte della mia scogliera,

e tra le mie pagine adesso c'è una tua foto.


E leggimi dentro, nel profondo,

guarda colare le lettere

guarda come le onde fanno riflettere,

leggimi mentre nella mia trama affondo.





Ancora sii la mia salvezza.

Piccoli passi (o l'Eco del Diluvio) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora