Capitolo trentanove

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Fede's POV

Non avevo mai pensato a come sarebbe terminata la nostra storia.

Non avrei mai immaginato che lei si sarebbe allontanata nonostante le avessi raccontato la verità.
Non avevo immaginato niente di tutto ciò, ma come avevo pensato prima di uscire di casa, posso dire di averci provato almeno.

Mentre ripenso alla sua reazione, non riesco a togliermi di dosso un grande senso di vuoto.

Ho fallito, continuo a pensare.

Sono riuscito a farmi scappare la ragazza migliore che potesse capitarmi e, per il fottuto piacere di un ragazzo l'ho persa. Si è allontanata da me e non è disposta a tornare indietro.

Seduto su quella panchina non posso fare a meno di sentirmi inevitabilmente solo.
Non avrei mai immaginato niente di tutto ciò, continuo a ripetermi.

Matilde se ne è andata, lasciandomi qui.

Il mio sguardo ora vuoto si ferma su un punto del locale, illuminato dalla luce fioca di un lampione mentre il cielo si scurisce lentamente.

Una parte di me vorrebbe dimenticarla, non essermi mai innamorato di lei, ma so che ne è valsa la pena, nonostante tutto.
So che infondo lei è la causa di tutti i bei ricordi che porto dentro di me.

Guardo ancora il locale, spostando lo sguardo su un punto preciso ricordando il primo giorno in cui l'avevo vista, seduta proprio lì, in quell'angolo da sola, mentre beveva il suo tè pensierosa.

Non avrei mai immaginato che mi sarei innamorato di quella ragazza, e invece, grazie ad un semplice paio di cuffiette trovate in un bar mi ero avvicinato a lei e avevo subito capito di non riuscire a starle lontano.
Le ero stato vicino più di ogni altra persona,mi aveva fatto sentire una persona speciale, diversa, migliore, capace di renderla felice. Provavo gioia nel vederla sorridere, amavo il suo sorriso e sono convinto che, in altre circostanze, non avrei mai fatto nulla per toglierle quel sorriso dalle labbra.

Mi sono innamorato di lei e ben presto ho capito di amarla.

I ricordi riaffiorano velocemente nella mia mente. Ricordo il nostro primo bacio, la mia sciarpa lasciata quasi casualmente nella sua cucina per guadagnare qualche minuto in più per stare con lei, per rivederla.
Ricordo la prima notte che passò nel mio appartamento il giorno del suo compleanno e il suo viso allegro mentre sorrideva sulla pista di ghiaccio mentre rischiavamo di cadere continuamente.
Ricordo il giorno del funerale di mio padre, quando mi accorsi che era l'unica che volevo vedere tra i tanti volti davanti a me e quando avevo capito che lei era la soluzione per il mio dolore.

Vorrei tanto che questo potesse essere lo stesso per lei, ma come le avevo detto un giorno, sono proprio quelli che amiamo di più che ci fanno soffrire ed io l'avevo fatto.

L'avevo fatta soffrire senza volerlo, causandole altro dolore dopo tutto quello che aveva passato.

Mentre la mia mente vaga in un vortice di ricordi, seduto di fronte a quel bar, illuminato dalla sola luce di un lampione,mi accorgo del rumore dei passi sempre più vicini.

Alzo gli occhi trovando davanti a me Matilde in lacrime mentre mi sorride-"Non potevo sopportare di perdere anche te"

Il mio cuore salta un battito alla sua vista.
Matilde è tornata da me.

Mi alzo per stringerla a me, sentendo il mio dolore dileguarsi.
"Mi sei mancata"-le dico baciandole i capelli, la mia voce spezzata.

La stavo perdendo, la stavo perdendo davvero ed è tornata da me, mi ripeto.

Lei continua a stringermi bagnando la mia maglietta con le sue lacrime mentre le sue dita stringono il tessuto, quasi avendo paura di allontanarsi.

E così, in quel silenzio rimaniamo abbracciati, nel luogo dove tutto è iniziato e dove tutto stava per finire, consapevoli che avremo superato anche quello, insieme.

FINE.

Una vita senza te. || Benji & Fede ~ #Wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora