Pdv Jennifer
Flashback
"Jason lasciami non voglio"
"Non mi interessa ciò che dici, ti ho sempre voluta e adesso è il momento di farti mia"
Fine flashback
Mi svegliai con le lacrime agli occhi ricordando quel momento che ha segnato la mia vita per sempre. Controllo la sveglia e mi accorgo che sono solo le 4 del mattino, vado in cucina e mi preparo un caffè dopo aver perso le speranze di riuscire a riprendere sonno. Dopo aver finito il mio caffè inizio a prepararmi visto che tra meno di 3 ore dovrò uscire per andare in quell'inferno chiamato "scuola". Mi faccio una doccia accompagnata dalle rime di noyz narcos che ormai da mesi mi fanno compagnia durante le mie notti insonni. Sono ormai le 6 e decido di uscire dal mio mondo e vestirmi per andare a prendere Sophie. Lei è la mia migliore amica ha 2 anni più di me, è una bellissima ragazza stravagante, impulsiva, stronza e con un passato non facile. Ha i capelli rosso mogano e gli occhi chiari e un fisico perfetto. Frequenta la mia stessa classe ed è l'unica che mi ha sostenuta in questo periodo. Opto per un top nero corto, una felpa bianca NY, un paio di leggins neri e stivaletti neri con il tacco, metto una linea di eyeliner sugli occhi il mio rossetto rosso e sono pronta per l'inferno. Scendo in cucina e sento le urla di mia mamma "Jennifer come ti sei vestita? Sembri una troia vatti a cambiare" "non rompere i coglioni mamma sono in ritardo". Stavo per uscire di casa quando mi accorgo di essermi dimenticata la borsa di scuola in camera. Corro su per le scale, metto sigarette, accendino, cartine e tutto il necessario per le canne dentro la mia borsa, prendo il cellulare, le cuffiette ed esco di casa consapevole di essere in ritardo visto che sono le 7:30.
Poi ti chiedi perché vieni bocciata e perché i tuoi genitori ti odiano
Vocina interiore per una volta non rompere i coglioni.
Arrivo a casa di sophie e decido di chiamarla per avvisarla.
"Sophie dove cazzo sei?"
"Sali a casa, non sono ancora pronta arriveremo tardi a scuola ma se ti può consolare ho già preparato 2 joint"
"Va bene arrivo cogliona"
Riattaco la chiamata ed entro a casa di quella ragazza che ormai reputo come una sorella. Prendo la mia canna e inizio a fumarla quando sento Sophie urlare parole indecifrabili. "Sophie cazzo dici?"
"Non trovo le mie fottute scarpe". Dopo circa 20 minuti di ricerca trova le sue vans ed è pronta ad uscire di casa. Indossa un paio di shorts, calze a rete, una maglietta corta che mette in risalto il suo bellissimo fisico e le sue vans nere. Saliamo sulla sua lamborghini e sfrecciamo per le strade di New York fino ad arrivare a scuola. Sono le 8:40, siamo in ritardo di 10 minuti ma come se il professore non fosse in classe ci sediamo all'ultimo banco sotto gli occhi attenti dei nostri compagni. "Volete tutti una foto?" chiede Sophie sicura di se. I nostri compagni abbassano la testa e iniziano a guardare il professore che rinizia la sua lezione, a mio parere più noiosa di un funerale. Anche la mia migliore amica sembra della mia stessa idea infatti ormai dà attenzione solo al suo cellulare. Dopo circa 30 minuti dall'inizio delle lezioni andiamo in cortile a fumare una sigaretta e a parlare della riunione che si terrà stasera insieme al resto della gang. Si, Sophie e io siamo a capo di una delle gang più temute di New York, i Black.
Flashback...8 mesi prima
Camminavo sola per la scuola, insicura e incazzata per essere stata così ingenua a fidarmi di Jason. "Hey tu vieni ti dobbiamo parlare" sapevo chi erano loro, sapevo chi erano i Black ma decisi di avvicinarmi a parlare con loro. "Ciao sono Sophie, credo tu sappia chi sono i Black e chi sono io. Loro sono Brian, Matt, Liam, Edward, Jacob, Samantha, Giuly e Mia"
"Ciao a tutti" dissi intimorita "Ti abbiamo chiamata perché abbiamo un obbiettivo in comune, cioè far star male quel bastardo di Jason, sappiamo quello che ti ha fatto e ti aiuteremo però dovrai entrare a far parte dei Black"
"Va bene, farò parte di questa gang ma non so neanche diffendermi"
"Tranquilla a questo ci penseremo noi, ti allenerai con noi e ti insegneremo tutto quello che c'è da sapere. Domani alle 4 al parco dietro la scuola" disse Sophie porgendomi un numero di telefono, sicuramente il suo. "Va bene ciao ragazzi"
Fine flashback
"Jen mi stai ascoltando?"
Mi voltai verso Sophie e annui anche se non avevo sentito nulla. Dopo avrei mandato un messaggio a Mia per capire il daffarsi. Sophie mi accompagnò a casa e mi disse che mi sarebbe venuta a prendere alle 15:30. Bene avrò un po di tempo per riposare pensai tra me e me mentre con un cenno salutai Sophie che ingranò le marce e sfrecciò via con la sua lamborghini metallizzata.
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La mia vita cambiata in un giorno
General FictionMi chiamo Jennifer, sono una ragazza di 17 anni, non sono altissima, ho i capelli biondi e gli occhi scuri. Sono sempre stata una ragazza dolce e affetuosa fino a quel giorno che ha cambiato la mia vita per sempre... Vivo a New York in una famigli...